Cronaca
Pistoia | Auto finisce nel torrente, intervento dei Vigili del Fuoco
In un intervento recente a Pistoia, i Vigili del fuoco sono stati chiamati per un incidente insolito in cui un’auto è finita all’interno del torrente Torbecchia, in Via di Sciabolino. Il conducente, unico occupante del veicolo, è stato subito assistito dal personale sanitario giunto sul posto, che si è occupato delle sue condizioni di salute.
I Vigili del fuoco hanno prestato il loro supporto durante le operazioni di recupero, aiutando il soccorso stradale a estrarre l’auto dall’alveo del torrente, dimostrando prontezza e professionalità nel gestire una situazione fuori dall’ordinario.
Cronaca
Pescara: Arrestati due complici della rapina alla gioielleria di Cepagatti
Nella tarda serata del 28 febbraio 2025, i Carabinieri della Compagnia di Pescara hanno arrestato due uomini, un 54enne e un 55enne, entrambi residenti a Pescara e già noti alle forze dell’ordine, per la rapina aggravata commessa lo scorso novembre ai danni di una gioielleria di Cepagatti. L’operazione è scaturita da un’articolata attività investigativa condotta dai militari della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Pescara, che avevano avviato immediatamente le indagini dopo il crimine.
La rapina si era consumata il 27 novembre 2024, quando un finto cliente, che si era presentato nei giorni precedenti per guadagnare la fiducia del titolare della gioielleria, si era introdotto nell’esercizio commerciale. Con il pretesto di dover prelevare delle scatole dal suo veicolo parcheggiato poco distante, aveva convinto il proprietario ad aprire la porta blindata. In quel momento, il complice, travisato e armato di pistola, era entrato nel negozio e, sotto minaccia dell’arma, si erano impossessati di tutto l’oro esposto, fuggendo rapidamente a bordo di un’auto, con un terzo complice alla guida.
Nonostante i rapinatori pensassero di aver agito indisturbati, il sistema di videosorveglianza comunale aveva registrato l’intero crimine. Un passante che aveva assistito alla scena ha fornito agli inquirenti informazioni cruciali, in particolare il modello dell’auto utilizzata dai malviventi. Le indagini, che hanno incluso il monitoraggio delle telecamere cittadine, l’analisi del traffico telefonico e le testimonianze, hanno portato all’identificazione e all’arresto dei due complici.
L’attività investigativa, che ha avuto successo grazie alla collaborazione tra diversi sistemi di sorveglianza e agli elementi raccolti sul campo, ha permesso di chiudere il cerchio sui responsabili del crimine.
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Cronaca
Grosseto, 5 denunciati per truffa e falso ai danni di cittadini stranieri: falsificati certificati per permessi di soggiorno
La Polizia di Stato di Grosseto ha denunciato cinque persone, di cui tre italiani e due stranieri regolari, per truffa, falsità in certificati o autorizzazioni amministrative e falso materiale commesso dal privato. Le indagini, condotte dalla Digos della Questura di Grosseto, hanno permesso di fare luce su un’operazione illecita ai danni di cittadini stranieri, che venivano indotti a pagare somme di denaro per ottenere falsi documenti necessari per il rilascio del permesso di soggiorno.
L’inchiesta è partita dai periodici accertamenti effettuati dall’Ufficio Immigrazione della Questura riguardo le documentazioni relative alle richieste di permesso di soggiorno. Gli indagati avevano convinto numerosi stranieri della necessità di ottenere un certificato di residenza o una dichiarazione di cessione di fabbricato per ottenere il permesso di soggiorno. Tuttavia, questi documenti erano falsificati e, nella maggior parte dei casi, inutilizzabili.
L’analisi ha rivelato oltre 1000 casi di contraffazione documentale, tra cui certificati di residenza e dichiarazioni di cessione di fabbricato con false informazioni. I cittadini stranieri coinvolti, convinti dagli indagati della necessità di tali documenti, venivano indotti a pagare cifre che variavano dai 150 ai 750 euro per ottenerli.
Le indagini della Digos hanno permesso di identificare il modus operandi degli indagati, che si svolgeva principalmente nei pressi della Stazione Ferroviaria di Grosseto e del Palazzo delle Poste. I falsi documenti, in particolare i certificati di residenza, riportavano errori evidenti come indirizzi inesistenti, errori di battitura e addirittura indirizzi e-mail non corrispondenti a quelli dei Comuni che li rilasciavano. In alcuni casi, gli stranieri venivano inseriti nello stato di famiglia degli indagati.
Un aspetto rilevante è che la quasi totalità degli stranieri coinvolti soggiornava in Italia per motivi di protezione internazionale, per cui non avrebbero avuto bisogno di documentazione aggiuntiva per ottenere il permesso di soggiorno. Tuttavia, venivano ingannati e costretti a pagare ingenti somme per documenti falsi che non erano necessari.
Dopo due anni di indagini, la Procura di Grosseto ha richiesto il rinvio a giudizio degli indagati, che sono da considerarsi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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Cronaca
Carabinieri di Civitavecchia arrestano 23enne per minacce e maltrattamenti in famiglia
I Carabinieri della Stazione di Civitavecchia hanno eseguito un provvedimento di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare nei confronti di un 23enne, gravemente indiziato di minaccia grave e maltrattamenti in famiglia ai danni del padre. L’intervento è scattato dopo la segnalazione di un 55enne italiano, che ha denunciato di subire minacce da parte del figlio, un comportamento che si protraeva ormai da circa due anni e che è continuato anche alla presenza dei militari giunti sul posto.
L’episodio culminante si è verificato poco prima dell’arrivo dei Carabinieri, quando il 23enne è stato sorpreso nei pressi dell’abitazione del padre, intento a forzare la porta d’ingresso per fare irruzione. A seguito della denuncia e dei gravi indizi raccolti, d’intesa con la Procura della Repubblica di Civitavecchia, i Carabinieri hanno arrestato il giovane e lo hanno condotto presso la casa circondariale Nuovo Complesso Borgata Aurelia.
L’intervento tempestivo e coordinato dei Carabinieri ha evitato il concretizzarsi di ulteriori atti di violenza, garantendo la protezione della vittima. Si precisa che, in base alla normativa vigente e considerando che siamo ancora nella fase delle indagini preliminari, l’indagato deve ritenersi innocente fino a un eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.
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