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Cronaca

Operazione contro il traffico illecito di migranti: 12 arresti nelle province dell’Emilia-Romagna e Marche

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ADN24

Un’importante operazione dei Carabinieri ha portato alla smantellamento di una rete criminale operante nel traffico illecito di migranti, che avrebbe coinvolto decine di vittime tra il 2017 e il 2020. Le indagini, condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Rimini in collaborazione con diverse forze dell’ordine, hanno portato all’arresto di 12 persone coinvolte in un sistema organizzato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento del lavoro, corruzione e prostituzione.

Il procedimento è partito dalla denuncia di un cittadino egiziano che ha rivelato di aver pagato 6.000 euro per ottenere una falsa assunzione, necessaria per il rilascio di un nulla osta d’ingresso in Italia e successivamente un permesso di soggiorno. Questo caso ha scatenato una serie di approfondimenti che hanno coinvolto diversi settori, tra cui aziende, datori di lavoro, e intermediari legati a strutture che avrebbero dovuto tutelare i diritti dei lavoratori.

Le indagini, tra cui attività di osservazione, pedinamenti, analisi telefoniche e telematiche, hanno rivelato l’esistenza di un vero e proprio “sistema consorziale” che operava attraverso assunzioni fittizie, matrimoni truccati e l’emissione di documenti falsi. Le vittime, tutte di origine nordafricana, erano costrette a pagare somme elevate per ottenere il permesso di soggiorno, ma una volta entrati nel circuito, venivano sfruttate lavorativamente, spesso in condizioni di grave sudditanza psicologica e fisica.

Il giro d’affari che ha alimentato questo traffico illecito ha fruttato centinaia di migliaia di euro agli arrestati, coinvolgendo oltre cento migranti. Le vittime, infatti, venivano sottoposte a lavori massacranti, in alcuni casi costrette a pratiche sessuali con i membri della rete criminale o con clienti occasionali a loro procurati.

Tra i reati contestati agli indagati ci sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento del lavoro, corruzione continuata, prostituzione, e falsità ideologica. In totale, 4 persone sono state arrestate e trasferite in carcere, mentre altre 7 sono state messe agli arresti domiciliari. Un ulteriore indagato è stato sottoposto a obbligo di presentazione periodica alla polizia. Le ricerche di uno degli indagati sono ancora in corso.

Le autorità hanno sottolineato che gli arrestati sono da considerarsi presunti innocenti fino a un eventuale processo di condanna definitivo. L’operazione conferma l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta al traffico di esseri umani e al contrasto delle attività criminali che sfruttano le persone vulnerabili.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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