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Cronaca

Truffa finanziaria: scoperta abusiva attività di consulente con oltre 160.000 euro raccolti illecitamente

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ADN24

Il Comando Provinciale di Chieti, a seguito di un’approfondita attività info-investigativa, ha smascherato una truffa messa in atto da una donna di 56 anni, residente a Ortona, che esercitava abusivamente l’attività di consulente finanziario. La donna, sfruttando la sua posizione di fiducia, ha raccolto oltre 160 mila euro promettendo investimenti altamente redditizi all’estero, che si sono poi rivelati del tutto inesistenti.

L’ortona, presentandosi come consulente, ha indotto i propri clienti – principalmente residenti in provincia di Chieti – a investire in progetti fraudolenti, mascherati da piani di accumulo e prestiti con promesse di rendimenti straordinari, arrivando a garantire guadagni fino al 2000%. In realtà, invece di destinare il denaro a investimenti reali, la donna ha trasferito il denaro tramite operazioni di Money Transfer verso il Senegal, utilizzando una tecnica di frazionamento delle somme, conosciuta come “smurfing”, per aggirare le normative antiriciclaggio.

Le indagini condotte dalla Tenenza di Ortona, sotto il coordinamento del Tenente Giancarlo Passeri, hanno portato alla luce oltre 230 trasferimenti di denaro tra il 2015 e il 2023, per un ammontare totale superiore ai 160 mila euro. Grazie all’uso delle banche dati fiscali e valutarie, è emerso che la donna, oltre a condurre l’attività truffaldina, aveva anche percepito il reddito di cittadinanza per oltre quattro anni, grazie a dichiarazioni false riguardanti i propri redditi e la situazione familiare. Tale comportamento ha causato un danno alle casse dello Stato per più di 18 mila euro.

La donna è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Chieti e rischia ora una condanna penale per esercizio abusivo dell’attività finanziaria, autoriciclaggio e illecita percezione del reddito di cittadinanza. Inoltre, potrebbe essere soggetta a una sanzione amministrativa, con una possibile multa fino a 6,5 milioni di euro.

Il Comandante Provinciale di Chieti, Col. Michele Iadarola, ha sottolineato l’importanza dell’azione della Guardia di Finanza nella lotta contro l’abusivismo bancario e finanziario, mirando a tutelare gli investimenti legittimi e a prevenire le sempre più sofisticate forme di truffa che danneggiano i risparmi dei cittadini.

La donna è, tuttavia, presunta innocente fino a una eventuale sentenza di condanna definitiva.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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