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Cronaca

Truffa aggravata a Spoltore: due giovani arrestati dai Carabinieri

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ADN24

Due ragazzi, di 21 e 22 anni, sono stati arrestati nel tardo pomeriggio di ieri a Spoltore, in provincia di Pescara, dai Carabinieri della locale Stazione, in collaborazione con gli agenti della Polizia Locale, con l’accusa di truffa aggravata in concorso. I due giovani sono accusati di aver messo in atto un raggiro ai danni di una signora, ingannata attraverso un sofisticato stratagemma telefonico.

La truffa è iniziata quando la vittima ha ricevuto una telefonata sull’utenza fissa da parte di una persona che si spacciava per un carabiniere, informandola che sua figlia era stata coinvolta in un grave incidente stradale e si trovava in stato di fermo presso una caserma. Subito dopo, la signora ha ricevuto un’altra chiamata, questa volta da un presunto avvocato, che ha confermato la versione del “carabiniere” e le ha comunicato che, per il rilascio della figlia, era necessario consegnare una somma di 12.000 euro a un collaboratore, che sarebbe giunto di lì a poco.

In preda all’ansia e alla paura, la signora, che non aveva la somma richiesta, ha deciso di consegnare i monili in oro che aveva in casa, credendo di adempiere alla richiesta. Mentre era ancora in linea con i truffatori, alla sua porta ha bussato un sedicente “collaboratore”, a cui ha consegnato i gioielli.

L’operazione è scattata grazie a un allerta del sistema di videosorveglianza comunale, che aveva registrato il passaggio di un veicolo sospetto, probabilmente utilizzato da persone coinvolte in reati di truffa. Grazie alla tempestiva segnalazione, i Carabinieri, in collaborazione con la Polizia Locale, sono riusciti a intercettare e fermare i due malviventi a Spoltore, a pochi minuti dal luogo del reato.

I due, che erano privi di documenti e il conducente senza patente, sono stati sottoposti a perquisizione. All’interno del veicolo è stata trovata la refurtiva: monili in oro (collane, bracciali e anelli), il cui valore complessivo, ben superiore ai 12.000 euro inizialmente richiesti, ammontava a circa 20.000 euro. Dopo il riconoscimento della vittima, i gioielli sono stati restituiti alla malcapitata, che ha espresso il suo profondo senso di gratitudine verso le forze dell’ordine.

I due arrestati sono stati trattenuti nelle celle di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Pescara in attesa del rito direttissimo previsto per il 2 dicembre 2024. Durante le indagini, sono stati sequestrati anche i telefoni cellulari dei malviventi, che verranno analizzati per verificare possibili legami con altri complici o altre vittime.

L’operazione sottolinea l’importanza della collaborazione tra le forze di polizia nella lotta contro le truffe e i reati predatori. Le autorità invitano la cittadinanza a prestare attenzione a potenziali truffe, soprattutto quelle che sfruttano situazioni di emergenza per creare ansia e sfruttare la buona fede delle vittime. Si raccomanda di segnalare qualsiasi attività sospetta al NUE 112 per evitare che altre persone possano essere truffate.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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