Attualità
Bernini “In piazza attacchi al limite dell’eversione”
ROMA (ITALPRESS) – “Non sono state manifestazioni di protesta. Ma attacchi ai limiti dell’eversione, violenti, ingiustificabili”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, in merito alle proteste degli studenti, che hanno raffigurato il suo volto coperto di mani insanguinate e il suo nome associato a un pupazzo a forma di asino. “A Torino – aggiunge – le forze dell’ordine sono state aggredite con un ordigno rudimentale. Questa non è protesta. La protesta, anche se radicale, è sempre legittima in un contesto di rispetto delle regole democratiche. Qui siamo in presenza di reati di fronte a cui serve la massima severità da parte di tutti. Nè il governo nè la sottoscritta si fanno intimidire”.
“Il clima di odio è nei fatti e, nell’opposizione al governo, si sta giocando a fare di tutta l’erba un fascio: estremismo ideologizzato che si traveste da movimento studentesco, finto pacifismo che si nutre di odio antisionista e di spirito antioccidentale – sottolinea -. In questo contesto non aiutano a stemperare il clima le parole di chi evoca la rivolta sociale o l’olio di ricino. A Elly Schlein e Maurizio Landini vorrei dire che la migliore tradizione della sinistra italiana sta nella difesa della democrazia. E che la democrazia è una cornice che tutti dobbiamo preservare”.
In merito ai temi posti dagli studenti, nella legge di Bilancio per l’Università non ci sarà “nessun taglio – assicura la ministra Bernini -. Dal 2025 il Fondo di finanziamento salirà sopra i livelli record del 2023. E prestiamo un’attenzione particolare per alcuni luoghi del bisogno, come gli stipendi dei medici specializzandi. Ci sarà un incremento dell’importo per tutti e un ulteriore aumento del 50 per cento per specializzazioni come rianimazione, medicina d’emergenza-urgenza, genetica, malattie infettive. E sulla ricerca mettiamo 300 milioni in due anni per garantire ai migliori progetti Pnrr di guardare oltre il 2026”.
Per quanto riguarda il progetto per l’housing universitario “il bando è aperto. Abbiamo 13 mila posti letto già finanziabili. I soldi ci sono, oltre 1,2 miliardi, ma università, sindaci, Comuni devono supportarci. Rinnovo il mio appello perchè questa straordinaria operazione di housing sociale veda tutti loro coinvolti. Serve un sussulto di partecipazione da parte di tutti”. Inoltre, aggiunge: “Gli 880 milioni per le borse di studio sono una risposta. I 140 euro di contributo per l’affitto agli studenti più bisognosi, a prescindere dal rendimento universitario, sono una risposta. Sono una risposta gli ulteriori 190 milioni con cui finanziamo la legge 338 per le residenze universitarie. Come lo sono i 35 milioni del Fondo ordinario destinati al sostegno del benessere psicologico al quale aggiungiamo i 20 milioni del fondo Pro-ben per il benessere psicofisico”. Ed in merito alla riforma per Medicina, “a fine novembre al Senato approderà il disegno di legge delega. La cornice è tracciata e stiamo già lavorando ai contenuti. Questa è un’altra riforma che risponde a chi chiede un’università aperta e inclusiva. Stop test d’ingresso. E soprattutto basta soluzioni ‘one shot’ che ci costringono paradossalmente ad assumere medici stranieri. Formiamo medici italiani in Italia. Che vogliamo trattenere e tutelare”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
Attualità
Bosio riconfermato presidente del Centro Sportivo Italiano
Vittorio Bosio è stato riconfermato presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano. La guida dell’Associazione per il quadriennio olimpico 2024-2028 gli è stata riconosciuta dall’Assemblea nazionale elettiva del CSI, tenutasi ad Assisi. Il bergamasco Bosio – 73 anni, al terzo mandato da presidente del CSI, dopo l’elezione del 2016 avvenuta a Campi Bisenzio e quella on line del 7 marzo 2021 a Bergamo – ha raccolto 10.590 voti sui 10.901 attribuiti ai 122 delegati votanti, con la percentuale del 97,15%. Dalle urne è fuoriuscito anche il rinnovamento dell’organo di governo associativo, il Consiglio Nazionale del CSI, che dopo essersi insediato ha nominato i componenti della Presidenza Nazionale e i Coordinatori di Area. Nominati vicepresidenti nazionali, come vicario Andrea De David (CSI Bologna) e Marco Calogiuri (CSI Lecce). Nell’anno del Giubileo, la speranza immaginata dal numero uno ciessino è quella che scaturisce dallo stesso tema assembleare “Protagonisti del domani”. «Per garantire futuro occorrono responsabilità crescenti sulla scia delle nuove normative. Serve una formazione che sostenga i dirigenti sotto molteplici aspetti: la visione cristiana dello sport e dell’uomo; le competenze e le conoscenze per essere protagonisti nello scenario sportivo; la motivazione per promuovere il bene comune. Si tratta di elementi a cui non possiamo rinunciare e che appartengono all’identità del CSI». Significativo il passaggio chiave quello sull’essere Associazione. «Siamo nati come Associazione e lo siamo ancora. Dobbiamo dare al CSI la possibilità di avere tutti gli strumenti utili, consentendoci di poter testimoniare i valori dell’accoglienza, dell’inclusione, della solidarietà, in tutti i settori strategici». Quindi, fresco della rielezione, Bosio ha annunciato alla platea dei delegati territoriali la prima importantissima data da segnare nel calendario associativo: sabato 4 ottobre, quando presso l’Auditorium Conciliazione, di fronte alla sede storica della Presidenza Nazionale del Csi, a due passi dal Vaticano si celebreranno i festeggiamenti degli 80 anni di vita del CSI. Il dibattito associativo nel corso dell’Assemblea ha visto ben 30 interventi da parte dei dirigenti accreditati presenti alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. «Lo sport fa parte della Chiesa, anima la Chiesa e la Chiesa deve abitare lo sport – lo spunto dell’assistente ecclesiastico nazionale, don Luca Meacci – chi vive l’esperienza sportiva come il Centro Sportivo Italiano e la Chiesa il valore dello sport come occasione educativa, come spazio, come tempo in cui ragazzi, bambini e persone anche meno giovani vivono l’esperienza sportiva da protagonisti mettendoci tanta passione ed è proprio in quel contesto lì che è possibile educare ma è possibile anche annunciare il Vangelo».
– foto ufficio stampa CSI –
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Tajani “Al Consiglio Affari Esteri ribadirò l’importanza di mantenere l’unità atlantica”
Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sarà in missione domani a Bruxelles dove prenderà parte al Consiglio Affari Esteri e alla IX Conferenza internazionale sul sostegno alla Siria. Lo comunica la Farnesina.
Alla riunione dei Ministri degli Esteri, verrà innanzitutto dato spazio alla guerra in Ucraina e alle prospettive per arrivare ad una pace giusta, grazie anche alla recente iniziativa americana. La riunione proseguirà poi con un’ampia discussione sulla situazione in Medio Oriente, dedicando una specifica attenzione alla situazione in Siria ed Iran. I Ministri avranno quindi uno scambio sulle prospettive delle relazioni transatlantiche e della sicurezza europea, anche in vista della successiva discussione al Consiglio europeo.
“Al Consiglio affari esteri ribadirò l’importanza del mantenimento dell’unità transatlantica. Come confermato dalla riunione dei Ministri degli esteri G7 in Canada, il coordinamento tra alleati rimane un elemento essenziale per affrontare le numerose sfide internazionali, a partire dagli sforzi per arrivare ad una pace giusta in Ucraina”, ha indicato il Ministro Tajani.
Tajani prenderà quindi parte alla IX Conferenza internazionale per il sostegno alla Siria, a testimonianza del forte impegno italiano per accompagnare il processo di transizione e riconciliazione. Nel corso della riunione, Tajani confermerà la disponibilità da parte dell’Italia ad intervenire per sostenere e ripristinare, assieme ai partner, i settori critici del Paese così da alleviare i bisogni della popolazione civile.
– foto IPA Agency –
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Attualità
Libano, due militanti di Hezbollah uccisi dalle forze armate israeliane
Le forze armate israeliane hanno reso noto di avere ucciso due militanti di Hezbollah nel sud del Libano. Secondo quanto riferito, i due erano agenti di osservazione e avevano il compito di dirigere operazioni terroristiche nelle aree di Yatar e Mis al-Jabal, nel Libano meridionale. “Le attività di questi terroristi costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano”, sottolinea l’Idf.
– foto IPA Agency –
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