Cronaca
Scandalo nella Ginnastica: Le conversazioni dei dirigenti Fgi sulla gestione delle accuse di maltrattamenti alle “farfalle”
Il caso che coinvolge le dichiarazioni e le conversazioni tra i dirigenti della Federazione Ginnastica d’Italia (Fgi) solleva preoccupazioni circa il trattamento delle ex atlete, conosciute come “farfalle”, e la gestione delle accuse di maltrattamenti che avevano suscitato grande attenzione mediatica. Al termine dell’audizione delle due ex atlete nel 2022, il dirigente della Fgi, Rossetti, aveva riferito al presidente Gherardo Tecchi riguardo le circostanze che avevano portato alla denuncia. In una conversazione con Tecchi, Rossetti si era espresso in modo critico riguardo l’allenatrice Ginevra Parrini, che in televisione aveva mostrato solidarietà alle ragazze, suggerendo che se fosse ancora tesserata, avrebbe potuto essere “bacchettata” per la sua posizione.
In un altro dialogo con il consigliere Armando Guidi, Tecchi aveva fatto riferimento a un possibile attacco alle ex atlete, sottolineando come la pubblica opinione avesse difeso le ragazze, considerandole vittime e creando una situazione in cui sarebbe stato difficile per chiunque criticarle senza rischiare di apparire come “orchi”. Nonostante queste difficoltà, Guidi suggeriva che sarebbe stato possibile agire contro di loro, ma solo “quando è ora” e con un approccio mirato.
Le dichiarazioni di Rossetti mostrano anche una visione denigratoria nei confronti delle ex atlete, definendole come persone che avevano ricevuto “una risonanza paurosa” per le loro accuse, e criticando l’attenzione mediatica che avevano ricevuto. In questo contesto, l’avvocato delle atlete avrebbe evidenziato il comportamento di una delle ex atlete, Anna Basta, come un esempio di chi avrebbe scelto di “apprezzare i piaceri della vita” e di cercare visibilità senza impegnarsi a fondo nello sport.
L’azione protettiva che sarebbe stata ipotizzata da Rossetti riguarda un ammonimento a un’allenatrice, che secondo lui aveva mostrato “eccesso di affetto”, comportamento che sarebbe stato successivamente minimizzato dalla Federazione, con l’allenatrice Emanuela Maccarani che, nonostante la sanzione, avrebbe continuato a dirigere le farfalle. Questi episodi sollevano interrogativi sulla gestione interna della Fgi e sulla condotta nei confronti delle atlete che avevano denunciato maltrattamenti.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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