Attualità
Parità di genere, Bayer ottiene la certificazione UNI/PdR 125:2022
MILANO (ITALPRESS) – Si aggiunge un altro tassello all’impegno di Bayer in Italia per promuovere un ambiente di lavoro equo per una società sempre più inclusiva.
Dopo aver raggiunto, a dicembre 2023, il secondo livello della certificazione EDGE (livello II MOVE dei 3 previsti) per la parità di genere come Gruppo in Italia, Bayer S.p.A ottiene la certificazione UNI/PdR 125:2022.
L’ente certificatore Intertek ha definito “world-class” l’azienda a seguito dell’analisi che ha valutato indicatori quantitativi e qualitativi in sei aree: cultura e strategia, governance, processi di gestione delle risorse umane, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, genitorialità, conciliazione vita-lavoro ed equità remunerativa per genere.
Le numerose iniziative e prassi consolidate per favorire la parità di genere e più in generale per la diversità, equità e inclusione (DE&l), sia a livello locale italiano che corporate, sono state considerate estremamente efficaci permettendo di raggiungere il 94% del punteggio nella valutazione degli indicatori.
Questi due riconoscimenti confermano che, a livello globale, il Gruppo Bayer è sulla strada giusta per raggiungere l’ambizioso obiettivo di avere il 50% di donne in posizioni di top management entro il 2030.
Bayer in Italia, composta da tre società, tra cui Bayer S.p.A., contribuisce al raggiungimento di questo obiettivo con una presenza del 47% di donne sul totale della popolazione aziendale ed in particolare il 48% dei quadri e il 49% dei dirigenti.
Monica Poggio, Amministratrice Delegata di Bayer S.p.A., commenta: “Ottenere la certificazione UNI/PdR 125:2022 per Bayer S.p.A. dimostra quanto la Diversity, Equity & Inclusion sia parte integrante della cultura e della storia aziendale. L’essenza di questo percorso, destinato a proseguire nel tempo, è quella di focalizzarsi sulla persona, valorizzandone il talento, le qualità e le competenze, prescindendo dal genere. L’alto punteggio ottenuto è un’ulteriore conferma di come le politiche e le attività messe in atto da tempo siano centrali per l’azienda e per i e le dipendenti. I percorsi di certificazione sono un’ occasione per riflettere su nuove strategie, con l’obiettivo di rafforzare la nostra cultura aziendale già aperta alla diversità e al cambiamento”.
-foto ufficio stampa Bayer –
(ITALPRESS).
Attualità
Francia, Macron annuncia un discorso alla nazione “E’ un momento di grande incertezza”
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato per questa sera un discorso alla nazione riguardante l’Ucraina e la situazione internazionale. “In questo momento di grande incertezza, mentre il mondo sta affrontando le sue sfide più grandi, mi rivolgerò a voi stasera”, ha scritto il titolare dell’Eliseo su X.
Secondo l’emittente francese “Bfmtv”, che cita l’entourage di Macron, il capo dello Stato porrà innanzitutto l’accento “sull’accelerazione derivante dalla determinazione del presidente americano Donald Trump di porre fine alla guerra in Ucraina a tutti i costi”, negoziando direttamente “con il suo omologo russo Vladimir Putin”. Il discorso di Macron si tiene la sera prima del vertice straordinario Ue sulla difesa programmato per domani a Bruxelles e dopo l’annuncio di Trump di una sospensione degli aiuti militari Usa a Kiev.
– foto IPA Agency –
The post Francia, Macron annuncia un discorso alla nazione “E’ un momento di grande incertezza” first appeared on ADN24.
Attualità
Acqua, nel 2025 investimenti salgono a 80 euro annui per abitante
Gli investimenti realizzati in Italia nel settore idrico hanno raggiunto i 65 euro annui per abitante nel 2023, con una crescita stimata fino a 72 euro annui nel 2024 e fino a 80 euro nel 2025, anche per effetto dei progetti legati all’attuazione del PNRR. E’ questo il quadro che emerge dal Quaderno del Blue Book “Investimenti per la sicurezza idrica e la qualità del servizio”, realizzato dalla Fondazione Utilitatis e promosso da Utilitalia, presentato oggi a Roma nella sede del CNEL.
Negli ultimi anni gli investimenti nel comparto idrico hanno subito una trasformazione significativa. Dal 2021 al 2023, i gestori industriali – che nel campione analizzato coprono circa il 66% della popolazione – hanno realizzato investimenti per circa 7,1 miliardi di euro, cifra che sale a 13,2 miliardi se si considerano gli interventi programmati per il biennio 2024-2025 Ancora molto bassi i dati relativi alle gestioni “in economia”, dove gli enti locali si occupano direttamente del servizio idrico: nel 2023 gli investimenti medi si sono attestati a livello nazionale sui 29 euro per abitante, rispetto ai 65 euro dei gestori industriali.
Lo studio evidenzia una tendenza generale all’incremento degli investimenti, sebbene emergano differenze marcate tra macroaree e classi di fatturato. Ad esempio, nelle regioni del Nord e del Centro si registra un investimento medio pro capite che varia tra i 63 e i 73 euro, dato che al Sud scende fino a 32 euro (sia pur in presenza di gestori che registrano performance paragonabili alle migliori esperienze nazionali) con previsioni di recupero fino a 58 euro entro il 2025 grazie anche agli interventi finanziati dal PNRR. Al contempo l’analisi per classe di fatturato rivela che i gestori con fatturato inferiore a 25 milioni di euro investono mediamente 44 euro per abitante, mentre quelli di maggiori dimensioni superano i 68 euro.
Di rilievo è la performance delle gestioni di media taglia (fatturato tra 25 e 50 milioni di euro), che si attestano a 64 euro per abitante, dimostrando come anche gli operatori intermedi, grazie a una maggiore flessibilità gestionale, possano mobilitare capitali rilevanti.
Un ulteriore elemento di rilievo è rappresentato dai fondi pubblici e contributi (FP&C), che per il periodo 2021-2023 hanno raggiunto circa 2,4 miliardi di euro, cifra destinata a crescere a 5,1 miliardi includendo il periodo 2024-2025. Il contributo medio pro capite, in aumento da 17 a 33 euro, è particolarmente marcato nelle regioni centrali e meridionali, dimostrando l’effetto positivo degli strumenti finanziari straordinari, come il PNRR e il REACT-EU. L’incidenza media di fondi pubblici e contributi sugli investimenti lordi è del 68% al Sud e nelle isole, del 43% al Centro, del 35% al Nord Est e del 29% al Nord Ovest.
“Questi strumenti – spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – hanno certamente contribuito all’accelerata degli ultimi anni. Ma ragionando in un’ottica futura che vada al di là dell’orizzonte temporale del 2026 e quindi del PNRR, alle risorse derivanti dalla tariffa andrebbe affiancata anche una quota di contributo pubblico di almeno 1 miliardo di euro l’anno per i prossimi 10 anni, per portare avanti un piano straordinario di interventi volti ad assicurare la tutela della risorsa e del territorio, nonchè garantire la continuità del servizio anche in periodi di stress climatici sempre più frequenti e adeguare gli impianti di depurazione secondo quanto disposto dalla direttiva sulle acque reflue”.
Parallelamente, la serie storica degli investimenti, analizzata su un campione di 38 operatori, testimonia un miglioramento progressivo della spesa pro capite, con un incremento complessivo del +99% tra il 2012 (anno di avvio della regolazione ARERA) e il 2023. Per la vicepresidente di Utilitalia, Barbara Marinali, “questo studio testimonia una crescita importante degli investimenti nel settore idrico, che hanno registrato un’impennata importante dal 2021 ad oggi. Molto è stato fatto ma molto resta da fare: negli ultimi anni il cambiamento climatico ha comportato un’ulteriore riduzione della disponibilità della risorsa, aggravata da un deficit infrastrutturale che l’Italia sconta rispetto ad altri Paesi Europei”.
Sempre per quanto riguarda la serie storica degli investimenti, un impulso rilevante si è registrato nel periodo 2017-2018, probabilmente in seguito all’introduzione della regolazione della qualità tecnica del servizio (RQTI – Del. 917/2017/Idr ARERA), che ha attivato meccanismi di incentivazione e penalità basati sul raggiungimento di specifici standard qualitativi. Un ulteriore spinta propulsiva, anche in questo caso, si registra a partire dal periodo in cui il PNRR è entrato in azione e fino alla conclusione della finestra temporale di esecutività dello strumento. “L’incremento degli investimenti che si è registrato in Italia – fa notare il professor Mario Rosario Mazzola, presidente della Fondazione Utilitatis – indotto dalla combinazione fra strumenti finanziari e efficacia della regolazione incentivante dimostra la validità del percorso virtuoso che è stato intrapreso. Occorre continuare su questa strada perseguendo sempre più non solamente la quantità ma anche la qualità degli interventi di fronte alle sfide delle nuove direttive comunitarie e dei cambiamenti climatici”.
“Il sistema idrologico – dichiara il presidente del CNEL Renato Brunetta – sta subendo profonde trasformazioni, legate in primo luogo ai cambiamenti del clima. Trasformazioni che impattano sull’efficacia e la sostenibilità delle reti idriche, sulla capacità di garantire la piena accessibilità del bene acqua e al tempo stesso sulla capacità di salvaguardare l’ambiente. Il CNEL ha rivolto a questi temi una grande attenzione, in particolare nel quadro della Relazione annuale sui servizi pubblici, dove abbiamo inserito un focus specifico sul settore idrico, realizzato in collaborazione con la Fondazione Utilitatis. Da questo lavoro si è poi arrivati a uno dei primi disegni di legge presentati dal CNEL in questa Consiliatura, volto alla tutela, razionalizzazione ed efficientamento delle risorse idriche, con l’obiettivo di riordinare il quadro normativo in materia. E’ un’iniziativa che nasce dalla consapevolezza che da una corretta gestione del sistema idrologico dipende non solo la sicurezza dei territori e il benessere delle persone ma anche la competitività e la coesione sociale delle comunità”.
– foto ufficio stampa Utilitalia –
The post Acqua, nel 2025 investimenti salgono a 80 euro annui per abitante first appeared on ADN24.
Attualità
E’ morto Bruno Pizzul, storica voce della Nazionale
Lutto nel mondo del giornalismo sportivo: è morto all’ospedale di Gorizia Bruno Pizzul. Avrebbe compiuto 87 anni l’8 marzo. A darne notizia il sito di RaiNews. Nato a Udine, Pizzul – storica voce della Rai – dal Mondiale del 1986 è diventato il telecronista delle partite della Nazionale: ha svolto questo compito in occasione di cinque Mondiali e quattro Europei, congedandosi nell’agosto del 2002 (Italia-Slovenia 0-1). Pizzul ha anche condotto la Domenica Sprint e la Domenica Sportiva.
– foto Ipa Agency –
The post E’ morto Bruno Pizzul, storica voce della Nazionale first appeared on ADN24.
-
Cronaca12 ore ago
Salassa, incendio devastante: il tetto in legno come punto di inizio del rogo. Le foto!
-
Cronaca12 ore ago
Incendio spazzatrice a Villata: mezzo pesante avvolto dalle fiamme, intervento dei vigili del fuoco. Foto!
-
Attualità14 ore ago
Ricostruzione di Gaza, i leader arabi concordano il piano egiziano da 20 miliardi
-
Musica12 ore ago
Vasco Rossi, il 7 marzo esce “Vasco Live Milano San Siro”
-
Attualità19 ore ago
Lavoro, Meloni “Numeri positivi ma possiamo fare ancora di più”
-
Attualità12 ore ago
Salvini “Italia può dialogare con Trump, no all’esercito europeo”
-
Attualità14 ore ago
Gaza, il leader di Hamas “Deporre le armi è una linea rossa per la resistenza”
-
Attualità13 ore ago
Von der Leyen “Siamo in epoca di riarmo, 800 mld per la difesa europea”