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Economia

Furlan (Uilca) “Il settore del credito è centrale, Governo cambi rotta”

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ADN24

“Come Uil abbiamo fatto uno sciopero generale con la Cgil perchè la manovra, complessivamente, è contraria per molti motivi a ciò che vogliamo: ovvero, un Paese che metta al centro la giustizia sociale, l’attenzione ai più deboli, un’equa distribuzione della ricchezza e il rinnovo dei contratti con la detassazione degli aumenti. Noi chiediamo che il Governo cambi rotta completamente: crediamo che del nostro settore la politica si occupi troppo poco: non si coglie che il settore del credito è centrale per la vita del Paese”. Lo dice in un’intervista all’Agenzia Italpress il segretario generale Uilca, Fulvio Furlan, sottolineando che in seno al Governo, davanti a operazioni come l’Offerta pubblica di scambio lanciata da UniCredit su BancoBpm, si facciano però “affermazioni un pò avventate, tipo sostenere che Unicredit non è italiana, mentre noi abbiamo lavorato per anni perchè Unicredit consolidasse la sua italianità e con questo management ciò sta avvenendo. Dire certe cose mette in dubbio un lavoro che è stato fatto e che impatta sulla vita e il lavoro di migliaia di persone”.

In merito alla questione Unicredit-Banco Bpm, “non facciamo mai il tifo per una banca o per un’altra, e nemmeno per le aggregazioni in sè: però come sindacato – osserva Furlan – riteniamo che sia indispensabile che operazioni societarie di questa portata debbano avere una finalità industriale, una logica di continuità aziendale e di sviluppo delle aziende, in modo che non vengano negate le identità che si fondono, ma siano funzionali a costruirne una più virtuosa. E’ necessario inoltre che si metta al centro la tenuta occupazionale e il bene delle persone che lavorano in banca. Non so come finirà questa vicenda, ma faremo un presidio fortissimo dal punto di vista sindacale per capire come e se si realizzerà questa situazione e per gestire i passi successivi nel caso l’operazione si concludesse: per noi è fondamentale che venga salvaguardato il ruolo centrale delle banche; ma è fondamentale anche che le persone che lavorano in banca non abbiano penalizzazioni per scelte societarie che possano essere da parte di qualcuno vissute solo come logica finanziaria; devono avere invece una logica industriale”.

Dal ricambio generazionale a quello del benessere lavorativo fino alla “desertificazione bancaria”: per la Uilca sono tanti i temi al centro della propria azione. “Noi crediamo che ci sia necessità, come detto con il rinnovo del Contratto nazionale, di migliorare la qualità della vita dei lavoratori e ridurre le pressioni commerciali, anzi azzerarle se possibile – sottolinea Furlan -. L’obiettivo è ridurre i carichi di lavoro e dare tutta una serie di strumenti che facciano lavorare meglio le persone e allo stesso tempo rispondano al crescente stress da lavoro correlato che colpisce la categoria e diano anche la possibilità di vivere di più la loro dimensione come persone, con più tempo libero e vicini alle famiglie. Per questo – continua – abbiamo inserito nel contratto una serie di strumenti per la conciliazione tempi vita-lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro: per fare questo serve però anche un adeguato livello occupazionale. Crediamo che se le banche fanno uscire personale, questo personale deve essere sostituito con l’ingresso di giovani, in modo che i livelli occupazionali rimangano gli stessi”.

Su questo tema, precisa, “abbiamo inserito degli strumenti nel Contratto nazionale, come la staffetta generazionale e l’aumento del fondo per l’occupazione”.
Quello della desertificazione bancaria “è un problema che riguarda tutti: ha aspetti di legalità, di mancanza di servizi che colpisce soprattutto i più deboli, ha aspetti che riguardano la mancanza di soggetti come le banche che favoriscono lo sviluppo economico”. Da qui la campagna “Chiusura filiali? No, grazie” promossa da Uilca. “Far parlare i cittadini e le istituzioni è un modo per convincere le banche a cambiare rotta: capiamo che fanno ragionamenti di natura economica, ma devono anche recuperare il loro ruolo sociale – sottolinea Furlan -. Credo che abbiamo raggiunto un buon risultato, ora di desertificazione si parla di più, e siamo riusciti anche a fare aprire un tavolo di lavoro al Cnel, al quale partecipano Anci, Conferenza delle Regioni, Abi e organizzazioni sindacali: un luogo di dibattito per delle proposte che, com’è nella natura del Cnel, possono essere tramutate in legge per favorire un cambio di rotta, considerando le esigenze di tutti”.

– foto Italpress

Economia

Accordo Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese

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Un nuovo accordo quadriennale per la
crescita delle imprese italiane. E’ quello siglato dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e il consigliere delegato
e Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, con il quale vengono messi a disposizione 200 miliardi da qui al 2028 per dare nuovo slancio al sistema produttivo nazionale. Ma anche cogliere le opportunità di strumenti come Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla banca per la realizzazione
degli obiettivi del Pnrr. L’accordo rafforza le azioni già attivate a sostegno dell’economia reale, a partire dagli
investimenti in ricerca e sviluppo e dalla valorizzazione del sistema delle filiere. Le novità riguardano i processi di trasformazione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0; gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad aerospazio, robotica, intelligenza artificiale e scienze della vita; l’accelerazione della transizione sostenibile, dell’economia circolare e di processi innovativi ad alto contenuto tecnologico; piano per l’abitare sostenibile, per favorire la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana.
I contenuti e gli strumenti strategici dell’accordo saranno declinati e presentati agli associati di Confindustria ed ai clienti Intesa Sanpaolo sul territorio nazionale, con una serie di incontri e iniziative locali e settoriali che coinvolgeranno le rispettive strutture territoriali.
“Oggi rinnoviamo la lunga collaborazione di carattere strategico con Confindustria”, ha spiegato Carlo Messina. “In un arco di 15 anni ha sostenuto il sistema produttivo italiano erogando 450 miliardi e creando una relazione di fiducia basata sulla capacità delle imprese di adattarsi e guardare a nuove prospettive. In questo percorso – ha aggiunto – il nostro Gruppo è stato un soggetto chiave per individuare, in ogni congiuntura, le soluzioni ideali per la crescita delle imprese italiane, le quali si sono rafforzate tanto da affermarsi come leader a livello
globale. Quello che presentiamo oggi è il Pnrr di Intesa Sanpaolo per le imprese: mettiamo a disposizione ulteriori 200 miliardi al 2028 per accompagnare il tessuto imprenditoriale del
Paese nel realizzare obiettivi di crescita e competitività, investendo sul futuro e sulle sfide che ci attendono, con un modello di relazione virtuoso e costruttivo”, ha concluso il Ceo.
“Questo accordo rappresenta uno strumento essenziale a supporto della nostra visione di politica industriale di medio-lungo periodo”, ha sottolineato Emanuele Orsini. “Con Intesa Sanpaolo abbiamo accompagnato l’evoluzione delle nostre aziende nel mutevole scenario degli anni passati attraverso soluzioni innovative. Oggi guardiamo a un orizzonte in cui le imprese
saranno impegnate in molteplici transizioni per le quali dovranno mettere in campo sforzi enormi. La crisi della produttività in atto – ha aggiunto – impone di puntare al rilancio degli investimenti. Per questo è cruciale la semplificazione di transizione 5.0 e l’attuazione puntuale del Pnrr. Attraverso questo accordo vogliamo promuovere un metodo di lavoro partecipato e inclusivo, che coinvolga tutti gli attori economici. Il 2025 sarà un anno cruciale per la nostra economia e dobbiamo lavorare insieme su alcuni capitoli chiave: il rafforzamento delle filiere strategiche; la riduzione del prezzo dell’energia e la diversificazione delle fonti energetiche; la revisione del green deal con a cuore il principio della neutralità tecnologica per evitare che si traduca nella desertificazione dell’industria europea; l’attenzione al benessere e all’equità sociale, da perseguire anche attraverso il piano per l’abitare sostenibile proposto da Confindustria”, ha concluso il numero uno degli industriali.

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Aumenti dei prezzi dei carburanti: nuovi rialzi per benzina e gasolio

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I prezzi dei carburanti continuano ad aumentare, con rialzi registrati a livello nazionale anche nei giorni scorsi. La benzina ha raggiunto una media di 1,81 euro al litro per il self service, un aumento che la porta ai livelli più alti dal 9 agosto, mentre il gasolio ha superato la soglia di 1,71 euro al litro, segnando il picco più alto dal 28 agosto.

Anche sulle autostrade i prezzi sono più alti, con la benzina che sfiora 1,90 euro al litro e il gasolio che si attesta intorno a 1,82 euro al litro. Secondo quanto riportato da Staffetta Quotidiana, uno dei maggiori attori del settore, Tamoil ha deciso di aumentare i prezzi consigliati di benzina e gasolio di due centesimi al litro.

L’incremento dei prezzi al distributore riflette una tendenza crescente nei listini dei maggiori marchi, alimentando preoccupazioni tra i consumatori per l’ulteriore impatto sui costi di trasporto e sulle spese quotidiane.

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ITA Airways, nominato il nuovo Cda. Pappalardo presidente, Eberhart AD

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Si è riunita l’Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Italia Trasporto Aereo Spa, che ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Compagnia, composto da cinque membri, nello specifico Antonella Ballone, Joerg Eberhart, Lorenza Maggio, Sandro Pappalardo e Efrem Angelo Valeriani, e il nuovo Collegio Sindacale, nelle persone di Paolo Ciabattoni, Angela Florio e Federico Testa.
L’Assemblea ha indicato Sandro Pappalardo come Presidente del Consiglio di Amministrazione e Joerg Eberhart come Amministratore Delegato di ITA Airways; Angela Florio è stata nominata Presidente del Collegio Sindacale.
“Sono orgoglioso e onorato di essere stato indicato per questo prestigioso incarico – ha dichiarato Joerg Eberhart, Amministratore Delegato di ITA Airways – Dopo oltre due anni di duro lavoro, questa nuova fase della storia della Compagnia ci consentirà di rafforzare la nostra posizione e di sviluppare sinergie strategiche che valorizzeranno la crescita e la solidità di ITA Airways come vettore italiano di riferimento, pronto a garantire al Paese una maggiore connettività e ai passeggeri una più ampia scelta di destinazioni, con una rinnovata visione di sviluppo, innovazione e sostenibilità”.
L’Assemblea ha ringraziato il Presidente uscente Antonino Turicchi, unitamente a tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale uscenti, “per il lavoro svolto durante il loro mandato”.

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