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Cronaca

Caltanissetta | Arrestato 64enne per l’omicidio del fratello

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ADN24

La Polizia di Stato di Caltanissetta ha arrestato oggi Angelo Polizzi, 64 anni, con l’accusa di omicidio aggravato nei confronti del fratello Ignazio, il cui corpo senza vita era stato trovato il 21 novembre scorso all’interno della sua abitazione. Il reato è aggravato dal vincolo di parentela e dal rapporto di coabitazione tra i due.

Il cadavere di Ignazio Polizzi era stato rinvenuto a terra, con evidenti segni di violenza, tra cui una copiosa fuoriuscita di sangue e materia cerebrale. Gli agenti intervenuti sulla scena avevano notato un secchio con acqua mista a sangue e una spugna, utilizzati per tentare di pulire il pavimento, il che aveva subito destato sospetti.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno portato a gravi indizi a carico di Angelo Polizzi, il quale presentava graffi e lesioni sul volto e sul torace, segni di una possibile colluttazione avvenuta poco prima del delitto. La versione dell’indagato, che inizialmente aveva sostenuto che il fratello fosse caduto e si fosse battuto la testa da solo, è stata ritenuta incoerente dalle autorità. Polizzi aveva infatti ammesso di aver avuto una discussione con il fratello quella stessa mattina e che i loro rapporti erano caratterizzati da frequenti litigi.

Testimonianze di persone vicine alla famiglia hanno confermato la natura conflittuale tra i due fratelli e hanno fornito ulteriori dettagli, che hanno permesso di ricostruire l’accaduto. Dalla ricostruzione dei fatti, gli investigatori hanno accertato che la lite tra i due è culminata con l’aggressione violenta di Angelo nei confronti di Ignazio, durante la quale l’indagato avrebbe sbattuto ripetutamente la testa del fratello contro il pavimento, causandone la morte. La scena del crimine, con macchie di sangue a distanza dal corpo, ha confermato l’azione violenta. Inoltre, Angelo Polizzi avrebbe tentato di nascondere l’omicidio, pulendo il pavimento prima di chiamare i soccorsi.

L’esame autoptico ha confermato che la morte di Ignazio Polizzi è stata causata da un politrauma da aggressione. Dopo le formalità di rito, Angelo Polizzi è stato arrestato e trasferito al carcere di Caltanissetta, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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