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5 suggerimenti per investire i propri risparmi

ADN24

Investire i propri risparmi è una delle decisioni più importanti per garantire una crescita economica nel tempo e proteggersi dall’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione. Tuttavia, senza un approccio strategico, si rischia di incorrere in errori che possono compromettere il capitale o non sfruttare appieno le opportunità offerte dal mercato.

Pianificare con attenzione, conoscere gli strumenti disponibili e mantenere una visione di lungo periodo sono elementi fondamentali per costruire un portafoglio d’investimento solido e in linea con le proprie esigenze. In questa guida, esploreremo cinque suggerimenti pratici per iniziare a investire con consapevolezza, massimizzando le possibilità di successo e minimizzando i rischi.

Definire i propri obiettivi finanziari

Prima di iniziare a investire, è fondamentale chiarire quali siano i propri obiettivi finanziari. Questo passaggio è cruciale perché determina il tipo di strategia da adottare e gli strumenti da utilizzare. Investire senza una direzione specifica è come partire per un viaggio senza sapere la destinazione: aumenta il rischio di prendere decisioni sbagliate e di non ottenere i risultati desiderati.

Gli obiettivi possono essere molteplici e variare a seconda delle necessità personali. Alcuni esempi includono:

  • Accumulare un fondo per la pensione.
  • Risparmiare per l’acquisto di una casa o di un’automobile.
  • Garantire l’istruzione dei propri figli.
  • Incrementare il proprio capitale per spese future o per vivere con maggiore serenità.

Stabilire obiettivi chiari consente di definire un orizzonte temporale, ovvero il periodo entro cui si desidera raggiungere tali traguardi. Ad esempio, un investimento per la pensione potrebbe avere un orizzonte a lungo termine, mentre risparmiare per un acquisto importante potrebbe richiedere una strategia a medio termine.

Un altro aspetto importante è quantificare gli obiettivi: sapere esattamente di quanto capitale si avrà bisogno rende più semplice calcolare quanto risparmiare e come investire.

Infine, ricordati che un obiettivo ben definito è anche più facile da monitorare nel tempo. Questo ti permette di valutare se sei sulla strada giusta e, se necessario, di apportare modifiche per raggiungere i risultati sperati.

Conoscere i propri strumenti di investimento

Per investire con consapevolezza è essenziale avere una buona conoscenza degli strumenti finanziari disponibili. Ogni strumento offre specifici vantaggi, rischi e livelli di complessità, ed è fondamentale scegliere quelli più adatti agli obiettivi personali e alla propria tolleranza al rischio.

Tra le opzioni più comuni troviamo:

  • Azioni: ideali per chi punta a una crescita del capitale nel lungo termine, ma con un livello di rischio più elevato a causa della volatilità del mercato.
  • Obbligazioni: strumenti più stabili rispetto alle azioni, che offrono un rendimento fisso e possono essere utili per chi cerca sicurezza e prevedibilità.
  • Fondi comuni di investimento e ETF: perfetti per diversificare il portafoglio con costi contenuti, combinando diverse asset class in un’unica soluzione.
  • Conti deposito: adatti a chi vuole preservare il capitale con rendimenti limitati ma stabili.

Oltre a conoscere le caratteristiche degli strumenti, è importante considerare i costi associati, come le commissioni di gestione o i costi di transazione. Questi possono avere un impatto significativo sui rendimenti complessivi, soprattutto nel lungo periodo.

Un’adeguata conoscenza dei propri strumenti di investimento permette di costruire un portafoglio equilibrato, adatto alle proprie necessità e pronto ad affrontare le diverse condizioni di mercato.

Per maggiori informazioni sul tema investimenti e relative opportunità potete leggere una guida agli investimenti online come quella disponibile sul blog di Moneyfarm o su altri siti web specializzati autorevoli.

Diversificare il portafoglio

Una delle regole fondamentali per investire con successo è la diversificazione del portafoglio. Questo approccio consiste nel distribuire i propri investimenti tra diverse classi di attivi, settori e aree geografiche, al fine di ridurre il rischio complessivo e migliorare le probabilità di ottenere rendimenti costanti nel tempo.

La diversificazione è efficace perché i mercati finanziari sono soggetti a fluttuazioni. Ad esempio, mentre un settore o una regione può attraversare una fase di difficoltà, altri potrebbero registrare performance positive, compensando le perdite. Un portafoglio ben diversificato non solo minimizza l’impatto dei rischi specifici, ma garantisce anche una maggiore stabilità.

Alcuni suggerimenti pratici per diversificare:

  • Combinare azioni e obbligazioni per bilanciare rischio e rendimento.
  • Investire in settori diversi, come tecnologia, energia, salute o beni di consumo.
  • Considerare investimenti in mercati internazionali per ridurre l’esposizione a un’unica economia.
  • Inserire strumenti alternativi, come i fondi immobiliari o le materie prime, per aggiungere ulteriore varietà al portafoglio.

È importante sottolineare che diversificare non significa disperdere i propri investimenti senza criterio, ma piuttosto adottare una strategia strutturata che tenga conto degli obiettivi finanziari e del proprio profilo di rischio.

Infine, monitorare regolarmente il portafoglio è essenziale per assicurarsi che rimanga diversificato nel tempo, soprattutto in seguito a variazioni di mercato o a nuove opportunità d’investimento. Una diversificazione ben gestita rappresenta uno dei pilastri per costruire una base solida per il futuro finanziario.

Valutare il proprio profilo di rischio

Ogni investitore ha una tolleranza al rischio diversa, influenzata da fattori personali come l’età, la situazione finanziaria, gli obiettivi e la propensione emotiva a gestire le fluttuazioni di mercato. Comprendere il proprio profilo di rischio è essenziale per prendere decisioni di investimento coerenti e sostenibili.

Il profilo di rischio si può suddividere in tre principali categorie:

  • Conservatore: preferisce la sicurezza del capitale e predilige strumenti a basso rischio, come obbligazioni e conti deposito, anche a costo di rendimenti limitati.
  • Moderato: è disposto ad assumere un rischio moderato per ottenere un equilibrio tra crescita e stabilità, combinando strumenti più sicuri con una quota di investimenti a rischio più elevato.
  • Aggressivo: cerca il massimo rendimento possibile ed è disposto ad affrontare una maggiore volatilità, puntando principalmente su azioni o strumenti ad alto rischio.

Oltre a definire la propria propensione al rischio, è importante considerare l’orizzonte temporale degli investimenti. Ad esempio, un giovane investitore con obiettivi a lungo termine potrebbe permettersi un approccio più aggressivo rispetto a chi si avvicina alla pensione e ha bisogno di preservare il capitale.

Conoscere il proprio profilo di rischio aiuta anche a gestire meglio le emozioni durante le fasi di volatilità del mercato. Un portafoglio costruito in linea con la propria tolleranza al rischio permette di evitare decisioni impulsive che potrebbero compromettere i rendimenti a lungo termine.

Affidarsi a strumenti di valutazione o consulenze personalizzate può essere un passo utile per ottenere una visione chiara del proprio livello di rischio e costruire una strategia di investimento adatta alle proprie esigenze e obiettivi.

Monitorare e adattare gli investimenti nel tempo

Una volta avviato il proprio piano d’investimento, è fondamentale monitorare regolarmente i risultati e apportare eventuali modifiche per garantire che gli obiettivi iniziali siano ancora raggiungibili. I mercati finanziari e le situazioni personali sono in costante evoluzione, e un approccio dinamico è essenziale per ottimizzare i rendimenti.

Tra gli aspetti più importanti da considerare nel monitoraggio troviamo:

  • Performance degli investimenti: valutare se i rendimenti sono in linea con le aspettative e con gli obiettivi stabiliti.
  • Condizioni di mercato: prestare attenzione ai cambiamenti economici, politici o settoriali che possono influenzare i propri strumenti di investimento.
  • Bilanciamento del portafoglio: verificare che la diversificazione iniziale sia mantenuta nel tempo. Ad esempio, una crescita significativa di una specifica classe di attivi potrebbe alterare il bilanciamento, aumentando il rischio complessivo.

Un altro aspetto cruciale è riallineare gli investimenti in base ai cambiamenti personali. Eventi come l’aumento del reddito, un nuovo obiettivo finanziario o il raggiungimento di una fase di vita diversa (ad esempio, la pensione) possono richiedere una revisione della strategia.

Adottare un approccio disciplinato, evitando di reagire in modo impulsivo a oscillazioni di breve termine, è altrettanto importante. Le decisioni basate sull’emotività possono compromettere la crescita a lungo termine e mettere a rischio il capitale.

Affidarsi a consulenti finanziari o a piattaforme di gestione automatizzata può semplificare il processo di monitoraggio, garantendo un aggiornamento costante e l’adozione di strategie ottimali per adattarsi ai cambiamenti. Mantenere un controllo attivo sui propri investimenti è un elemento chiave per costruire e preservare un patrimonio solido nel tempo.

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“Le vittime dell’odio”: a Milano un convegno sui diritti umani

Si è tenuto questa mattina, presso l’Auditorium Nissim della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, il convegno “Le vittime dell’odio”, organizzato dall’OSCAD del Ministero dell’Interno con Prefettura, Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri. Presenti il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Capo della Polizia Vittorio Pisani e numerose personalità istituzionali, accademiche e sociali.

L’iniziativa ha ribadito l’impegno delle istituzioni nel garantire la tutela dei diritti umani, con particolare attenzione alle persone più vulnerabili. Ad aprire l’evento è stato Giulio, studente del Liceo Paolo Frisi di Monza, leggendo il brano “L’Indifferenza” di Elie Wiesel. Sono seguiti i saluti istituzionali di Roberto Jarach, Pasquale Angelosanto, Noemi Di Segni e Claudio Sgaraglia. Il Prefetto Raffaele Grassi, Presidente dell’OSCAD, ha sottolineato come la vera sfida delle democrazie sia la salvaguardia dei diritti umani.

Moderato da Enrico Mentana e Francesca Romana Capaldo, il convegno ha affrontato il rapporto tra hate speech, social media e intelligenza artificiale con gli interventi di Milena Santerini, Ruben Razzante, Ivano Gabrielli e Giovanni Colletti. Stefano Pasta ha illustrato le strategie di counter speech, mentre Luca Spizzichino, Davide Fiano e Shulamit Bondì hanno ribadito l’importanza della memoria storica.

Si è poi discusso dello sport come strumento di inclusione con Luca Pancalli, Giulia Ghiretti e Massimiliano Riccio. La mattinata si è conclusa con un significativo dialogo tra la Senatrice Liliana Segre e il Ministro Piantedosi, riflettendo sull’importanza della memoria e della lotta all’odio.

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Libera compie 30 anni, numero speciale de lavialibera

– Libera compie 30 anni ed esce un numero speciale de lavialibera, periodico di Libera e Gruppo Abele, dedicato all’anniversario dell’associazione antimafia.
“Il 25 marzo 1995 nasce Libera con una campagna per la raccolta di firme in calce al disegno di legge di iniziativa popolare per il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle mafie – si legge in una nota -. Libera compie trent’anni, trent’anni di un lungo cammino dove sin dall’inizio ci siamo dati un orizzonte d’impegno vasto, scegliendo di appellarci al bene più prezioso, quello da cui dipendono tutti gli altri: la libertà. Libertà dalle mafie, certo. Dalla corruzione, dall’illegalità e dal malaffare”.
“Tra conquiste e nuove sfide, è tempo di muoversi”, è il titolo del numero speciale de lavialibera, periodico di Libera che nasce trent’anni fa, come rete di associazioni, prima realtà nazionale dichiaratamente schierata contro la criminalità organizzata in un clima politico e sociale rovente. Dal 1995 molto è cambiato: le mafie non uccidono (quasi) più, si sono evolute, sono meno riconoscibili e grazie alle moderne tecnologie e a una conoscenza accurata dei sistemi finanziari, tessono alleanze più articolate che in passato. Le bombe non esplodono, ma le persone continuano a subire il potere mafioso. Ciò che sembra mancare è però la forza e la voglia di reagire. “Vediamo prevalere una forma pericolosissima di rassegnazione – spiega Luigi Ciotti nel suo editoriale -. Se i boss sono forti quanto prima e sanno cogliere ancora meglio le opportunità di guadagno; se una parte della politica, dell’imprenditoria e dell’amministrazione pubblica è così sensibile alle lusinghe del denaro sporco, allora significa che questo marcio che abbiamo intorno non si può rimuovere, e tanto vale guardare oltre. Il crimine organizzato sembra insomma diventato, agli occhi di molti cittadini e cittadine, un crimine “normalizzato”. E a chi ci dice che tanto le cose non cambieranno, rispondiamo che senza il grande impegno di molti per arginare il malaffare, oggi i parametri dell’illegalità e dell’ingiustizia nel nostro Paese sarebbero ancora peggiori. In questi trent’anni abbiamo saputo cambiare, senza mai perdere di vista la nostra missione originaria: rendere l’Italia un paese libero dalle ingiustizie”.
E allora, come scrive Rosy Bindi, “se vogliamo combattere le mafie che uccidono meno e corrompono di più dobbiamo risvegliare quelle coscienze addormentate e indifferenti e, magari, disponibili a intessere rapporti con il potere mafioso non tanto per paura, ma per convenienza. Forse è più difficile di prima, ma adesso abbiamo trent’anni e siamo maturi per sostenere battaglie più impegnative”.
Nel suo editoriale, la direttrice de lavialibera Elena Ciccarello scrive: “Libera compie trent’anni e lo fa in un momento particolarmente delicato per l’Italia, l’Europa e il resto del mondo. Soffiano venti di revisionismo storico, si stringe la morsa repressiva, prende forma l’attacco ai presidi democratici, sono annunciate alleanze oscure e paci ingiuste. Il sentimento più diffuso tra chi non è già salito sul carro dei vincitori è di sconforto, spesso accompagnato da preoccupazione per ciò che accade e che potrebbe ancora accadere. Eppure, la storia ci insegna che il passato è stato, prima di tutto, un presente fatto di scelte, complicità, attendismi e disobbedienze. Sta a ciascuno di noi decidere da che parte stare”.
Ogni anniversario è l’occasione per ripercorrere i momenti più importanti di una storia intensa: dalle riunioni a Roma per decidere il nome e scrivere lo statuto alle prime conquiste, alle battaglie di oggi. Tra le conquiste entrate ormai nella storia: la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie e la legge per l’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, ottenuta grazie a una mobilitazione senza precedenti. Senza dimenticare il radicamento territoriale con 20 coordinamenti regionali, 75 provinciali e 295 presidi territoriali e con una presenza in Europa, America Latina e Africa.
Per Nando dalla Chiesa dietro alla nascita di Libera c’è “una miscela irripetibile” e “l’elemento che la rende di granito è proprio costituito dal sentimento collettivo dei familiari, che don Luigi Ciotti ha saputo interpretare in modo magistrale”. Riguardo ai beni sottratti ai mafiosi, Gian Carlo Caselli scrive che oggi “le terre confiscate possono essere assegnate a cooperative di giovani che, lavorandole, realizzano un antimafia che paga in termini di dignità e libertà dalla mafia: il modo più efficace per coinvolgere la società civile in un effettivo impegno antimafia”. Le conquiste del passato sono linfa per le battaglie del futuro. Dalla lotta alla corruzione al contrasto ai crimini dei potenti e dei colletti bianchi. E ancora, la richiesta di trasparenza negli affari pubblici, possibile attraverso il monitoraggio civico. Sul fronte della criminalità organizzata, l’obiettivo primario è ottenere una legge per tutelare madri e i minori che, attraverso il progetto Liberi di scegliere, decidono di allontanarsi dai contesti mafiosi e ricominciare altrove una nuova vita. Come spiega Francesca Rispoli, che affianca Luigi Ciotti alla presidenza di Libera, “è fondamentale un approccio sistemico, che tenga insieme il fronte repressivo con quello preventivo e riconosca il ruolo della cittadinanza come agente lievitante di cambiamento”. Un’azione che valichi i confini nazionali, come dimostra l’attività di Libera internazionale, che sostiene le associazioni impegnate nella difesa dei diritti umani e ambientali, promuove l’uso sociale dei beni confiscati e denuncia la violenza delle mafie a tutte le latitudini.

– foto Ipa agency –

(ITALPRESS).

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Ucraina, Tajani “Riflettere su presenza militare europea”

“Credo che prima di parlare di presenza militare europea in Ucraina, bisognerà riflettere molto attentamente”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a margine degli incontri nell’ambito della sua visita ufficiale in Algeria. “Noi siamo volenterosi per costruire un’Europa più forte, più unita che sia protagonista di relazioni transatlantiche. Io ho sempre detto che sarebbe meglio, finita la guerra, dar vita magari a una zona cuscinetto dove possa esserci una presenza militare sotto l’egida delle Nazioni Unite con una decisione del Consiglio di sicurezza dell’Onu proprio per garantire una pace giusta e duratura”, ha detto il ministro.
Secondo Tajani è “ancora prematuro” parlare di un mese di tregua in Ucraina come proposto dal presidente francese Emmanuel Macron. “Credo che tutto debba essere fatto insieme: Europa e Stati Uniti devono sedersi a un tavolo con Ucraina e Russia per arrivare a una pace giusta e soprattutto duratura, quindi è ancora prematuro vedere cosa fare e come fare. Serve intanto che l’Europa sia unita per garantire l’indipendenza dell’Ucraina”, ha spiegato il ministro.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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