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Cronaca

Bologna | Operazione antiterrorismo: smantellata rete suprematista con arresti in tutta Italia

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ADN24

Questa mattina, un’importante operazione condotta dalla Polizia di Stato ha portato all’arresto di 12 persone e all’esecuzione di 25 perquisizioni in diverse città italiane, tra cui Bologna, Milano, Roma, Palermo e Vicenza. L’azione, frutto di un’indagine pluriennale coordinata dalle Direzioni Distrettuali Antiterrorismo delle Procure di Bologna e Napoli, con il supporto della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, ha colpito un’organizzazione di stampo suprematista e neonazista attiva sia online che sul territorio.

Gli indagati, di età compresa tra 19 e 76 anni, sono accusati di aver costituito una rete denominata “Werwolf Division”, successivamente rinominata “Divisione Nuova Alba”. Il gruppo, che traeva ispirazione dalle ideologie più estreme del suprematismo e dell’accelerazionismo, mirava al sovvertimento dell’ordine democratico per instaurare un regime autoritario basato su presunti principi razziali. L’inchiesta ha rivelato come i membri dell’organizzazione fossero pronti a compiere azioni violente, compresi progetti di attentati contro alte cariche istituzionali.

Il nome scelto dal gruppo richiama una formazione nazista attiva durante la Seconda Guerra Mondiale, dedita ad atti di sabotaggio e guerriglia. Gli inquirenti hanno ricostruito una struttura gerarchica con ruoli definiti, dal “Comandante” agli “Istruttori”, che organizzavano attività di propaganda, reclutamento e formazione anche attraverso canali segreti su Telegram. Tra questi, gruppi come “Werwolf Division Discussioni” e “Movimento Nuova Alba” fungevano da piattaforme per la diffusione di ideologie estremiste e la pianificazione di azioni sovversive.

In alcuni casi, l’organizzazione è passata dall’online alla realtà concreta, con incontri certificati e distribuzione di volantini carichi di messaggi violenti. Uno di questi, trovato nel bolognese, mostrava simboli nazisti e citazioni inneggianti alla distruzione dell’attuale sistema democratico, un elemento che gli investigatori hanno definito particolarmente inquietante.

Le indagini hanno evidenziato contatti tra i leader del gruppo e membri di un’altra organizzazione estremista già disarticolata nel 2022, denominata “Ordine di Hagal”. Entrambe le realtà si contraddistinguono per l’adesione a ideologie negazioniste, suprematiste e per il progetto di azioni violente.

L’operazione, durata circa due anni, ha visto la collaborazione delle DIGOS di Bologna e Napoli, con il supporto del Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Interno e di esperti di sicurezza cibernetica. Grazie a sofisticate tecnologie investigative e metodi tradizionali, è stato possibile ricostruire il modus operandi del gruppo, delineando il passaggio da una fase di propaganda a quella operativa, con capacità di agire anche secondo modalità ispirate ai “lupi solitari” suprematisti o jihadisti.

Le misure cautelari sono state emesse dal GIP del Tribunale di Bologna, che ha riconosciuto l’esistenza di una “cellula organizzata” già pronta ad atti eversivi concreti.

L’operazione odierna rappresenta un significativo passo avanti nella lotta al terrorismo interno e all’estremismo di matrice neonazista in Italia. Gli arresti e le perquisizioni sottolineano l’impegno delle forze dell’ordine nel prevenire minacce alla sicurezza pubblica e preservare l’ordine democratico.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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