Cronaca
Napoli | Rinvenuta mitragliatrice e auto rubate in un covo nascosto
In un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli, è stato scoperto un covo a Cardito, frazione di Carditello, dove sono stati rinvenuti una mitragliatrice, munizioni e auto rubate. Le indagini si sono intensificate nelle aree considerate a più alto rischio, portando all’ispezione di un terreno isolato, nascosto da una fitta vegetazione, che celava tre veicoli sospetti.
Due delle auto risultavano rubate, mentre la terza era soggetta a un ordine di sequestro non ancora eseguito. Durante la perquisizione, all’interno di uno dei veicoli sono stati trovati bossoli esplosi, segno di un possibile utilizzo illecito delle armi. Il ritrovamento più preoccupante è stato quello di una pistola mitragliatrice STEN calibro 9, insieme a due caricatori e circa 150 munizioni, occultata tra cespugli e travi di legno.
L’arma, capace di sparare fino a 500 colpi al minuto, sembrava aver subito modifiche artigianali. Sarà sottoposta a una perizia approfondita per verificare un suo possibile utilizzo in recenti episodi criminali nell’area nord di Napoli, teatro di tensioni nei comuni limitrofi come Grumo Nevano, Sant’Antimo, Caivano e Casandrino.
Cronaca
Morto Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto coinvolto nell’inchiesta sui dossieraggi di Equalize
Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto coinvolto nell’inchiesta sui dossieraggi illegali della società Equalize, è morto a 67 anni. L’uomo, che era agli arresti domiciliari a Garbagnate Milanese da ottobre, è deceduto per cause naturali, con un’ipotesi di infarto, anche se l’autopsia sarà eseguita per confermare le cause del decesso.
Gallo, noto per la sua lunga carriera in polizia, era considerato una figura di spicco nelle operazioni contro la mafia calabrese e aveva guadagnato il soprannome di “superpoliziotto” per il suo coinvolgimento in casi delicati, come i rapimenti di Cesare Casella e Alessandra Sgarella. Si era anche occupato del caso del delitto Gucci e dell’inchiesta che portò al pentimento di Saverio Morabito.
Nel 2015, aveva coordinato la sicurezza durante l’Expo di Milano e, fino alla sua morte, ricopriva l’incarico di vicedirigente del commissariato di Rho-Pero. Tuttavia, Gallo era finito nell’inchiesta della Dda di Milano, accusato di associazione a delinquere e accesso abusivo a sistemi informatici. L’inchiesta riguardava la presunta gestione di dossieraggi illegali da parte della società da lui fondata insieme ad Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera. Nonostante Gallo avesse ammesso di aver effettuato accessi abusivi ai database della polizia, aveva negato ogni responsabilità nella gestione di dossieraggi illeciti.
Il suo decesso giunge poco prima dell’udienza fissata per il 19 marzo, durante la quale Gallo e gli altri indagati dovevano comparire davanti al tribunale del Riesame per la discussione di un ricorso presentato dalla procura di Milano.
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Cronaca
Incidente sulla SP 211: Auto in bilico, vigili del fuoco salvano una persona incosciente. Le foto!
Un drammatico incidente si è verificato oggi lungo la SP 211, la strada che conduce a Giaglione. Un’auto, a causa di una perdita di controllo, è finita in bilico su un lato della carreggiata, con la persona al suo interno priva di sensi.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco di Torino, che hanno dovuto lavorare in condizioni particolarmente difficili per mettere in sicurezza il veicolo e la persona coinvolta. L’auto, instabile e pericolante, è stata messa in sicurezza grazie all’uso di funi di sicurezza, evitando rischi per il personale e per la vittima.
L’intervento dei vigili del fuoco è stato rapido ed efficiente. Dopo aver stabilizzato il veicolo, i soccorritori hanno estratto la persona incosciente dall’auto e, con grande attenzione, l’hanno affidata al personale sanitario che era già pronto a prestare le prime cure.
Il lavoro dei vigili del fuoco è stato essenziale per prevenire ulteriori danni, sia alla persona coinvolta che agli altri automobilisti che transitavano sulla strada. Il tratto stradale, che presenta curve e pendenze, ha richiesto una particolare attenzione per garantire la sicurezza di tutti durante l’operazione di soccorso.




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Cronaca
La Polizia di Stato di Catania esegue il fermo di due uomini accusati di tentato omicidio aggravato
Il 3 marzo 2025, la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha emesso un decreto di fermo d’indiziato nei confronti di un uomo di 50 anni e suo figlio di 25 anni, entrambi accusati di tentato omicidio aggravato. Il fermo è stato eseguito a seguito di un’indagine coordinata dalla Polizia di Stato, che ha portato alla scoperta di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due uomini, accusati di aver tentato di uccidere un uomo di 45 anni nel capoluogo siciliano, il 3 marzo stesso.
L’episodio è avvenuto nei pressi di un centro scommesse nel quartiere “Cibali” di Catania, dove la vittima è stata colpita da sei colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata dal 50enne, a seguito di un litigio legato a vecchi rancori. Le cause del conflitto sembrano derivare da comportamenti inappropriati da parte della vittima nei confronti di una donna, che un tempo era legata sentimentalmente al 50enne e madre del 25enne.
Le indagini sono partite da segnalazioni arrivate al numero di emergenza, che informavano della presenza di una persona ferita da colpi di arma da fuoco. La Polizia di Stato ha esaminato il sistema di videosorveglianza del centro scommesse, riuscendo a raccogliere elementi cruciali per ricostruire i momenti antecedenti, durante e dopo il tentato omicidio.
Successivamente, sono state effettuate perquisizioni nelle abitazioni dei fermati. Nella casa del 25enne, gli agenti hanno rinvenuto una pistola revolver clandestina, priva di marca e matricola, nascosta all’interno di un armadio. Nonostante i tentativi di sottrarsi alla cattura, i due sono stati arrestati: il 25enne è stato rintracciato la notte del 5 marzo in un bed & breakfast, mentre il padre si è costituito spontaneamente lo stesso giorno.
Il fermo d’indiziato di delitto è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambi i fermati, i quali sono stati associati alla Casa Circondariale di “Piazza Lanza” a Catania.
L’indagine ha anche evidenziato il rinvenimento di un’arma clandestina, con la Polizia che ha continuato a monitorare i sospetti e a raccogliere prove per costruire il quadro accusatorio.
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