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Cronaca

Varese | Truffa al bonus facciata: 23 indagati per frodi milionarie

Un’importante operazione della Polizia di Stato di Varese ha portato alla conclusione di una lunga indagine che ha coinvolto 23 persone accusate di frodare lo Stato, appropriandosi indebitamente di fondi tramite il bonus facciata. L’indagine ha preso il via nel gennaio 2022 con il sequestro di beni immobili e mobili appartenenti a un imprenditore edile di Saronno, sospettato di aver utilizzato pratiche fraudolente per ottenere crediti d’imposta.

L’inchiesta ha rivelato che le società collegate all’imprenditore e ai suoi prestanome avevano dichiarato lavori mai eseguiti, gonfiando i costi e ottenendo illegittimamente vantaggi economici attraverso l’opzione dello “sconto in fattura”. L’ammontare della frode, solo per l’anno 2021, è stato stimato intorno ai 7 milioni di euro.

Le indagini hanno anche portato alla luce un sistema organizzato per sottrarre al fisco enormi guadagni, nonostante l’imprenditore dichiarasse redditi bassissimi e conducesse una vita di lusso. L’uomo, originario della Campania, aveva anche accumulato un debito di circa 17 milioni di euro con l’erario. Nel tempo, ha cercato di occultare il suo patrimonio trasferendolo a prestanomi, ma la polizia è riuscita a ricostruire la sua attività illecita.

Il 12 settembre scorso, la Corte di Cassazione ha confermato la confisca di beni per un valore superiore ai 15 milioni di euro, tra cui 72 fabbricati, terreni, auto di lusso, orologi pregiati e numerosi beni aziendali. Questo sequestro è stato il risultato di un’inchiesta meticolosa che ha anche evidenziato il danneggiamento della concorrenza nel settore edile, poiché l’imprenditore ha approfittato del periodo pandemico per ottenere ristori statali destinati alle imprese in difficoltà.

Cronaca

Dramma a Bari: crolla palazzina, in corso le ricerche di un’anziana signora. Video

Crollo di una palazzina a Bari: vigili del fuoco in azione per salvare un’anziana dispersa

Bari, un drammatico crollo ha interessato una palazzina di 5 piani in via De Amici. L’incidente è avvenuto intorno alle 19.00, e da quel momento i vigili del fuoco sono stati mobilitati per gestire la situazione.

Un team specializzato, composto da USAR, unità cinofile e droni, è attualmente al lavoro per cercare di rintracciare un’anziana signora segnalata come possibile dispersa. Le operazioni di ricerca sono complesse e richiedono grande attenzione, poiché i soccorritori stanno setacciando le macerie con cautela.

Il focus dell’intervento è proprio sulla ricerca di questa signora, che potrebbe trovarsi sotto i detriti. I vigili del fuoco stanno facendo tutto il possibile per garantire la sua sicurezza e il suo recupero.

Aggiornamento delle 21.13 – La palazzina, dalle prime informazioni raccolte, sarebbe stata evacuata da tempo e perciò disabitata. Evacuate e portate al sicuro le persone bloccate negli edifici limitrofi, l’impegno dei vigili del fuoco è concentrato nell’operazione di ricerca.

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Cronaca

Borghetto Santo Spirito: Arrestato un giovane per spaccio di droga, trovata sostanza stupefacente e materiale per confezionamento

I Carabinieri della Stazione di Borghetto Santo Spirito hanno arrestato un ventiseienne residente nel ponente ligure, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è avvenuta nel tardo pomeriggio del 28 febbraio, durante uno dei frequenti servizi di controllo del territorio che i militari svolgono per garantire la sicurezza.

Il giovane, a bordo di una vettura di colore argento, è stato fermato in Via Marexiano. All’apertura del finestrino, i Carabinieri hanno subito avvertito un forte odore di stupefacente e notato il nervosismo dell’individuo, sospettando che stesse trasportando sostanze illegali. Per questo motivo, è stato deciso di procedere con una perquisizione approfondita.

Durante il controllo, sono stati rinvenuti circa 88 grammi di hashish e 105 grammi di marijuana, nascosti all’interno di una busta in cellophane posizionata sul sedile anteriore lato passeggero. Inoltre, gli investigatori hanno trovato 60 euro, probabilmente derivanti dall’attività di spaccio, un coltello a serramanico, una pistola giocattolo priva del tappo rosso, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

Il giovane è stato arrestato in flagranza di reato e portato in caserma, dove sono proseguite le indagini. L’operazione dimostra l’efficacia dei controlli sul territorio da parte dei Carabinieri, sempre attenti nel contrastare il traffico di stupefacenti e garantire la sicurezza della comunità.

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Cronaca

Scandalo a Milano: arresti e sequestri per droghe, prostituzione e riciclaggio al centro di una gintoneria

Un’inchiesta che ha preso avvio dalle analisi di fonti aperte, tra cui l’account social New_bullshitginto della Gintoneria di via Napo Torriani a Milano, ha portato all’arresto di tre persone: Davide Lacerenza, Stefania Nobile e Davide Ariganello, detto “Righello”. Le indagini hanno rivelato prove di consumo di droga e la presenza di escort all’interno del locale. Tuttavia, i dettagli emersi hanno scosso ben oltre l’ambito del semplice consumo di sostanze stupefacenti, portando a un quadro di illeciti ben più ampio.

Le indagini hanno svelato un giro di affari che ha incluso 80 milioni di euro portati in Albania con una Lamborghini e una rete di poliziotti che scambiavano informazioni con prostitute in cambio di favori sessuali. Tra gli altri elementi emersi, sono state individuate anche escort minorenni. Stefania Nobile, figlia della celebre Wanna Marchi, aveva il compito di gestire i conti del locale, coordinando alcol, prostituzione e cocaina, ma non è accusata direttamente di spaccio. È però indagata per autoriciclaggio in relazione a un viaggio in Albania con la madre.

Nel corso delle indagini, sono emerse dichiarazioni scioccanti, come quelle di Wanna Marchi, che, pur criticando le attività illecite legate alla Gintoneria, non ha mancato di vantarsi degli incassi derivanti dall’attività. “Grazie ai profitti, giravamo in Lamborghini e bevevamo champagne”, ha dichiarato, spiegando come fosse possibile permettersi un’auto da 250mila euro nonostante le precedenti condanne per truffa. Lacerenza stesso, in una telefonata intercettata, avrebbe dichiarato senza remore: “Io sono un drogato, pippo la cocaina, e tutte le pu***ne che stanno con me o sono già drogate o le faccio iniziare a pippare io”.

Secondo i pubblici ministeri, Lacerenza e “Righello” erano responsabili dell’approvvigionamento di cocaina per i clienti del locale, nascondendola direttamente all’interno della Gintoneria. Le intercettazioni hanno rivelato anche episodi drammatici, come quello in cui una delle donne coinvolte nell’attività avrebbe assunto cocaina, finendo in gravi condizioni con sanguinamento.

Martedì mattina, la Guardia di Finanza ha eseguito un blitz che ha portato al sequestro del locale, insieme alla “filiale” non ufficiale La Malmaison. Durante l’operazione, è stato trovato un piatto contenente cocaina, probabilmente residuo dell’ultima serata. Inoltre, sono stati sequestrati circa 900mila euro, ritenuti proventi di autoriciclaggio, con accuse che spaziano dal favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’inchiesta, che ha messo in luce un complesso sistema di illegalità e riciclaggio, continua a suscitare grande attenzione e preoccupazione, con l’auspicio che si possano ottenere risposte definitive per fermare questi crimini.

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