Attualità
Gelmini “L’unico spazio per il centro è all’interno del centrodestra”
MILANO (ITALPRESS) – “Stiamo continuando il nostro sogno: costruire un partito autenticamente popolare, riformista e liberale che sappia dare cittadinanza ai tanti amministratori che non hanno una tessera di partito e alle tante liste civiche; ci siamo messe in cammino e abbiamo fondato Centro Popolare. Poi c’è stata l’intuizione di Maurizio Lupi che ha aperto a Centro Popolare e ai tanti amici che avevano creduto nel Terzo Polo. Un partito che va oltre il perimetro del centrodestra per dare spazio a quei riformisti anche provenienti dal centrosinistra. Credo che l’unico spazio per il centro sia all’interno del centrodestra e nella coalizione che sostiene il governo Meloni, è evidente che la distanza rispetto ad AVS e al M5S è siderale”. Così Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati-Centro Popolare, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress.
“Noi vogliamo ridare centralità e dignità alla politica andando oltre quella narrazione sbagliata e che non ha prodotto benefici che hanno fatto Grillo e i 5 Stelle, ragionando anche sulle modalità con cui finanziare la politica. Inoltre – prosegue -, veniamo da una stagione di scontri, abbiamo troppo interiorizzato il conflitto, l’invettiva, noi vogliamo un patto tra le generazioni e occuparci prevalentemente di giovani e donne perchè dal punto di vista economico e di prospettiva sono le persone più in difficoltà. Vogliamo mettere al centro la capacità di costruire una comunità, riportare alla politica chi non ci crede più”.
Diversi i temi trattati, dalla manovra a Stellantis, fino alla politica estera e alla nomina di Raffaele Fitto a commissario e vicepresidente esecutivo della Commissione europea. “La coperta è corta – spiega Gelmini -, sono anni nei quali l’Italia si porta dietro un debito pubblico molto forte. Mi piace l’impronta di prudenza che la premier ha dato, la prudenza in questa stagione geopolitica drammatica e difficile dal punto di vista economica è saggia, tiene i conti in ordine e fa una scelta semplice: concentrare le poche risorse a disposizione su famiglia e natalità. Credo che questa fosse l’unica scelta che si potesse fare perchè il primo problema è la denatalità, la riduzione del numero delle nascite vuol dire una riduzione del Pil e una criticità strutturale del Paese. Le risposte che la legge di bilancio dà sono sagge e costruttive, è chiaro che non bastano, ma si tratta di una manovra solida e saggia”.
Leggere le notizie della buonuscita di Tavares dopo le dimissioni da Ceo di Stellantis “fa molta rabbia, non è questo il modo in cui gestire un comparto che è un pezzo della storia del nostro Paese, si tratta poi di posti di lavoro – spiega Gelmini -, c’è l’indotto, la componentistica; la crisi dell’auto è un tema estremamente serio che ha un risvolto europeo e delle ricadute italiane. Il risvolto europeo è legato alla modalità in cui l’Europa ha declinato la transizione ecologica, dobbiamo imprimere in Ue un cambio di passo perchè la transizione con un grande appoggio all’elettrico va nella direzione di sostenere l’economia cinese e non quella europea”.
E proprio parlando della nuova Commissione von der Leyen Gelmini sottolinea come l’elezione di Raffaele Fitto sia “un fatto positivo non solo per il governo ma per tutto il Paese, spiace che la sinistra di questo non si sia abbastanza compiaciuta, salvo qualche rappresentante che ha riconosciuto il valore di Fitto, perchè si tratta di un politico di lungo corso, persona moderata e credo possa dare un importante contributo”. Nel commentare la notizia di oggi, della telefonata avvenuta tra Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky, la senatrice evidenzia “la nettezza con cui premier e il governo stanno appoggiando l’Ucraina, è un fatto importante, tutti auspichiamo la pace ma che non può esserci sulla pelle dell’Ucraina, dobbiamo creare le condizioni e ci auguriamo che la vittoria di Trump possa portare in questa direzione. E’ importante l’impegno confermato da Meloni perchè noi abbiamo davanti due guerre molto difficili: Ucraina e Medio Oriente – osserva -, credo che sia importante il ruolo che l’Italia può svolgere in un momento in cui in Francia e Germania ci sono grandi problemi. La stabilità dell’Italia può guidare e rafforzare il ruolo dell’Ue proprio quando con l’elezione Trump l’Europa è chiamata a diventare adulta. Trump deve portare l’Ue a una consapevolezza rispetto alla necessità di recuperare il tempo perduto, è un obiettivo urgente, così come il mantenimento del 2% del Pil sulle spese militari. La pace si difende anche prevenendo nuovi conflitti, la difesa comune e partecipazione alla Nato è un fatto estremamente importante”, conclude Gelmini.
– Foto Italpress –
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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”
MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.
– Foto Agenzia Fotogramma –
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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario
ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
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-Foto: Agenzia Fotogramma-
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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”
ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
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-Foto: Agenzia Fotogramma-
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