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Palalic “La Serbia prosegue il cammino per l’adesione all’Ue”

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ADN24

ROMA (ITALPRESS) – La nostra posizione sulla guerra in Ucraina “è chiara dall’inizio: condanniamo la guerra, condanniamo le violazioni dell’integrità territoriale in ciascun Paese e quindi anche in Ucraina. Noi siamo stati sotto sanzioni dieci anni sotto il regime di Milosevic e la popolazione ha sofferto”.
Per questo “la nostra posizione è chiara: non possiamo applicare le sanzioni per risolvere i conflitti internazionali, perchè con le sanzioni innanzitutto soffre la gente”. Lo ha detto Jovan Palalic, presidente del gruppo per l’amicizia parlamentare Serbia e Italia e con il Vaticano, in un’intervista all’agenzia Italpress. Alcuni Paesi europei “ci accusano di non voler seguire la politica internazionale comune” perchè “non vogliamo imporre sanzioni alla Russia” e questo pregiudica l’adesione della Serbia all’Unione Europea. “Noi vogliamo essere un nuovo membro. Il nostro processo di adesione dura da due decenni” ma, a prescindere dal fatto che “abbiamo applicato tutti gli standard che ci hanno chiesto”, l’Unione Europea non dà il suo via libera e “questo ha provocato molte polemiche in Serbia, con un aumento dell’euroscettiscismo. Ringrazio invece l’Italia che ha detto di non voler imporre alla Serbia condizioni che non sussistono per altri Paesi”. In questa querelle con l’UE ha inciso anche la potente esplosione che ha danneggiato un canale idrico e ha temporaneamente interrotto la fornitura di acqua ed energia elettrica al Kosovo, che ha incolpato la Serbia. Palalic rispedisce le accuse al mittente: “La Serbia non c’entra nulla”, anzi, queste accuse “ostacolano il nostro processo di adesione all’UE e il nostro sviluppo economico”, ha risposto. Per Palalic, il primo ministro kosovaro Albin Kurti vuole creare le condizioni “per fare una pulizia etnica ed espellere la popolazione serba dal nord del Kosovo, creando un clima in cui i serbi non possono vivere perchè non hanno lavoro e sono esposti ad attacchi e carcerazioni”, ha sottolineato. Con l’Italia, invece, negli ultimi anni “c’è un rafforzamento storico dei rapporti: quest’anno ci sono tantissime ricorrenze che lo confermano, i 145 anni dei nostri rapporti diplomatici, i 15 anni della firma del trattato del partenariato strategico tra Serbia e Italia, poi abbiamo un importante evento alla fine di gennaio con il vertice dei nostri governi a Belgrado, insieme al presidente Meloni e ai ministri italiani”, ha ricordato.
“L’anno prossimo prepariamo un anniversario importante, i 110 anni della nostra alleanza durante la prima guerra mondiale: molti non sanno che le navi militari italiane hanno aiutato il nostro popolo e hanno salvato la vita dei nostri soldati. Sarà un’occasione per ricordare i nostri popoli in questi tempi molto complicati”, ha concluso Palalic.
(ITALPRESS).
-Foto: Italpress-

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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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