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Sicurezza stradale | successo della XIII edizione del progetto “La strada per andare lontano”

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ADN24

Si è conclusa a Cento, in provincia di Ferrara, la XIII edizione del progetto di educazione alla sicurezza stradale “La strada per andare lontano”, organizzato dalla Prefettura di Ferrara. Dopo le tappe a Ferrara e Codigoro, l’iniziativa ha raggiunto l’ultima delle tre destinazioni, coinvolgendo circa 400 studenti delle classi IV e V degli istituti superiori del territorio. L’obiettivo del progetto è sensibilizzare i giovani sui temi della sicurezza stradale, promuovendo comportamenti responsabili alla guida, da pedoni e ciclisti, con particolare attenzione alla prevenzione di incidenti stradali.

La sicurezza stradale è un tema centrale nelle politiche di educazione e prevenzione, e questo progetto si propone di diffondere tra i giovani la cultura della guida sicura, illustrando loro i rischi derivanti da cattive abitudini come la velocità eccessiva, la guida distratta e, soprattutto, l’abuso di alcol e droghe. Gli agenti della Polizia Stradale hanno guidato gli studenti in momenti formativi e interattivi, utilizzando video esplicativi per mostrare come le principali cause degli incidenti gravi, o addirittura mortali, siano comportamenti scorretti che i ragazzi possono evitare.

Un momento particolarmente emozionante dell’iniziativa è stato l’incontro con la Lamborghini Huracán in dotazione alla Polizia Stradale. Questo veicolo, noto per le sue prestazioni, ha un ruolo fondamentale nel servizio di polizia stradale e nel trasporto d’emergenza. La Lamborghini, infatti, non è solo utilizzata per i controlli e per il soccorso su strada, ma anche per il trasporto urgente di organi, sangue e farmaci necessari per trapianti e interventi chirurgici. La presenza della Lamborghini Huracán all’evento ha dato un ulteriore stimolo alla riflessione sull’importanza della sicurezza stradale e sul valore di un intervento tempestivo in situazioni di emergenza.

La Polizia Stradale, oltre a svolgere la sua attività di vigilanza, è impegnata da anni in campagne di sensibilizzazione, soprattutto verso le nuove generazioni, al fine di ridurre il numero di incidenti e vittime sulle strade. L’educazione stradale è una delle priorità per il futuro, con l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di ridurre del 50% il numero di incidenti entro il 2030 e arrivare nel 2050 all’ambizioso traguardo di zero morti sulle strade.

Attraverso iniziative come “La strada per andare lontano”, i giovani sono chiamati a riflettere sul valore della vita e sull’importanza di adottare comportamenti responsabili in strada, contribuendo così alla sicurezza di tutti.

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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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