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Cronaca

Amsterdam sospende le manifestazioni dopo attacchi antisemiti contro i tifosi del Maccabi Tel Aviv

In risposta agli episodi di violenza e intimidazione subiti dai tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv, la città di Amsterdam ha deciso di vietare tutte le manifestazioni pubbliche per i prossimi tre giorni. La decisione, annunciata dopo una serie di scontri avvenuti nella notte di giovedì, sottolinea la volontà delle autorità di riportare l’ordine e condannare apertamente ogni forma di antisemitismo.

Gli incidenti sono avvenuti al termine della partita di Europa League tra il Maccabi Tel Aviv e l’Ajax, squadra locale, e hanno visto gruppi di aggressori prendere di mira i sostenitori della squadra israeliana in attacchi improvvisi per le strade della capitale. Secondo le ricostruzioni, i responsabili degli attacchi si sarebbero spostati in scooter per evitare il controllo delle forze dell’ordine e compiere azioni di intimidazione in diversi punti della città.

La sindaca di Amsterdam, Femke Halsema, ha espresso profonda indignazione per gli eventi, definendo questo episodio “una vergogna per la città” e dichiarando che atti di intolleranza come quelli registrati sono inaccettabili. Le forze di polizia hanno avviato un’indagine per identificare gli aggressori e fare luce sulla dinamica degli attacchi, sottolineando che episodi di questo tipo rappresentano una minaccia sia per la sicurezza pubblica sia per i valori di rispetto e inclusività della capitale olandese.

La sospensione delle manifestazioni, una misura temporanea ma significativa, riflette la determinazione delle autorità a garantire un clima sicuro per tutti e a prevenire ulteriori episodi di violenza. Questo episodio si inserisce in un contesto europeo di crescente attenzione alla sicurezza durante eventi pubblici, specialmente quando si verificano tensioni legate a temi culturali o religiosi.

Cronaca

ROMA E FIRENZE: SEQUESTRATI OLTRE 71 MILIONI DI EURO IN FRODE FISCALE NELL’IMPORTAZIONE DI PRODOTTI DALLA CINA

Un’importante operazione contro la frode fiscale è stata condotta dalla Guardia di Finanza su delega della Procura Europea di Roma, con il sequestro di beni per oltre 71 milioni di euro. L’operazione ha interessato 17 persone, di cui 13 di origine cinese e 4 italiane, accusate di essere coinvolte in un ampio schema criminoso finalizzato a evadere l’imposta sul valore aggiunto (IVA) attraverso l’importazione di prodotti dalla Cina.

Il sequestro, disposto dal Giudice per le indagini preliminari di Firenze, riguarda i beni dei sospetti indagati, tra cui numerosi imprenditori cinesi ben integrati nel tessuto economico italiano. La frode fiscale si è estesa su un’ampia rete di società, localizzate principalmente nelle province di Firenze, Prato e Roma, utilizzate per importare illegalmente prodotti come abbigliamento, calzature, borse e accessori, provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese.

La modalità di frode utilizzata si basa sull’abuso del cosiddetto “regime doganale 42”, che permette l’immissione in libera pratica di beni in uno Stato membro dell’Unione Europea, senza il pagamento di dazi doganali e IVA. Tuttavia, i prodotti venivano “sdoganati” principalmente in Paesi come Bulgaria, Ungheria e Grecia, e successivamente trasferiti in Italia per essere immessi nel mercato. Le operazioni venivano mascherate da cessioni intracomunitarie tra società fittizie, supportate da fatture per operazioni inesistenti, per occultare il reale flusso della merce.

Il meccanismo prevedeva che le società coinvolte terminassero il loro ciclo di vita in un breve periodo (circa due anni), per poi essere sostituite da nuove entità giuridiche, create appositamente per perpetuare la frode. Questa dinamica ha permesso al sodalizio criminale di evadere l’IVA su una grande quantità di beni importati.

Oltre a questa attività fraudolenta, le indagini hanno rivelato che l’associazione criminale offriva anche servizi finanziari occulti alla comunità cinese stabilmente residente in Italia. In particolare, venivano effettuati trasferimenti di denaro verso la Cina, dietro pagamento di una commissione sulle somme trasferite, eludendo così i canali bancari ufficiali e le normative fiscali.

L’operazione è stata condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma e dal 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Firenze, e ha portato a un significativo colpo al sistema di frode fiscale internazionale, con un recupero di oltre 71 milioni di euro in beni sequestrati. L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica facente funzioni di Roma, ha messo in luce la pervasività di questa rete criminale, che ha operato a livello transnazionale, con la cooperazione di 9 Stati membri dell’Unione Europea.

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Cronaca

TORRE ANNUNZIATA (NA) – OPERAZIONE ANTIDROGA: 51 ARRESTI E SEQUESTRATI 19 KG DI COCAINA

In una vasta operazione antidroga condotta oggi, i militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali nei confronti di 51 persone accusate di detenzione e spaccio di cocaina. Le misure, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica, riguardano 15 arresti in carcere, 17 arresti domiciliari e 19 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’operazione ha interessato una vasta area, coinvolgendo diversi comuni della provincia di Napoli e Salerno, tra cui Torre Annunziata, Boscoreale, Castellammare di Stabia, Lettere, Sant’Antonio Abate, Trecase, Angri, Agropoli, Capaccio Paestum, Battipaglia, Scafati, e Catania. Inoltre, sono stati eseguiti provvedimenti anche presso le Case Circondariali di Parma, Vibo Valentia, Sulmona, Benevento e Viterbo.

Le indagini, durate diversi mesi, hanno portato alla luce un ingente traffico di cocaina, con un giro d’affari stimato in circa 8 milioni di euro. L’attività investigativa, svolta tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, ha permesso di ricostruire le modalità di gestione di ben 15 piazze di spaccio attive nelle suddette località, con il sequestro di oltre 19 kg di cocaina e oltre 500.000 euro in contante.

Un aspetto particolarmente allarmante emerso dalle indagini è l’utilizzo di persone incensurate, spesso anziani, per occultare ingenti quantitativi di droga nelle loro abitazioni. Inoltre, alcuni degli indagati avrebbero sfruttato la presenza di neonati per eludere i controlli delle forze dell’ordine. L’approvvigionamento delle piazze di spaccio avveniva tramite corrieri, che utilizzavano auto dotate di compartimenti segreti per nascondere la cocaina.

Durante l’operazione, sono stati effettuati anche 7 arresti in flagranza di reato e sono stati rinvenuti alcuni soggetti in possesso di armi detenute illegalmente. Nonostante alcuni degli indagati siano ancora ricercati, tra cui due all’estero, il colpo inferto alla rete di spaccio ha interrotto uno dei principali canali di distribuzione di cocaina nella regione.

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Cronaca

Montemurlo, via libera dal prefetto per la strada intitolata a Luana D’Orazio contro le morti sul lavoro

A Montemurlo, in provincia di Prato, sarà intitolata una via a Luana D’Orazio. Il sindaco Simone Calamai ha infatti fatto sapere di aver ricevuto nelle scorse ore il decreto di autorizzazione della prefettura di Prato per l’assegnazione del toponimo ‘Luana D’Orazio’ alla nuova strada di collegamento tra la via Aldo Moro e la via Livorno, nella zona commerciale.

Così sarà ricordata la giovane mamma operaia di 22 anni scomparsa nel 2021 a causa di un incidente sul lavoro in una ditta di Oste che ha portato al patteggiamento della proprietà.

La notizia, giunta dal prefetto La Iacona è stata accolta con soddisfazione anche dai genitori di Luana. E adesso Calamai. in accordo con la famiglia D’Orazio, potrà programmare una data per procedere con la cerimonia.

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