Cronaca
Lamezia Terme e provincia, isolamento dopo il maltempo: urgono fondi per ripristinare la viabilità
Dopo quasi due settimane dall’ondata di maltempo che ha investito l’area di Lamezia Terme, i collegamenti stradali principali del comprensorio rimangono bloccati, lasciando i centri di San Pietro a Maida, Maida e Jacurso in una condizione di parziale isolamento. Le piogge intense hanno danneggiato pesantemente le infrastrutture, e i collegamenti tra i paesi della zona e con Lamezia Terme sono interrotti. Questo blocco delle vie di comunicazione principali costringe gli abitanti e le attività commerciali a utilizzare strade secondarie, con tempi di percorrenza più lunghi e problematiche logistiche notevoli, specialmente per il passaggio di mezzi pesanti come autobus e camion.
Le autorità locali stanno facendo pressione per ottenere nuovi fondi, poiché i circa 300.000 euro stanziati dalla Provincia di Catanzaro per interventi di emergenza non bastano a ristabilire la viabilità in modo adeguato. Finora, queste risorse sono state impiegate principalmente per liberare le strade dai detriti e per interventi di riparazione minima del manto stradale. Tuttavia, per un ripristino completo delle infrastrutture, i fondi locali risultano insufficienti. Per questo motivo, si attende un riconoscimento formale dello stato di calamità naturale da parte del Governo, che consentirebbe l’accesso a ulteriori risorse finanziarie per interventi più significativi.
Le conseguenze di questa situazione colpiscono profondamente l’intera area, mettendo in difficoltà non solo le comunità dei paesi più colpiti, ma anche quelle dei comuni limitrofi. La mancanza di percorsi stradali sicuri e rapidi rende difficile il trasporto di persone e merci. In particolare, il disagio è avvertito dalle aziende di trasporto pubblico, costrette a deviare gli autobus con studenti e pendolari su strade meno adeguate, e dai mezzi di rifornimento che servono negozi e altre attività economiche. L’isolamento forzato incide gravemente sulle famiglie e sugli operatori commerciali locali, compromettendo la continuità lavorativa e l’accesso ai beni essenziali.
I sindaci dei comuni interessati, insieme alle istituzioni provinciali e regionali, continuano a confrontarsi con la Prefettura e altri enti, ma la situazione resta complessa e il rischio di un ulteriore deterioramento della viabilità è alto. Con l’arrivo delle piogge stagionali, il comprensorio rischia di trovarsi in una condizione ancora più critica.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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