Cronaca
Latina | Rissa a Terracina, scattano i DASPO Urbani per 5 responsabili
La Polizia di Stato di Latina continua a intensificare il controllo dei fenomeni di violenza nelle zone della movida e nei locali pubblici della provincia. A seguito di un’incidente violento verificatosi quest’estate a Terracina, il Questore di Latina ha deciso di applicare cinque provvedimenti di DASPO Urbano, ciascuno della durata di tre anni, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di rissa e lesioni personali.
I fatti risalgono alla serata del 7 agosto scorso, quando il Commissariato di P.S. di Terracina è intervenuto a seguito di una segnalazione di rissa nei pressi di un bar situato in Viale della Vittoria, una zona centrale della città. Grazie alla rapida raccolta di testimonianze e all’analisi dei video delle telecamere di sorveglianza dell’esercizio commerciale, gli agenti sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda e a identificare i coinvolti.
La rissa è esplosa da una lite tra due persone, ma ben presto è degenerata, coinvolgendo altri soggetti, legati ai due litiganti. La violenza ha avuto luogo davanti agli occhi dei passanti, che hanno assistito a una scena di caos, con tavoli e sedie rovesciati. La situazione è continuata su Viale della Vittoria, dove i cinque coinvolti si sono colpiti reciprocamente con calci e pugni.
Come misura per contrastare la crescente violenza nei luoghi pubblici, sono stati applicati i DASPO Urbani, una forma di provvedimento restrittivo che, seppur originariamente pensata per prevenire disordini nelle competizioni sportive, è stata estesa anche alla movida cittadina. Questi provvedimenti impediscono ai cinque individui coinvolti di accedere a locali pubblici o luoghi di intrattenimento, come pub, bar, ristoranti e discoteche, all’interno del centro di Terracina, per un periodo che va dai sei mesi ai tre anni.
Nel caso di violazione del divieto, le sanzioni previste vanno dalla reclusione da 1 a 3 anni, con una multa che può variare tra i 10.000 e i 24.000 euro. Il provvedimento mira a ridurre i casi di violenza nelle aree di maggiore affluenza e a garantire maggiore sicurezza per i cittadini e i turisti.
Le cinque persone coinvolte sono state denunciate in stato di libertà per i reati di rissa e lesioni personali. L’intensificazione dei controlli e l’applicazione di misure preventive come il DASPO Urbano sono segnali di una crescente attenzione alle problematiche della sicurezza pubblica, in particolare nelle zone con una forte concentrazione di locali e giovani.
Cronaca
Neve abbondante sulle montagne del Piemonte. A Sestriere 30 cm. Guarda il video!
Le abbondanti nevicate della notte tra domenica 9 e lunedì 10 marzo hanno trasformato ancora una volta il paesaggio delle montagne olimpiche, con accumuli di neve che hanno raggiunto anche le zone a bassa quota delle Langhe. Nonostante il forte maltempo, le strade, come quelle di Sestriere, sono già state ripulite e sono praticabili. Ecco una panoramica dei fenomeni meteo più significativi di oggi.
Durante la notte tra domenica 9 marzo e lunedì 10 marzo, il Piemonte è stato investito da forti nevicate che hanno interessato anche le zone di bassa quota. La neve è caduta abbondantemente a Cuneo città, Limone Piemonte, Sant’Anna di Vinadio e altre località delle Langhe.
Le nevicate hanno interessato le zone di medio-bassa collina delle Langhe, con accumuli che localmente hanno raggiunto i 350-400 metri di altitudine. A Bossolasco, nel comune di Cuneo situato a 747 metri s.l.m., sono stati registrati fino a 15 cm di neve fresca.
A Cuneo città, la neve ha coperto le strade e i tetti, mentre a Limone Piemonte gli accumuli hanno raggiunto circa 55 cm di neve fresca in quota. Le Valli di Lanzo si sono imbiancate, e a Cantoira pochi centimetri di neve hanno trasformato il paesaggio.
Nella zona di Borgo San Dalmazzo, la neve ha imbiancato i tetti e il paesaggio montano circostante, con i pendii della valle Vermenagna che hanno accumulato oltre 30 cm di neve. Anche nella Val Germanasca e a Salza di Pinerolo si sono registrati circa 20 cm di neve fresca.
Attenzione particolare va prestata sull’autostrada A6 TO-SV, soprattutto all’altezza di Ceva, intorno ai 400 metri di altitudine, dove una fitta nevicata ha provocato accumuli sul manto stradale, creando difficoltà alla circolazione.
Previsioni e pericolo valanghe – Con il proseguimento delle nevicate nelle prossime ore, il grado di pericolo valanghe è destinato ad aumentare, raggiungendo il livello 3 (Marcato) nelle zone a quota superiore ai 2200-2100 m, specialmente sui settori sud-occidentali e meridionali.
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Cronaca
Tragedia sul Monte Guglielmo: Laura Barbieri perde la vita dopo una caduta di 50 metri
Un errore fatale, un solo passo sbagliato, e la caduta nel vuoto. Così ha perso la vita Laura Barbieri, 47 anni, residente nel quartiere San Polo di Brescia, mentre stava affrontando un’escursione sul Monte Guglielmo insieme al marito. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di sabato, intorno alle 16, a 1.700 metri di quota, su un versante che affaccia sul Lago d’Iseo.
Nonostante fosse un’esperta escursionista e il percorso non le fosse sconosciuto, Laura ha commesso un passo falso che le è costato la vita. Un piede in fallo, la perdita di equilibrio e poi il volo di circa 50 metri lungo il pendio. La scena, vissuta dal marito che era con lei, è stata devastante.
Subito è scattato l’allarme: la centrale operativa del 118 ha inviato un’eliambulanza sul luogo dell’incidente. Tuttavia, quando i soccorritori sono giunti sul posto, per Laura non c’era più nulla da fare. I traumi causati dalla caduta sono stati fatali, e l’équipe medica non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Il corpo è stato recuperato e trasportato all’ospedale di Esine in attesa dei funerali.
Laura Barbieri era una grande appassionata di montagna e motori. La sua passione per il trekking era evidente dai numerosi scatti che condivideva sui social durante le sue escursioni, ma anche la sua passione per le moto era altrettanto forte. In sella alla sua Ducati, aveva affrontato numerosi viaggi su passi di montagna. La notizia della sua morte ha sconvolto la comunità di San Polo, dove Laura era cresciuta e recentemente era tornata a vivere. Il dolore per la sua scomparsa è stato espresso anche sui social, dove amici e conoscenti hanno lasciato messaggi di cordoglio.
“Amavi il rischio, ma la vita è strana: a portarti via è stato solo un passo sbagliato su un sentiero di montagna. Io so che ora, ovunque sei, sei alla ricerca di qualcosa di bello”, si legge in uno dei tanti messaggi di ricordo, che testimoniano l’affetto e l’amore che Laura aveva suscitato in chi la conosceva.
La tragica fatalità di un passo sbagliato su un sentiero che sembrava familiare per Laura ha posto fine alla sua vita, lasciando un vuoto incolmabile tra chi l’amava e la comunità che la conosceva.
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Cronaca
Morto Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto coinvolto nell’inchiesta sui dossieraggi di Equalize
Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto coinvolto nell’inchiesta sui dossieraggi illegali della società Equalize, è morto a 67 anni. L’uomo, che era agli arresti domiciliari a Garbagnate Milanese da ottobre, è deceduto per cause naturali, con un’ipotesi di infarto, anche se l’autopsia sarà eseguita per confermare le cause del decesso.
Gallo, noto per la sua lunga carriera in polizia, era considerato una figura di spicco nelle operazioni contro la mafia calabrese e aveva guadagnato il soprannome di “superpoliziotto” per il suo coinvolgimento in casi delicati, come i rapimenti di Cesare Casella e Alessandra Sgarella. Si era anche occupato del caso del delitto Gucci e dell’inchiesta che portò al pentimento di Saverio Morabito.
Nel 2015, aveva coordinato la sicurezza durante l’Expo di Milano e, fino alla sua morte, ricopriva l’incarico di vicedirigente del commissariato di Rho-Pero. Tuttavia, Gallo era finito nell’inchiesta della Dda di Milano, accusato di associazione a delinquere e accesso abusivo a sistemi informatici. L’inchiesta riguardava la presunta gestione di dossieraggi illegali da parte della società da lui fondata insieme ad Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera. Nonostante Gallo avesse ammesso di aver effettuato accessi abusivi ai database della polizia, aveva negato ogni responsabilità nella gestione di dossieraggi illeciti.
Il suo decesso giunge poco prima dell’udienza fissata per il 19 marzo, durante la quale Gallo e gli altri indagati dovevano comparire davanti al tribunale del Riesame per la discussione di un ricorso presentato dalla procura di Milano.
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