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Cronaca

Vicenza | Arresti per estorsione, sequestrate auto di lusso, pietre preziose e armi

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ADN24

Un’operazione condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza ha portato all’arresto di un padre e un figlio, entrambi piccoli imprenditori edili di Malo, accusati di estorsione con minaccia nei confronti di un architetto vicentino. L’intervento, che ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di un weekend, è stato realizzato dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza, sotto la direzione della Procura locale.

I due arrestati, un uomo di 81 anni e suo figlio di 53, avevano minacciato la vittima di “spezzargli le gambe” se non avesse estinto un debito contratto con loro. Il pagamento di 500 euro è stato concordato come parte dell’estorsione e si stava materializzando quando i finanzieri sono intervenuti in flagranza. Durante la perquisizione dell’auto degli arrestati, sono stati rinvenuti due bastoni lasciati in vista, utilizzati per intimidire la vittima. Le indagini hanno rivelato che le minacce, alcune delle quali avvenute anche con l’uso di pistole e bastoni, erano continuative nel tempo.

La successiva perquisizione dell’abitazione del padre ha portato al ritrovamento di oltre 80.000 euro in contanti nascosti in vari luoghi della villa e di pietre preziose di valore ancora in fase di valutazione. Tra gli altri reperti, sono state scoperte armi e munizioni non correttamente custodite, e una pistola detenuta illegalmente. La Guardia di Finanza ha anche sequestrato due auto di lusso, tra cui una Ferrari Testarossa e una Mercedes Coupe 500 SL, rinvenute nel garage dell’immobile.

L’operazione ha avuto successo grazie all’impiego delle forze specializzate nella polizia economico-finanziaria e alle indagini mirate sulla criminalità legata ai patrimoni illeciti. I due imprenditori sono stati arrestati e posti agli arresti domiciliari, mentre le indagini continuano per identificare eventuali altri reati legati alle attività illecite svolte dai due soggetti.

L’operazione evidenzia l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalità economica e nel tutelare il benessere della comunità, salvaguardando i valori di legalità e onestà.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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