Cronaca
Salerno | Catturato giovane condannato per traffico di stupefacenti dopo una latitanza
Nella mattinata di domenica 17 novembre 2024, la Squadra Mobile della Questura di Salerno ha dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli nei confronti di un 24enne residente a Nocera Inferiore. Il giovane, condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, era già sottoposto a una misura cautelare del divieto di dimora nella Regione Campania. Nonostante ciò, aveva deciso di sottrarsi alla giustizia, stabilendo il suo domicilio nel comune di Balvano, in provincia di Potenza.
Dopo una serie di ricerche infruttuose nella zona di Balvano e in altre località, le indagini hanno rivelato che il giovane era in realtà latitante e stava cercando di evitare l’arresto. Gli investigatori, attraverso un’intensa attività di analisi, hanno scoperto che aveva intrapreso da poco una relazione sentimentale con una giovane di Teverola, in provincia di Caserta. Seguendo questa pista, i poliziotti sono riusciti a individuare l’abitazione in cui si nascondeva, a Teverola.
Nel corso dell’operazione, gli agenti hanno fatto irruzione nell’abitazione e hanno arrestato il giovane, che è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE), dove dovrà scontare una pena residua di 6 anni e 4 mesi di reclusione.
Le indagini che hanno portato alla condanna del giovane risalgono agli anni 2018 e 2019. La Squadra Mobile di Salerno, infatti, aveva avviato una vasta inchiesta che ha coinvolto 47 persone accusate di traffico di stupefacenti, estorsioni, minacce e altre attività criminali. Durante l’inchiesta, è emersa anche la presenza di una “piazza di spaccio” all’interno del carcere di Salerno, dove venivano gestiti traffici di droga e telefoni cellulari.
In parallelo all’arresto del 24enne, un altro condannato del medesimo procedimento, un giovane del 1995, si è spontaneamente costituito nel carcere di Carinola, dove dovrà scontare una pena di 7 anni e 11 mesi di reclusione.
L’operazione della Polizia di Stato conferma l’efficacia delle indagini mirate a smantellare reti criminali legate al traffico di stupefacenti e alle estorsioni, assicurando i responsabili alla giustizia e contribuendo alla sicurezza della comunità.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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