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Cronaca

Bologna | Contrasto al traffico illecito di valuta: oltre 2,8 milioni di euro sequestrati all’aeroporto

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ADN24

Prosegue l’attività di contrasto al traffico illecito di valuta all’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna, con un’intensificazione dei controlli da parte della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Negli ultimi sei mesi, le forze dell’ordine hanno messo in atto un piano d’azione congiunto per monitorare i flussi di passeggeri, concentrandosi soprattutto sui voli considerati a maggiore rischio.

Il piano ha dato i suoi frutti, portando alla scoperta di oltre 180 passeggeri che cercavano di trasferire somme di denaro senza dichiararle, per un totale di circa 2,8 milioni di euro. La legge italiana impone infatti l’obbligo di dichiarare importi pari o superiori ai 10.000 euro quando si entra o si esce dal paese, una norma pensata per prevenire reati come il riciclaggio di denaro e il finanziamento di attività illecite.

La maggior parte dei trasgressori ha scelto di regolarizzare immediatamente la propria situazione, pagando la sanzione prevista attraverso l’istituto dell’oblazione. Tuttavia, per chi è stato già sanzionato in precedenza, sono scattati i provvedimenti più severi, tra cui il sequestro amministrativo di una parte della valuta trasportata.

Uno dei casi più rilevanti ha visto il fermo di un cittadino marocchino residente in Italia, arrivato da Casablanca con oltre 50.000 euro non dichiarati. In questo caso, la normativa prevede il sequestro del 50% della somma eccedente il limite consentito, che in questo caso ha comportato il sequestro di oltre 20.000 euro.

Questi episodi, pur essendo inizialmente considerati violazioni amministrative, possono nascondere attività illecite di maggiore portata, come il riciclaggio di denaro sporco. La stretta collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli si è rivelata essenziale per combattere questi fenomeni, come dimostra anche il protocollo d’intesa firmato nel 2023, che ha consolidato il presidio della frontiera aeroportuale.

Con il rafforzamento delle misure di controllo, le autorità sono riuscite a proteggere gli interessi economico-finanziari del paese, rafforzando la sicurezza e impedendo il traffico illecito di grandi somme di denaro.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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