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Cronaca

Genova | Operazione antidroga: sgominata rete criminale con ramificazioni internazionali

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ADN24

Una vasta operazione antidroga è stata condotta dalla Polizia di Stato, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Genova, che ha portato all’arresto di 16 persone ritenute responsabili di numerosi reati, tra cui il traffico internazionale di droga, rapina, ricettazione e violazione delle normative sulle armi. L’operazione, che ha visto coinvolti oltre cento agenti e la collaborazione di diverse Squadre Mobili provenienti da diverse città italiane, ha avuto come fulcro un’indagine iniziata nel dicembre 2022, dopo il sequestro di sei kg di cocaina e una pistola in un parcheggio sotterraneo di un supermercato a Genova.

Le indagini hanno rivelato l’esistenza di due gruppi criminali distinti, uno radicato nel Piemonte e l’altro principalmente in Liguria, con legami internazionali con narcotrafficanti spagnoli. Il gruppo piemontese è stato responsabile di importazioni di droga, tra cui cocaina, marijuana e hashish, attraverso i valichi di frontiera di Ventimiglia e del Piemonte. Inoltre, l’indagine ha evidenziato un elemento inquietante: il secondo gruppo criminale, originario della Puglia, era composto in parte da individui sottoposti a programmi di protezione, tra cui collaboratori di giustizia e loro familiari.

Un tentativo di rapina, finalizzato a sottrarre un carico di droga, ha portato all’arresto di alcuni membri del gruppo pugliese. Tra questi, spicca la figura di un collaboratore di giustizia, che ha mantenuto ancora legami con ambienti criminali e ha reclutato persone sotto protezione per partecipare all’operazione.

L’attività investigativa ha anche permesso di intercettare diverse importazioni di droga, tra cui una consistente partita di hashish e marijuana, sequestrata dalle autorità francesi, dove il corriere è stato arrestato mentre cercava di attraversare il confine con la Spagna.

Durante l’operazione, sono stati arrestati cinque membri della rete in flagranza di reato e sequestrati 85 kg di marijuana e 87 kg di hashish. La polizia ha anche scoperto il ruolo chiave di alcuni dei membri, tra cui Mirko Salvatore Celi, che coordinava le operazioni di importazione, e Filomena Milena Donofrio, che forniva supporto logistico e finanziario all’associazione.

Il coinvolgimento di ex collaboratori di giustizia e persone sotto programma di protezione aggiunge un ulteriore livello di complessità alla vicenda, evidenziando il rischio che elementi legati a procedimenti di giustizia possano rimanere coinvolti in attività illecite.

Questa operazione rappresenta un successo significativo per la Polizia di Stato, con l’obiettivo di smantellare organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, alle rapine e alle violazioni delle leggi sulle armi, e riafferma l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il crimine organizzato a livello nazionale e internazionale.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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