Cronaca
Lanzo D’intelvi (CO) | Sequestro di pellicce di animali protetti: denunciato cittadino italiano
Prosegue l’intensa attività di controllo da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e delle Fiamme Gialle lungo il confine con la Svizzera, finalizzata a contrastare il traffico illecito di beni, in particolare quelli riguardanti la fauna selvatica. Recentemente, un importante intervento ha avuto luogo presso il valico di Lanzo d’Intelvi, dove i militari della Tenenza di Oria hanno fermato un cittadino italiano, originario di Napoli, intento a entrare nel territorio italiano.
Durante i controlli doganali di routine, il viaggiatore ha dichiarato di trasportare delle pellicce acquistate a Lugano per un valore di circa 600 franchi. Tuttavia, durante l’ispezione, è emersa una discrepanza tra il numero di pellicce dichiarato e quello effettivamente trasportato: il viaggiatore aveva con sé 15 pellicce, mentre la ricevuta mostrava solo 12. Questo dettaglio ha suscitato sospetti tra i militari, che hanno avviato una verifica approfondita.
La perquisizione ha portato a un risultato sorprendente: tra le pellicce sequestrate, due erano realizzate con pelli di animali protetti, rispettivamente una pelle di lince (Lynx spp) e una di giaguaro (Panthera onca), entrambe incluse nell’Appendice I e II della Convenzione CITES (Convenzione sul commercio internazionale di specie in pericolo di estinzione). Queste specie sono tutelate a livello internazionale, e il loro commercio è severamente regolato per prevenire il rischio di estinzione.
A seguito dei riscontri effettuati dai funzionari della CITES e dei militari della GdF specializzati in questo tipo di reati, il cittadino è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Como per violazione delle leggi relative alla protezione della fauna selvatica. Le pellicce sono state sequestrate penalmente.
Questa operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di contrasto al commercio illegale di flora e fauna selvatica, volto a proteggere le specie in via di estinzione e a salvaguardare la biodiversità globale. L’azione è il risultato di una collaborazione tra l’ADM e la Guardia di Finanza, rafforzata dal Protocollo d’intesa siglato tra le due istituzioni nell’aprile del 2023, che coordina le attività di controllo doganale e le operazioni di tutela ambientale.
Il sequestro rappresenta una vittoria nella lotta contro il traffico di animali protetti, un fenomeno che, oltre a minacciare la sopravvivenza di numerose specie, alimenta il mercato nero internazionale di prodotti illegali.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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