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Attualità

Thiago Motta “Col City serve una Juve compatta e di qualità”

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ADN24

TORINO (ITALPRESS) – “Comandare il gioco non vuol dire soltanto avere il possesso palla, ci sono tante altre cose da fare bene. Domani affronteremo un’avversaria che ha una caratteristica molto precisa che è quella di voler tenere la palla e giocare nell’altra metà campo, noi dobbiamo essere pronti a difenderci bene quando attaccheranno, dovremo pressare e quando avremo la palla giocarla con grande qualità, bisognerà essere compatti. Possiamo creare difficoltà al City se giochiamo bene la palla, dovremo dare priorità alle cose importanti e avere la massima concentrazione durante la partita”. Così il tecnico della Juventus, Thiago Motta, alla vigilia della sfida casalinga contro il Manchester City. Nessuna indicazione sulla formazione, ma l’allenatore bianconero ribadisce la sua filosofia: “Chi merita gioca, se un giocatore rientra in gruppo dopo tanto tempo, bisogna aspettare che riprenda il ritmo, ma poi dipende sempre dal calciatore, io valuto tutto per cercare di mettere in campo la migliore formazione possibile. Non ho mai messo gli infortuni come alibi, non credo in queste cose, credo che ogni squadra viva certi momenti, quel che conta è come li affronti e noi abbiamo dimostrato di sapere affrontare nel modo giusto le cose belle e quelle meno belle, essendo sempre squadra e cercando di giocare meglio dell’avversario”, ha spiegato Thiago Motta che non si aspetta un Manchester City in crisi. “Non posso giudicare quel che succede in casa degli altri, posso solo ammirare quello che hanno fatto negli ultimi anni, hanno vinto tutto e hanno dimostrato un valore gigante, hanno fatto cose straordinarie vincendo 4 volte di seguito la Premier, vincendo la Champions e tanto altro, è relativo parlare di momento di crisi”. Ammirazione anche per Pep Guardiola. “E’ un allenatore fortissimo, non lo dico io, ma i fatti, da quando ha iniziato ad allenare ha vinto tutto e con grande continuità e questa è la cosa più difficile, non devo essere io a elogiare un allenatore bravissimo come lui”, le parole del mister ex Spezia e Bologna, convinto che la sua Juve possa ancora “migliorare. Siamo una squadra giovane che può crescere dal punto di vista fisico, mentale e del gioco, ma abbiamo dimostrato di avere grande carattere, in campo c’è grande solidarietà tra i giocatori. Tutti gli attaccanti vorrebbero giocare davanti la porta, ma oggi l’attaccante deve fare tante cose e Yildiz in questo fa tutto molto bene, è un esempio. Per giocare in una grande squadra come la Juventus bisogna unire tanti aspetti”. Ieri anche l’incontro tra John Elkann e la squadra. “Per tutti noi è stato importante ricevere la sua visita, è stato un piacere ma quello che ci siamo detti resta al nostro interno”, conclude il tecnico bianconero.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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