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Cronaca

Palermo | Traffico illecito di rifiuti: maxi operazione dei Carabinieri forestali

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ADN24

Un’importante operazione contro il traffico illecito di rifiuti ha portato al sequestro di beni e aziende in diversi comuni della provincia di Palermo, con epicentro ad Alcamo. I Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 16 persone fisiche e 6 società coinvolte in un’organizzazione criminale dedita alla gestione illegale di rifiuti speciali, pericolosi e non.

L’inchiesta, avviata nel 2019 e conclusa nel 2020, ha permesso di smascherare un sistema strutturato di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento illecito di rifiuti. Materiali come batterie al piombo, rottami ferrosi, apparecchiature elettroniche e oli esausti venivano raccolti anche da operatori non autorizzati, privi della documentazione necessaria, e miscelati senza alcuna procedura di sicurezza per poi essere rivenduti come rifiuti non pericolosi.

Questo traffico, stimato in oltre 3.000 tonnellate di rifiuti, ha generato un profitto illecito di oltre 300.000 euro nel periodo oggetto delle indagini.

Tra i beni sequestrati figurano due aziende del settore, affidate a un amministratore giudiziario, 16 autocarri utilizzati per il trasporto dei materiali e somme per un valore equivalente a 153.000 euro. Nel corso delle operazioni, sono stati individuati all’interno di uno degli impianti oltre 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi, tra cui autoveicoli non bonificati e residui di oli esausti e vernici. Parte di questi materiali contaminanti era già confluita nei canali di scolo delle acque, rappresentando una seria minaccia per l’ambiente.

L’operazione evidenzia il ruolo della criminalità organizzata nel settore della gestione dei rifiuti, con gravi conseguenze ambientali e economiche. I responsabili del sodalizio dovranno rispondere di accuse che vanno dall’associazione a delinquere al traffico illecito di rifiuti, con ulteriori verifiche sulle violazioni ambientali.

Questa operazione ribadisce l’importanza di controlli rigorosi nel settore e l’impegno delle autorità nel contrastare attività che compromettono la salute pubblica e l’equilibrio ambientale.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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