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Cronaca

Alessandria | Sequestro di prodotti non sicuri: 4,3 milioni di articoli in gomma sintetica e 30.000 giocattoli ritirati dal mercato

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ADN24

Un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Tortona e l’Ufficio delle Dogane di Rivalta Scrivia ha portato al sequestro di oltre 4,3 milioni di articoli in gomma sintetica e circa 30.000 giocattoli provenienti dalla Cina e destinati al mercato italiano. L’azione rientra in un piano coordinato di controlli sul commercio internazionale, volto a garantire la sicurezza dei consumatori e a contrastare la vendita di prodotti non conformi agli standard di sicurezza.

La prima operazione ha riguardato il controllo di un container contenente guanti in nitrile, che avrebbero potuto essere venduti come dispositivi medici per proteggere la pelle da batteri e sostanze chimiche. Questi guanti, dal valore commerciale di circa 100.000 euro, sono risultati privi delle necessarie informazioni relative all’origine, fabbricazione e provenienza, violando così le normative europee in materia di sicurezza dei prodotti.

Nella seconda fase, le forze dell’ordine hanno ispezionato un altro container contenente circa 30.000 giocattoli, tra cui bambole in plastica raffiguranti “befane”. Questi giocattoli, dal valore di 38.000 euro, sono risultati privi della documentazione tecnica obbligatoria, il “fascicolo tecnico del giocattolo”, che dovrebbe attestare la conformità alle normative di sicurezza europee.

A seguito dei controlli, il materiale è stato sottoposto a sequestro amministrativo, e le due società importatrici, con sedi rispettivamente in provincia di Como e a Torino, sono state segnalate alla Camera di Commercio per la violazione delle normative sulla sicurezza dei prodotti.

Queste operazioni confermano l’importanza della collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane, che, attraverso un protocollo d’intesa, intensificano le attività di monitoraggio sul commercio di prodotti non sicuri. Il sequestro e il controllo delle merci illegali sono parte di un ampio dispositivo volto a tutelare la salute dei consumatori e a mantenere un mercato equo e competitivo, dove prevalgono le condizioni di concorrenza leale per gli operatori onesti.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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