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Cronaca

Lamezia Terme (CZ) | Sequestro di oltre 4 milioni di sigarette elettroniche e prodotti da fumo

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Un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Catanzaro e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di materiali legati al mercato dei tabacchi. L’attività, finalizzata a contrastare le violazioni del Testo Unico Accise, ha portato alla scoperta di oltre 4 milioni di pezzi, tra sigarette elettroniche, cartine e filtri di dubbia provenienza, conservati in un magazzino a Curinga, in provincia di Catanzaro.

Le verifiche sono scaturite da un’indagine approfondita condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro, con il supporto del Gruppo di Lamezia Terme e l’analisi tecnica svolta dai funzionari ADM. Le investigazioni hanno permesso di individuare un’attività commerciale priva delle autorizzazioni necessarie per operare nel settore, come previsto dalla normativa in materia di accise.

Nel magazzino associato a questa attività sono stati rinvenuti materiali che, oltre a non essere conformi alle regolamentazioni, erano destinati alla vendita su una piattaforma di e-commerce, aggirando i controlli fiscali e normativi. Tra i beni sequestrati figurano anche prodotti che equivalgono a oltre 40 kg convenzionali di tabacco.

L’operazione ha portato alla denuncia di un imprenditore di nazionalità rumena, titolare dell’attività coinvolta. Le accuse comprendono la sottrazione al pagamento delle accise sui tabacchi e la vendita non autorizzata, in violazione delle disposizioni previste dal Testo Unico Accise. L’evasione fiscale è stata stimata in circa 14.500 euro.

Il caso è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Lamezia Terme. È fondamentale sottolineare che, in conformità al principio di presunzione di innocenza, l’indagato non può essere ritenuto colpevole fino a eventuale sentenza definitiva. Al momento, le attività investigative si trovano nella fase preliminare.

Questa operazione conferma l’attenzione delle autorità nel contrastare i fenomeni di evasione fiscale e le irregolarità nel mercato dei prodotti legati al tabacco, settori soggetti a rigide regolamentazioni per tutelare il consumo legale e garantire il rispetto delle normative vigenti.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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