Cronaca
Reggio Emilia | Furti seriali a San Polo d’Enza: recuperata refurtiva per oltre 120.000 euro
Un’indagine approfondita condotta dai Carabinieri di San Polo d’Enza, con il supporto del Nucleo Operativo di Castelnovo Monti e della Sezione Operativa di Reggio Emilia, ha portato all’individuazione di un presunto responsabile di una serie di furti seriali ai danni di sei aziende del territorio. I raid, avvenuti in diverse notti tra settembre e novembre 2024, hanno causato danni significativi, con il furto di attrezzature edili, batterie e inverter elettrici di alto valore.
Il presunto ladro, un 33enne moldavo residente nella provincia di Reggio Emilia, avrebbe agito da solo, compiendo incursioni mirate nei siti aziendali di San Polo d’Enza. Le prime indagini sono scattate il 12 settembre, quando furono danneggiati i finestrini di cinque furgoni parcheggiati in un’azienda senza che nulla fosse rubato. Successivi furti, culminati il 16 novembre, hanno visto la sottrazione di costose attrezzature e materiali per un valore complessivo superiore ai 100.000 euro.
Attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e l’incrocio dei dati ottenuti dai varchi OCR comunali, i Carabinieri sono riusciti a risalire al veicolo utilizzato dall’indagato. L’attenzione degli inquirenti si è quindi concentrata su un capannone preso in affitto a Reggio Emilia, che è stato monitorato e infine perquisito.
All’interno del locale, i militari hanno rinvenuto e sequestrato refurtiva per oltre 120.000 euro, parte della quale è già stata ricondotta ai furti compiuti a San Polo d’Enza. Il materiale recuperato comprende attrezzature edili, inverter e batterie di accumulo di grande valore.
Il 33enne è stato denunciato per furto aggravato e continuato. Le indagini, ancora in fase preliminare, mirano a individuare eventuali complici e a determinare se altri furti nella zona siano riconducibili al medesimo soggetto. Sono inoltre in corso le operazioni di restituzione della refurtiva ai legittimi proprietari.
Questo caso rappresenta un esempio dell’efficacia del lavoro sinergico delle forze dell’ordine, che hanno saputo sfruttare tecnologia e analisi investigativa per smantellare un’attività illecita altamente dannosa per le aziende locali.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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