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Le startup italiane più innovative si presentano a New York, invitate da Atlas

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New York: il sogno di tanti imprenditori Italiani che desiderano portare i loro prodotti nel mercato più grande al mondo, quello americano. Grazie ad Atlas, l’Associazione Transatlantica per l’Internazionalizzazione delle Start Up creata in partnership con Confindustria, il sogno sta diventando realtà diverse piccole aziende.
“Atlas Next” è un evento di tre giorni mirato ad educare i leader delle startup italiane più innovative ad entarre nel mercato USA con successo, scavalcando gli ostacoli regolamentari e culturali. Questo martedì le aziende sono state accolte all’Istituto di Cultura Italiano a Park Avenue per uno degli eventi centrali dell’iniziativa, riempito di preziosi consigli da rappresentati delle istituzioni commerciali italiane.

Tommaso D’Onofrio, Presidente di Atlas, ha aperto l’evento con un discorso di benvenuto rivolto ai circa 15 dirigenti presenti. D’Onofrio ha invitato i fondatori a vedere gli Stati Uniti come “un luogo nel quale le nostre startup possono trovare un posto importante” e ha assicurato loro che “quando il progetto funziona, i soldi arrivano”.
Successivamente, Davide Ippolito, uno degli organizzatori dell’evento e fondatore del quotidiano locale in lingua italiana ilNewYorkese, ha parlato con rappresentanti di spicco del commercio italiano per il beneficio dei partecipanti.

Vittoria Carli, Vice Presidente per la Transizione Digitale e l’Internazionalizzazione di Confindustria, ha espresso il suo entusiasmo nel sostenere le startup di Atlas. “Il tema dell’innovazione è al centro del nostro progetto. Quello che si fa qui si riflette tantissimo anche in Europa,” ha dichiarato la Carli, sollecitando una semplificazione dei processi burocratici per meglio sostenere le startup nel loro percorso a l’estero.
“Bisogna contattare sempre le istituzioni quando si va in un mercato diverso,” ha raccomandato Erica Di Giovancarlo, Commissaria per il Commercio presso ITA.

Il Ministero delle Imprese e Del Made in Italy stima che ci siano circa 15.000 startup italiane che sfruttano tecnologie uniche e innovative. Queste imprese affrontano sfide regolamentari e culturali durante il processo di internazionalizzazione. ITA, ha spiegato Giovancarlo, può aiutare le imprese a navigare attraverso questo complesso processo.
“Noi italiani siamo molto orgogliosi di quello che facciamo… non si può fare. Bisogna assolutamente rispettare le regole…ma anche il modo di porsi verso le altre culture”, ha consigliato Giovancarlo. Tuttavia, ciò deve avvenire “senza doversi sottomettere”, ha precisato. Mentre lavorava per ITA in Medio Oriente, Giovancarlo ha incontrato episodi di sessismo sul posto di lavoro e ha dovuto mettere in chiaro con i suoi collaboratori: “Il capo sono io”, ha detto loro.

Riccardo Forlenza è immigrato a New York dagli anni ’80. Partito da origini umili, è diventato Global Managing Director dei Servizi Finanziari di IBM, dove gestisce investimenti di oltre 1 miliardo di dollari all’anno in startup innovative.
“Dovete essere maniacalmente concentrati sulla vostra azienda”, ha detto Forlenza ai proprietari di startup. “Spesso non siamo disposti a nutrire la nostra idea [imprenditoriale] per tre anni, ma siamo contenti di lavorare per qualcun altro per quarant’anni,” ha aggiunto. IBM acquisisce ogni anno tra le 3 e le 15 startup, che Forlenza considera “fondamentali per lo sviluppo [dell’azienda]”.

Quando gli è stato chiesto quali errori dovrebbero evitare le startup italiane che cercano di avere successo negli Stati Uniti, Forlenza ha messo in guardia contro la “scarsa differenziazione del prodotto”.
L’ultimo ospite a prendere la parola è stata Mascia Ferrari, professoressa di finanza in visita alla NYU. La Ferrari ha illustrato ai partecipanti la necessità di adattare i propri bilanci agli standard statunitensi per attirare gli investitori locali.
Ippolito ha concluso l’evento invitando ogni rappresentante delle startup a presentare il proprio pitch di trenta secondi alla sala. Le startup presenti rappresentavano settori come la robotica, le tecnologie pulite e l’intelligenza artificiale.

Il supporto e le opportunità per le startup Italiane che sognano di espanderis a l’estero non mancano. Confindustria ha 22 associazioni di industria e 33 sezioni territoriali. ITA ha 5 uffici diversi in USA e offre consulenza strategica, analisi di mercato, e fiere di settore a basso costo.
“Crediamo nel territorio perchè e dal territorio che nascono le idee,” ha dichiarato Carli.
-il Presidente Tommaso D’Onofrio in vista con le startup alla Scuola d’Italia – foto ilNewyorkese

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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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