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Cronaca

Padova | Scontri e aggressioni nell’Arcella: due feriti e un arresto

ADN24

Nella serata di lunedì 18 novembre 2024, il quartiere Arcella di Padova è stato teatro di un violento scontro tra gruppi di persone che ha coinvolto due individui, entrambi feriti durante un episodio che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e dei soccorsi medici.

Le pattuglie della Polizia di Stato, impegnate in attività di prevenzione e controllo del territorio, sono state chiamate a intervenire a seguito di una segnalazione urgente per un uomo ferito al petto da una coltellata. Gli agenti hanno trovato il ferito, un giovane di origini tunisine, a terra in via Aspetti, nei pressi della fermata del tram San Carlo, dove è stato prontamente soccorso da un’ambulanza e un’auto medica. La ferita, inflitta con un coltello, si trovava tra il petto e la spalla del giovane, che è stato trasportato in ospedale per le cure del caso.

Nel frattempo, un altro equipaggio di polizia si è diretto verso via Cardinal Callegari, a pochi passi dal luogo dell’aggressione, dove è stato trovato un secondo individuo, un 48enne moldavo, anch’esso ferito dopo essere stato aggredito da un gruppo di persone. Quest’ultimo è stato anch’esso soccorso e portato in ospedale, dove gli è stata diagnosticata una prognosi di 15 giorni per le ferite riportate.

Le indagini preliminari hanno permesso di ricostruire quanto accaduto nelle ore precedenti. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, un uomo di origini est-europee, apparentemente ubriaco, si aggirava nei pressi della galleria San Carlo chiedendo una sigaretta a un gruppo di cittadini nordafricani. Dopo essere stato allontanato, il soggetto ha estratto un coltello e ha aggredito uno dei membri del gruppo. La violenza ha scatenato una reazione a catena: alcuni connazionali del ferito hanno inseguito l’aggressore e, in un atto di vendetta, lo hanno picchiato brutalmente, lasciandolo a terra.

Durante il sopralluogo, gli agenti hanno trovato un coltello da cucina, ancora sporco di sangue, sotto il parabrezza di una macchina parcheggiata nelle vicinanze, che è stato sequestrato come prova.

Nel corso della mattinata successiva, gli agenti della Squadra Mobile hanno proseguito le indagini, portando all’arresto del 48enne moldavo, che è stato accusato di lesioni aggravate per la sua partecipazione all’aggressione. L’uomo è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del processo per direttissima. L’udienza si è svolta il 20 novembre, con il giudice che ha convalidato l’arresto e disposto per il moldavo una misura cautelare di obbligo di dimora a Padova, con divieto di allontanarsi dall’abitazione durante le ore notturne.

In risposta alla gravità degli incidenti e alle circostanze che hanno coinvolto entrambe le persone ferite, il Questore di Padova ha preso ulteriori provvedimenti di prevenzione. Sono state adottate misure nei confronti dei due soggetti coinvolti, tra cui l’Avviso Orale e il Daspo Willy, che vieta l’accesso a esercizi pubblici nell’intera provincia per i prossimi quattro anni.

L’episodio ha sollevato preoccupazioni sullo stato di sicurezza in alcune zone della città e ha evidenziato la necessità di un monitoraggio costante per prevenire nuovi scontri violenti. La polizia continua a indagare sugli eventi, con l’obiettivo di fare piena luce sulla dinamica dell’aggressione e di garantire la sicurezza dei cittadini.

Cronaca

Morto Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto coinvolto nell’inchiesta sui dossieraggi di Equalize

Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto coinvolto nell’inchiesta sui dossieraggi illegali della società Equalize, è morto a 67 anni. L’uomo, che era agli arresti domiciliari a Garbagnate Milanese da ottobre, è deceduto per cause naturali, con un’ipotesi di infarto, anche se l’autopsia sarà eseguita per confermare le cause del decesso.

Gallo, noto per la sua lunga carriera in polizia, era considerato una figura di spicco nelle operazioni contro la mafia calabrese e aveva guadagnato il soprannome di “superpoliziotto” per il suo coinvolgimento in casi delicati, come i rapimenti di Cesare Casella e Alessandra Sgarella. Si era anche occupato del caso del delitto Gucci e dell’inchiesta che portò al pentimento di Saverio Morabito.

Nel 2015, aveva coordinato la sicurezza durante l’Expo di Milano e, fino alla sua morte, ricopriva l’incarico di vicedirigente del commissariato di Rho-Pero. Tuttavia, Gallo era finito nell’inchiesta della Dda di Milano, accusato di associazione a delinquere e accesso abusivo a sistemi informatici. L’inchiesta riguardava la presunta gestione di dossieraggi illegali da parte della società da lui fondata insieme ad Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera. Nonostante Gallo avesse ammesso di aver effettuato accessi abusivi ai database della polizia, aveva negato ogni responsabilità nella gestione di dossieraggi illeciti.

Il suo decesso giunge poco prima dell’udienza fissata per il 19 marzo, durante la quale Gallo e gli altri indagati dovevano comparire davanti al tribunale del Riesame per la discussione di un ricorso presentato dalla procura di Milano.

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Cronaca

Incidente sulla SP 211: Auto in bilico, vigili del fuoco salvano una persona incosciente. Le foto!

Un drammatico incidente si è verificato oggi lungo la SP 211, la strada che conduce a Giaglione. Un’auto, a causa di una perdita di controllo, è finita in bilico su un lato della carreggiata, con la persona al suo interno priva di sensi.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco di Torino, che hanno dovuto lavorare in condizioni particolarmente difficili per mettere in sicurezza il veicolo e la persona coinvolta. L’auto, instabile e pericolante, è stata messa in sicurezza grazie all’uso di funi di sicurezza, evitando rischi per il personale e per la vittima.

L’intervento dei vigili del fuoco è stato rapido ed efficiente. Dopo aver stabilizzato il veicolo, i soccorritori hanno estratto la persona incosciente dall’auto e, con grande attenzione, l’hanno affidata al personale sanitario che era già pronto a prestare le prime cure.

Il lavoro dei vigili del fuoco è stato essenziale per prevenire ulteriori danni, sia alla persona coinvolta che agli altri automobilisti che transitavano sulla strada. Il tratto stradale, che presenta curve e pendenze, ha richiesto una particolare attenzione per garantire la sicurezza di tutti durante l’operazione di soccorso.

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Cronaca

La Polizia di Stato di Catania esegue il fermo di due uomini accusati di tentato omicidio aggravato

Il 3 marzo 2025, la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha emesso un decreto di fermo d’indiziato nei confronti di un uomo di 50 anni e suo figlio di 25 anni, entrambi accusati di tentato omicidio aggravato. Il fermo è stato eseguito a seguito di un’indagine coordinata dalla Polizia di Stato, che ha portato alla scoperta di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due uomini, accusati di aver tentato di uccidere un uomo di 45 anni nel capoluogo siciliano, il 3 marzo stesso.

L’episodio è avvenuto nei pressi di un centro scommesse nel quartiere “Cibali” di Catania, dove la vittima è stata colpita da sei colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata dal 50enne, a seguito di un litigio legato a vecchi rancori. Le cause del conflitto sembrano derivare da comportamenti inappropriati da parte della vittima nei confronti di una donna, che un tempo era legata sentimentalmente al 50enne e madre del 25enne.

Le indagini sono partite da segnalazioni arrivate al numero di emergenza, che informavano della presenza di una persona ferita da colpi di arma da fuoco. La Polizia di Stato ha esaminato il sistema di videosorveglianza del centro scommesse, riuscendo a raccogliere elementi cruciali per ricostruire i momenti antecedenti, durante e dopo il tentato omicidio.

Successivamente, sono state effettuate perquisizioni nelle abitazioni dei fermati. Nella casa del 25enne, gli agenti hanno rinvenuto una pistola revolver clandestina, priva di marca e matricola, nascosta all’interno di un armadio. Nonostante i tentativi di sottrarsi alla cattura, i due sono stati arrestati: il 25enne è stato rintracciato la notte del 5 marzo in un bed & breakfast, mentre il padre si è costituito spontaneamente lo stesso giorno.

Il fermo d’indiziato di delitto è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambi i fermati, i quali sono stati associati alla Casa Circondariale di “Piazza Lanza” a Catania.

L’indagine ha anche evidenziato il rinvenimento di un’arma clandestina, con la Polizia che ha continuato a monitorare i sospetti e a raccogliere prove per costruire il quadro accusatorio.

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