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Attualità

Intesa Sanpaolo incontra 800 studenti alla Federico II di Napoli

ADN24

NAPOLI (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo incontra oggi 800 studenti all’Università degli Studi di Napoli Federico II con Build Your Future, il programma ideato da Intesa Sanpaolo e realizzato in collaborazione con scuole e università per coinvolgere circa 10.000 studenti di tutta Italia e ispirarli sui grandi processi trasformativi dell’economia e della società come la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale, la blue economy, la space economy, le life science e altri.
L’obiettivo del progetto è approfondire la conoscenza di alcune competenze chiave per la crescita formativa e personale, tra cui le competenze trasversali, e promuovere nelle giovani generazioni una maggiore consapevolezza del contesto in rapida e continua trasformazione.
Il quarto appuntamento è stato organizzato con l’Università degli Studi di Napoli Federico II: di fronte a più di 800 studenti, si alternano esperti, professionisti, docenti universitari, imprenditori e startup con i quali verrà approfondito anche il ruolo delle nuove tecnologie e l’importanza nella loro esperienza delle soft skill per affrontare con successo i continui cambiamenti in corso. Durante l’incontro gli studenti vengono continuamente coinvolti attraverso momenti interattivi, e invitati a raccontare la loro partecipazione alle challenge lanciate nelle settimane precedenti circa l’impatto che i trend trasformativi avranno sulla società.
“Con Build Your Future vogliamo ispirare i giovani raccontando loro le grandi trasformazioni a livello globale e le competenze necessarie per affrontare un mercato del lavoro in continua evoluzione – ha commentato Elisa Zambito Marsala, Responsabile Education Ecosystem e Global Value Programs Intesa Sanpaolo . Oggi lo facciamo con un’importante istituzione accademica come l’Università degli Studi di Napoli Federico II con cui abbiamo già in atto numerose collaborazioni, in particolare per la valorizzazione di studenti meritevoli attraverso borse di studio e progetti di internazionalizzazione”.
“Collaborare con Intesa Sanpaolo su iniziative come ‘Build Your Futurè conferma il nostro desiderio di costruire, con i giovani studenti, navi pronte a navigare il mare meraviglioso della vita in qualsiasi circostanza, anche la più avversa”, ha sottolineato Sergio Beraldo, Dipartimento di Scienze economiche e Statistiche Università degli Studi di Napoli Federico II.
Da anni Intesa Sanpaolo collabora a vari livelli con università e scuole di diverso grado, proponendo iniziative a sostegno della ricerca, a contrasto della fuga dei cervelli, di internazionalizzazione, di integrazione con il tessuto industriale, di inclusione educativa e a sostegno del talento e del merito. Il progetto rientra nell’impegno più ampio di Intesa Sanpaolo che da sempre ha una grande attenzione alla formazione dei giovani, allo sviluppo di competenze trasversali, al sostegno dell’internazionalizzazione delle scuole, tutti strumenti per consentire ai ragazzi di adattarsi a un panorama lavorativo in continua trasformazione. Recentemente “Look4ward – Build Your Future” è stato premiato a Washington D.C come “Champions in Education” da parte della piattaforma Italian Design Week. Nel 2023 il Gruppo guidato dal Consigliere Delegato e CEO Carlo Messina ha coinvolto oltre 2000 scuole e università, ne sono previste 4.000 nell’orizzonte di Piano d’Impresa 2022-2025.
Per comprendere e anticipare i cambiamenti, tramite la struttura Education Ecosystem and Global Value Programs guidata da Elisa Zambito Marsala, Intesa Sanpaolo ha promosso un Osservatorio permanente, Look4ward, che ha l’obiettivo di individuare i fabbisogni di nuove competenze e da cui emerge che le professioni del futuro saranno sempre più caratterizzate dalla fusione tra conoscenze tecniche verticali, competenze trasversali e capacità relazionali.

– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
(ITALPRESS).

Attualità

Francia, Macron annuncia un discorso alla nazione “E’ un momento di grande incertezza”

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato per questa sera un discorso alla nazione riguardante l’Ucraina e la situazione internazionale. “In questo momento di grande incertezza, mentre il mondo sta affrontando le sue sfide più grandi, mi rivolgerò a voi stasera”, ha scritto il titolare dell’Eliseo su X.

Secondo l’emittente francese “Bfmtv”, che cita l’entourage di Macron, il capo dello Stato porrà innanzitutto l’accento “sull’accelerazione derivante dalla determinazione del presidente americano Donald Trump di porre fine alla guerra in Ucraina a tutti i costi”, negoziando direttamente “con il suo omologo russo Vladimir Putin”. Il discorso di Macron si tiene la sera prima del vertice straordinario Ue sulla difesa programmato per domani a Bruxelles e dopo l’annuncio di Trump di una sospensione degli aiuti militari Usa a Kiev.

– foto IPA Agency –

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Attualità

Acqua, nel 2025 investimenti salgono a 80 euro annui per abitante

Gli investimenti realizzati in Italia nel settore idrico hanno raggiunto i 65 euro annui per abitante nel 2023, con una crescita stimata fino a 72 euro annui nel 2024 e fino a 80 euro nel 2025, anche per effetto dei progetti legati all’attuazione del PNRR. E’ questo il quadro che emerge dal Quaderno del Blue Book “Investimenti per la sicurezza idrica e la qualità del servizio”, realizzato dalla Fondazione Utilitatis e promosso da Utilitalia, presentato oggi a Roma nella sede del CNEL.
Negli ultimi anni gli investimenti nel comparto idrico hanno subito una trasformazione significativa. Dal 2021 al 2023, i gestori industriali – che nel campione analizzato coprono circa il 66% della popolazione – hanno realizzato investimenti per circa 7,1 miliardi di euro, cifra che sale a 13,2 miliardi se si considerano gli interventi programmati per il biennio 2024-2025 Ancora molto bassi i dati relativi alle gestioni “in economia”, dove gli enti locali si occupano direttamente del servizio idrico: nel 2023 gli investimenti medi si sono attestati a livello nazionale sui 29 euro per abitante, rispetto ai 65 euro dei gestori industriali.
Lo studio evidenzia una tendenza generale all’incremento degli investimenti, sebbene emergano differenze marcate tra macroaree e classi di fatturato. Ad esempio, nelle regioni del Nord e del Centro si registra un investimento medio pro capite che varia tra i 63 e i 73 euro, dato che al Sud scende fino a 32 euro (sia pur in presenza di gestori che registrano performance paragonabili alle migliori esperienze nazionali) con previsioni di recupero fino a 58 euro entro il 2025 grazie anche agli interventi finanziati dal PNRR. Al contempo l’analisi per classe di fatturato rivela che i gestori con fatturato inferiore a 25 milioni di euro investono mediamente 44 euro per abitante, mentre quelli di maggiori dimensioni superano i 68 euro.

Di rilievo è la performance delle gestioni di media taglia (fatturato tra 25 e 50 milioni di euro), che si attestano a 64 euro per abitante, dimostrando come anche gli operatori intermedi, grazie a una maggiore flessibilità gestionale, possano mobilitare capitali rilevanti.
Un ulteriore elemento di rilievo è rappresentato dai fondi pubblici e contributi (FP&C), che per il periodo 2021-2023 hanno raggiunto circa 2,4 miliardi di euro, cifra destinata a crescere a 5,1 miliardi includendo il periodo 2024-2025. Il contributo medio pro capite, in aumento da 17 a 33 euro, è particolarmente marcato nelle regioni centrali e meridionali, dimostrando l’effetto positivo degli strumenti finanziari straordinari, come il PNRR e il REACT-EU. L’incidenza media di fondi pubblici e contributi sugli investimenti lordi è del 68% al Sud e nelle isole, del 43% al Centro, del 35% al Nord Est e del 29% al Nord Ovest.
“Questi strumenti – spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – hanno certamente contribuito all’accelerata degli ultimi anni. Ma ragionando in un’ottica futura che vada al di là dell’orizzonte temporale del 2026 e quindi del PNRR, alle risorse derivanti dalla tariffa andrebbe affiancata anche una quota di contributo pubblico di almeno 1 miliardo di euro l’anno per i prossimi 10 anni, per portare avanti un piano straordinario di interventi volti ad assicurare la tutela della risorsa e del territorio, nonchè garantire la continuità del servizio anche in periodi di stress climatici sempre più frequenti e adeguare gli impianti di depurazione secondo quanto disposto dalla direttiva sulle acque reflue”.

Parallelamente, la serie storica degli investimenti, analizzata su un campione di 38 operatori, testimonia un miglioramento progressivo della spesa pro capite, con un incremento complessivo del +99% tra il 2012 (anno di avvio della regolazione ARERA) e il 2023. Per la vicepresidente di Utilitalia, Barbara Marinali, “questo studio testimonia una crescita importante degli investimenti nel settore idrico, che hanno registrato un’impennata importante dal 2021 ad oggi. Molto è stato fatto ma molto resta da fare: negli ultimi anni il cambiamento climatico ha comportato un’ulteriore riduzione della disponibilità della risorsa, aggravata da un deficit infrastrutturale che l’Italia sconta rispetto ad altri Paesi Europei”.
Sempre per quanto riguarda la serie storica degli investimenti, un impulso rilevante si è registrato nel periodo 2017-2018, probabilmente in seguito all’introduzione della regolazione della qualità tecnica del servizio (RQTI – Del. 917/2017/Idr ARERA), che ha attivato meccanismi di incentivazione e penalità basati sul raggiungimento di specifici standard qualitativi. Un ulteriore spinta propulsiva, anche in questo caso, si registra a partire dal periodo in cui il PNRR è entrato in azione e fino alla conclusione della finestra temporale di esecutività dello strumento. “L’incremento degli investimenti che si è registrato in Italia – fa notare il professor Mario Rosario Mazzola, presidente della Fondazione Utilitatis – indotto dalla combinazione fra strumenti finanziari e efficacia della regolazione incentivante dimostra la validità del percorso virtuoso che è stato intrapreso. Occorre continuare su questa strada perseguendo sempre più non solamente la quantità ma anche la qualità degli interventi di fronte alle sfide delle nuove direttive comunitarie e dei cambiamenti climatici”.

“Il sistema idrologico – dichiara il presidente del CNEL Renato Brunetta – sta subendo profonde trasformazioni, legate in primo luogo ai cambiamenti del clima. Trasformazioni che impattano sull’efficacia e la sostenibilità delle reti idriche, sulla capacità di garantire la piena accessibilità del bene acqua e al tempo stesso sulla capacità di salvaguardare l’ambiente. Il CNEL ha rivolto a questi temi una grande attenzione, in particolare nel quadro della Relazione annuale sui servizi pubblici, dove abbiamo inserito un focus specifico sul settore idrico, realizzato in collaborazione con la Fondazione Utilitatis. Da questo lavoro si è poi arrivati a uno dei primi disegni di legge presentati dal CNEL in questa Consiliatura, volto alla tutela, razionalizzazione ed efficientamento delle risorse idriche, con l’obiettivo di riordinare il quadro normativo in materia. E’ un’iniziativa che nasce dalla consapevolezza che da una corretta gestione del sistema idrologico dipende non solo la sicurezza dei territori e il benessere delle persone ma anche la competitività e la coesione sociale delle comunità”.

– foto ufficio stampa Utilitalia –

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Attualità

E’ morto Bruno Pizzul, storica voce della Nazionale

Lutto nel mondo del giornalismo sportivo: è morto all’ospedale di Gorizia Bruno Pizzul. Avrebbe compiuto 87 anni l’8 marzo. A darne notizia il sito di RaiNews. Nato a Udine, Pizzul – storica voce della Rai – dal Mondiale del 1986 è diventato il telecronista delle partite della Nazionale: ha svolto questo compito in occasione di cinque Mondiali e quattro Europei, congedandosi nell’agosto del 2002 (Italia-Slovenia 0-1). Pizzul ha anche condotto la Domenica Sprint e la Domenica Sportiva.

– foto Ipa Agency –

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