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Cronaca

Catania | Donna denuncia il compagno violento, salvata dalla Polizia di Stato

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ADN24

Un episodio di violenza domestica si è consumato a Catania, coinvolgendo una donna di 37 anni che ha trovato il coraggio di denunciare il suo compagno dopo un’escalation di abusi. La vicenda si è svolta nel quartiere San Giorgio, dove la vittima, in cerca di aiuto, si è rifugiata nella sua auto e ha contattato la Polizia di Stato per chiedere soccorso.

Grazie all’intervento tempestivo degli agenti delle Volanti, allertati dalla Sala Operativa della Questura, la donna è stata messa in salvo. Gli operatori, mantenendo un contatto telefonico costante con la vittima, sono riusciti a tranquillizzarla fino al loro arrivo. La donna ha confidato agli agenti di essere stata aggredita dal convivente, un uomo con precedenti penali, dopo aver espresso il desiderio di interrompere la relazione.

L’aggressione non è stata un episodio isolato, ma l’ultimo di una serie di maltrattamenti protratti nel tempo. Questa volta, però, la violenza ha raggiunto un punto di non ritorno, costringendo la donna a fuggire e a cercare protezione. La furia del compagno, culminata in minacce di morte e un’aggressione fisica che ha causato lesioni, ha portato la donna a denunciare quanto accaduto.

Dopo aver ascoltato la sua testimonianza, gli agenti hanno provveduto a trasportarla in ospedale per le cure necessarie, mentre un sopralluogo nell’abitazione ha permesso di rintracciare l’aggressore, ancora alterato. Grazie alla prontezza dell’intervento, il pubblico ministero ha disposto per l’uomo misure cautelari immediate, tra cui l’allontanamento urgente dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla donna.

Questo caso sottolinea l’importanza del supporto offerto dalle forze dell’ordine alle vittime di violenza domestica, e il coraggio necessario per rompere il silenzio. La presunzione di innocenza resta applicabile fino a una condanna definitiva, ma l’intervento rapido e la protezione garantita dimostrano l’impegno concreto verso la tutela delle persone vulnerabili.

Una storia che, pur nella sua drammaticità, rappresenta un segnale di speranza per tutte le donne che si trovano in situazioni simili: chiedere aiuto è possibile, e può fare la differenza.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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