Cronaca
Rafforzamento dei Controlli sui Lavoratori Irregolari in Provincia di Catania
Negli ultimi mesi, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania ha implementato un piano mirato per combattere l’impiego di lavoratori non registrati nei settori del commercio, turismo e agricoltura. Questa iniziativa è stata avviata per garantire il rispetto delle normative riguardanti la sicurezza sociale e la regolarità dei contratti di lavoro.
Durante un’intensa fase di controlli, le autorità hanno ispezionato vari esercizi commerciali, in particolare quelli dedicati alla somministrazione di alimenti e bevande, aziende agricole e attività turistiche lungo la costa ionica. Questi controlli hanno portato alla scoperta di 105 lavoratori irregolari, una cifra significativa che sottolinea la presenza di lavoro non conforme alle leggi vigenti.
La maggior parte di questi lavoratori, ben 78, era completamente “in nero”, senza alcun contratto registrato. Le rimanenti irregolarità hanno riguardato dipendenti formalmente assunti, ma retribuiti in contante, violando la normativa che impone la tracciabilità dei pagamenti. Questa misura è stata introdotta per proteggere i lavoratori da pratiche scorrette da parte dei datori di lavoro.
Le conseguenze di queste violazioni sono state severe. Oltre alle sanzioni pecuniarie, 23 attività commerciali e agricole hanno ricevuto proposte di sospensione da parte dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Questo provvedimento è scattato quando la percentuale di lavoratori irregolari superava il 10% del personale presente al momento del controllo.
Un aspetto preoccupante emerso durante le operazioni è stato il ritrovamento di sette lavoratori extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Questi individui sono stati fermati per l’identificazione attraverso fotosegnalamento e analisi delle impronte, risultando in una posizione di clandestinità che ha portato a segnalazioni alla Magistratura per ingresso e soggiorno illegale.
Queste attività di monitoraggio e repressione degli illeciti sono parte di un impegno più ampio della Guardia di Finanza, finalizzato a proteggere i diritti dei lavoratori e a salvaguardare le risorse pubbliche. Infatti, la lotta contro il lavoro irregolare è anche un modo per prevenire frodi e malversazioni di fondi pubblici destinati a sostenere l’occupazione legittima, contribuendo a un mercato del lavoro più equo e trasparente.
Cronaca
Pisa, trovato morto a 37 anni in casa, dopo le urla disperate
Sarà l’autopsia a chiarire il giallo attorno alla morte di un uomo di 37 anni, nato in Algeria, che è stato trovato morto nella casa dove abitava, in via San Michele a Capannoli (Pisa). Le sue urla hanno richiamato l’attenzione dei vicini e qualcuno ha dato l’allarme telefonando al 112 per far arrivare i soccorsi. Quando l’automedica e l’ambulanza sono giunte sul posto il 37 enne era morto. Sono intervenuti anche i carabinieri che indagano sulla morte dell’uomo.
I carabinieri sono rimasti a lungo nell’abitazione dove è avvenuto il decesso per ricostruire anche gli ultimi momenti di vita del migrante. È stato però spiegato che quando sono stati attivati i soccorsi l’uomo era in uno stato di agitazione anche per questo non si esclude che nell’agitazione possa essere stato colpito da un malore che non gli ha lasciato scampo.
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Cronaca
Incendio a Montalto, fiamme vicine alle abitazioni: vigili del fuoco al lavoro tutta la notte. Le foto
Ieri sera, un ampio incendio ha interessato la vegetazione nella località Montalto, nel comune di Montemezzo (CO), mettendo a rischio numerosi nuclei abitativi. Le fiamme hanno rapidamente preso piede, estendendosi su una vasta area, e hanno richiesto l’intervento tempestivo di più squadre di Vigili del Fuoco, provenienti dai distaccamenti di Dongo, Morbegno, Bellano e Menaggio.
L’incendio ha creato preoccupazione tra i residenti della zona, ma grazie al rapido e incessante lavoro delle squadre di soccorso, al momento non sono state segnalate evacuazioni. Le operazioni di spegnimento sono state particolarmente difficili a causa della vastità dell’area interessata dalle fiamme, ma le forze di soccorso sono riuscite a contenere il rogo, evitando che si avvicinasse pericolosamente alle abitazioni.
Il lavoro dei Vigili del Fuoco
Il lavoro dei Vigili del Fuoco si è concentrato sulla protezione delle case circostanti, con interventi continui per limitare i danni. L’intervento ha richiesto numerose ore di attività sul campo, ma alla fine le fiamme sono state contenute e circoscritte, riducendo il rischio per le abitazioni e le persone. Gli esperti hanno sottolineato l’importanza di una risposta rapida in situazioni di questo tipo, che ha permesso di evitare gravi danni.
Le cause dell’incendio sono ancora in fase di accertamento, ma le operazioni di spegnimento si sono concluse garantendo la totale sicurezza della zona. Fortunatamente, non si registrano feriti tra i residenti o i soccorritori.



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Cronaca
Operazione “Ottovolante”: Blitz della Guardia di Finanza contro usura ed estorsioni a Reggio Emilia
Reggio Emilia – Dall’alba di questa mattina, circa 60 Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, insieme a Reparti specialistici del Corpo e al Servizio Centrale sulla Criminalità Organizzata (SCICO), stanno eseguendo un’importante operazione contro reati di usura ed estorsione nell’ambito dell’inchiesta denominata “Ottovolante”. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia e condotta dai militari del Gruppo Guardia di Finanza locale, ha portato all’emissione di diverse misure cautelari da parte del G.I.P. del Tribunale di Reggio Emilia.
In particolare, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un noto imprenditore reggiano, mentre un altro soggetto è stato posto agli arresti domiciliari. Inoltre, cinque indagati sono stati colpiti dal divieto di dimora in tutti i comuni della regione Emilia Romagna. I reati contestati a vario titolo comprendono estorsione, usura e favoreggiamento reale.
Uno degli indagati, già arrestato lo scorso 16 agosto 2024 per fatti analoghi, era stato coinvolto in vicende riguardanti l’usura ai danni di un imprenditore di origine campana, in gravi difficoltà economiche e vittima di minacce e violenze. Nell’ambito di questa precedente inchiesta, denominata “Minefield” e risalente al febbraio 2024, erano già stati arrestati due soggetti di origine calabrese ritenuti al vertice del sodalizio criminale.
Le Fiamme Gialle stanno attualmente procedendo a perquisizioni personali e locali, oltre che al sequestro di beni ritenuti provento delle attività illecite. Maggiori dettagli verranno forniti nel corso della conferenza stampa prevista per le ore 10.30 presso la Sala Briefing del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Emilia.
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