Cronaca
Cosenza | Truffa bonus edilizi, sequestro di 5,7 milioni di euro
Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza hanno portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa 5,7 milioni di euro, a seguito di una truffa aggravata ai danni dello Stato. I protagonisti dell’operazione, tre persone fisiche e una società, sono accusati di aver creato un sistema fraudolento per ottenere crediti fiscali inesistenti, utilizzando illecitamente i bonus statali destinati alla ristrutturazione edilizia, tra cui il “Bonus Facciate”, “Ecobonus”, “Super Sisma Bonus” e il “Recupero del patrimonio edilizio”.
Le indagini sono partite dalla verifica fiscale di una società che operava nel settore delle ristrutturazioni. I Finanzieri hanno scoperto che la società aveva emesso fatture per lavori mai realizzati, creando crediti d’imposta fittizi per un valore di oltre 5,7 milioni di euro. Tali crediti venivano poi utilizzati per abbattere debiti verso l’Erario, l’INPS e altri Enti Locali, o ceduti a terzi, inducendo in errore l’Amministrazione Finanziaria.
I responsabili, tra cui l’amministratore della società, un imprenditore e un commercialista, sono accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, dichiarazione fraudolenta e indebita compensazione, tramite la creazione di false dichiarazioni relative a lavori edilizi mai effettuati. A seguito delle verifiche, tra cui l’analisi di documentazione fiscale e testimonianze di clienti ignari, è emerso che le opere per le quali erano stati richiesti i crediti non erano mai state eseguite.
Il sequestro preventivo, disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari, ha riguardato beni mobili, immobili e crediti d’imposta per un valore complessivo di 5,7 milioni di euro, a garanzia dell’importo illecito ottenuto. L’operazione evidenzia l’impegno delle Forze dell’Ordine nel contrastare i crimini finanziari, tutelando la sicurezza economica del Paese e preservando la correttezza del mercato. Come sempre, gli indagati sono presunti innocenti fino a una sentenza definitiva di condanna.
Cronaca
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha rimosso dal suo sito ufficiale l’immagine dell’Enola Gay.
Secondo quanto riportato dall’Associated Press, oltre 26.000 immagini sono state segnalate per la rimozione, con la possibilità che il numero totale possa raggiungere le 100.000, includendo anche i contenuti pubblicati sui social media. Gran parte di queste foto erano state pubblicate in omaggio ai contributi alle forze armate da parte di donne e minoranze. Tuttavia, alcune immagini sono state incluse nella lista nera per motivi apparentemente non correlati alle politiche DEI. Ad esempio, la foto dell’Enola Gay è stata segnalata a causa della presenza della parola “gay” nel nome dell’aereo, nonostante questo fosse un omaggio a Enola Gay Tibbets, madre del pilota, il colonnello Paul Tibbets.
Oltre all’Enola Gay, sono state rimosse immagini raffiguranti membri delle forze armate con il cognome “Gay” e foto storiche di unità militari composte da minoranze, come i Tuskegee Airmen, la prima unità di aviatori afroamericani dell’esercito degli Stati Uniti. Questa vasta operazione di censura ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibile cancellazione di importanti segmenti della storia militare americana e al modo in cui le politiche attuali influenzano la conservazione della memoria storica.
Il portavoce del Pentagono, John Ullyot, ha difeso la decisione, affermando che gli sforzi legati alle politiche DEI sono incompatibili con i valori del dipartimento e sottolineando l’importanza di un approccio basato sul merito e sulle pari opportunità. Tuttavia, questa mossa ha innescato un dibattito pubblico sul bilanciamento tra l’eliminazione di contenuti considerati non in linea con le attuali direttive e la necessità di preservare la storia e riconoscere i contributi di diverse comunità all’interno delle forze armate.
La rimozione dell’immagine dell’Enola Gay evidenzia le sfide e le complessità nell’affrontare questioni di diversità e inclusione nelle istituzioni storicamente conservatrici come le forze armate. Mentre l’intento dichiarato è quello di promuovere un ambiente più equo, le modalità di attuazione di queste politiche possono portare a risultati controversi, sollevando interrogativi su come bilanciare l’inclusività con la preservazione della storia e dell’identità istituzionale.
In conclusione, la decisione del Pentagono di rimuovere l’immagine dell’Enola Gay dal suo sito ufficiale rappresenta un esempio emblematico delle tensioni esistenti tra le iniziative di diversità e inclusione e la conservazione della memoria storica. Questo episodio sottolinea la necessità di un dibattito più ampio e approfondito su come le istituzioni possono navigare tra il riconoscimento del passato e l’adattamento alle esigenze e ai valori del presente.
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Cronaca
Versilia, Vannacci coinvolto in un incidente stradale
Incidente stradale questa mattina per il generale Roberto Vannacci, rimasto coinvolto in un sinistro in Versilia, a Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, all’incrocio tra via Italica e via del Termine. Secondo le prime ricostruzioni l’incidente è avvenuto intorno alle 8.30 all’altezza di uno stop. Due le auto coinvolte: quella dell’eurodeputato, una Kia Sportage e una Fiat Doblò sulla quali viaggiava un sessantenne di Camaiore trasportato in codice verde per accertamenti all’ospedale Versilia. Le sue condizioni non destano preoccupazione. Il generale Vannacci è rimasto invece illeso. Ancora da chiarire l’esatta dinamica del sinistro. Sul posto è intervenuta la polizia municipale di Camaiore e sanitari del 118. Più persone si sono fermate alla vista del generale in strada e qualcuno ne ha approfittato per scattare una foto con lui.
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Cronaca
Cernobbio, presunta fuga di gas: intervento dei vigili del fuoco
Questa mattina, intorno alle 10.30, i Vigili del Fuoco della sede centrale di Como sono intervenuti lungo la via per Cernobbio, dopo una segnalazione per una presunta fuga di gas.
Le squadre di soccorso, supportate da un gommone, hanno raggiunto prontamente il punto dell’intervento. Sul posto è stata notata una colonna d’acqua sollevata dal fondale, che generava un evidente ribollio visibile dalla passeggiata.
Dopo aver eseguito tutte le verifiche del caso, i Vigili del Fuoco hanno escluso la presenza di gas o altre situazioni pericolose, procedendo con tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dell’area.
In base ai primi accertamenti, sembra che l’evento sia stato causato da un sistema di riscaldamento geotermico che, a causa di alcune sollecitazioni, avrebbe scaricato la pressione all’esterno.
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