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Serbia, Palalic “Noi unici candidati Ue che hanno rating d’investimento”

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“La situazione economica in Serbia è molto favorevole. Una notizia che ci dà ottimismo. La Serbia ha avuto un rating di investimento per la prima volta, ed è l’unico Paese tra i candidati per l’UE ad averlo ricevuto. Questo conferma una stabilità macro economica ma anche una politica che è molto avanzata e dedicata alla gestione del debito pubblico per poter essere attraente per gli investimenti. Infatti, il nostro debito ora è meno del 60%”. Così Jovan Palavic, deputato del Parlamento serbo e Presidente del Gruppo di Amicizia con l’Italia e con la Santa Sede intervistato da Italpress. A proposito dei rapporti con l’Italia, Palalic ha ricordato che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata in Serbia un anno fa, ma che il presidente Vucic ha annunciato la nuova visita nei prossimi mesi. “Sicuramente ci sarà nuovo slancio per quanto riguarda i nostri rapporti economici – ha commentato -.

Siamo molto soddisfatti per come si realizzano tutti i progetti che sono stati stabiliti durante il primo incontro tra il presidente Meloni e il presidente Vucic. Assolutamente si può sentire un allargamento in tutti gli spazi dei nostri rapporti economici, culturali e anche politici. E posso dire, in veste di persona che si occupa di rapporti tra Serbia e Italia da oltre dieci anni, che stiamo vivendo un’epoca tra le migliori dell’ultimo secolo. Vedo tantissime opportunità per il rafforzamento dei nostri rapporti in futuro. “Possiamo evidenziare un cambiamento per quanto riguarda settori dove si realizzano nostri rapporti. Sicuramente siamo passati dalla produzione solo nel settore tessile, a nuovi settori più avanzati come tecnologia verde.

Per esempio, oggi a Belgrado ci sarà un evento dove Mind (Expo) firma un accordo con il nostro Ministero delle scienze e tecnologie. Ieri ho incontrato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, e abbiamo ribadito la nostra disponibilità di avanzare e di andare avanti per quanto riguarda i rapporti tra Serbia e Lombardia. Specialmente perchè anche Fontana è stato a Belgrado a un business forum italo serbo dedicato a innovazione. E ne abbiamo parlato anche ieri di organizzare lo stesso evento a Milano a Palazzo Lombardia”. Un evento che sarà una sorta di crocevia per il futuro della Serbia è Expo 2027, che si svolgerà a Belgrado.

“Ci stiamo preparando a renderlo un grande evento mondiale. Possiamo dare uno slancio per sviluppo economico dappertutto nel Paese. Il nostro Governo lavora quotidianamente per costruire più velocemente tutti i necessari padiglioni e ricoprire tutto lo spazio per quanto riguarda infrastrutture, appartamenti, che possono avere un ruolo per il dopo Expo. Un pò come è successo a Milano con Mind, che diventi il quartiere più avanzato di Belgrado”. “Vucic vuole che Belgrado diventi una capitale per tutta la regione Balcanica, che possa attrarre investimenti dappertutto. Poco fa Serbia ha firmato un accordo di libero scambio con gli Emirati Arabi, che ci aprirà nuove possibilità con l’estero.

Abbiamo simili accordi con Cina, Turchia, con il mercato euro-asiatico, e in Serbia vengono investimenti da ogni Paese del mondo. Siamo ottimisti che dopo l’Expo potremo allargare e sviluppare ulteriormente la nostra economia. Italia ha una posizione di guida per noi, siamo molto grati per il sostegno alla nostra ambizione di essere nuovo membro e posso dire primo membro dell’Unione Europea” dice ancora il parlamentare serbo. Infine, a proposito della nomina di Papa Francesco, del primo cardinale serbo, Làszlò Nèmet, arcivescovo di Belgrado, Palalic ha commentato: “La nomina testimonia un’apertura di entrambe le parti, quella cattolica e quella ortodossa, rappresenta l’apertura di un dialogo e una di una comprensione delle nostre posizioni. Per esempio, 3 settimane fa a Belgrado c’è stato segretario di stato della Santa Sede, Pietro Parolin.

Un messaggio molto importante per la Serbia e per il nostro popolo. Sicuramente la Santa Sede vuole stabilire buoni rapporti con il mondo ortodosso e con la nostra chiesa serba. La Santa Sede può essere una piattaforma di allargamento con altre chiese ortodosse. Ora è molto complicato con la guerra in Ucraina, ed è ancor più importante che tutte le chiese cristiane possano dialogare e trovare un punto comune”.

Foto: Italpress

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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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