Cronaca
Perugia | Arresti domiciliari per corruzione nel settore dei Rifiuti
Nella giornata di oggi, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia ha eseguito due misure cautelari di arresti domiciliari nei confronti di figure di spicco nel settore della gestione dei rifiuti. L’operazione è stata avviata dopo una denuncia anonima che ha sollevato gravi sospetti su pratiche corruttive tra aziende del settore e una società pubblica.
Le indagini hanno portato alla luce una serie di irregolarità, tra cui il ricevimento di pagamenti non giustificati da parte di un ex amministratore di una società pubblica e un amministratore di una SRL per consulenze che non sono mai state effettivamente svolte. Secondo le ricostruzioni investigative, oltre 750.000 euro sarebbero stati pagati in cambio di favori legati all’assegnazione di appalti, incluso un contratto per la gestione integrata dei rifiuti per un importo complessivo di oltre 350 milioni di euro, che interesserebbe diversi comuni dell’Alta Valle del Tevere.
Il G.I.P. ha disposto le misure cautelari ritenendo fondato il rischio di reiterazione del reato. Le indagini, condotte anche tramite intercettazioni e analisi di documenti, hanno evidenziato un quadro complesso di corruzione e mala gestione nel settore dei servizi pubblici, richiamando l’attenzione su un sistema che potrebbe aver garantito profitti ingenti a discapito della trasparenza e della legalità.
Il caso si sviluppa in un contesto più ampio di lotta alla corruzione, dove le autorità giudiziarie continuano a vigilare per tutelare l’interesse pubblico e garantire una gestione corretta delle risorse.corruzzione
La banda del tombino colpisce ancora. Questa volta il colpo grosso in una notte è stato fatto in due pasticcerie e una rosticceria di Firenze: la pasticceria Ranieri in via Torcicoda, colpita tre volte in tre mesi, la Rosticceria in via Masaccio e la pasticceria Dolce Morso in via Lanza dove le videocamere di videosorveglianza hanno ripreso il tutto. Le telecamere mostrano i due della banda, con il volto coperto che dopo aver infranto la vetrata con un tombino rovistano tra i cassetti, gli scaffali e mettono a soqquadro il locale. Poi, dopo aver staccato la cassa, scappano con il bottino. “Ci hanno lasciato 15mila euro di danni” raccontano i titolari, che aggiungono: “Saremo costretti a mettere il bandone, non si può lavorare in queste condizioni”.
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Cronaca
Genova, sequestrati 240 kg di cocaina nascosti in container di tonno in scatola
Genova – Un’operazione congiunta della Guardia di Finanza e dell’Ufficio delle Dogane ha portato al sequestro di 240 kg di cocaina pura al porto di Genova. La droga, suddivisa in 200 panetti nascosti in cinque borsoni, era occultata all’interno di container carichi di tonno in scatola, provenienti dal porto di Guayaquil, in Ecuador.
L’ispezione dei container, bloccati allo scalo marittimo genovese, ha permesso di individuare il carico illecito, destinato alle piazze di spaccio italiane. Se immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato guadagni tra i 40 e i 50 milioni di euro.
Il sequestro è frutto di un’accurata analisi del rischio condotta grazie ai dati delle banche dati in uso alle autorità. Gli elementi raccolti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Genova per la convalida del sequestro.
L’operazione rientra in una più ampia strategia di contrasto al narcotraffico, con l’obiettivo di proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione dagli effetti devastanti della droga. I controlli al porto di Genova sono stati intensificati per intercettare i flussi illeciti e colpire le organizzazioni criminali coinvolte nel traffico internazionale di stupefacenti.
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Cronaca
Vicenza, frode sui bonus edilizi sequestrati 4,65 milioni di euro
Vicenza – La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo di 4,65 milioni di euro tra crediti d’imposta, beni e denaro nell’ambito di un’indagine sulle frodi legate ai bonus edilizi. Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Verona, ha colpito tre società riconducibili a due imprenditori veronesi indagati per indebita percezione di erogazioni pubbliche, truffa aggravata e autoriciclaggio.
Le indagini, coordinate dalla Procura scaligera, hanno rivelato che tra il 2021 e il 2022 i due imprenditori hanno creato crediti d’imposta fittizi per oltre 4,6 milioni di euro, dichiarando lavori mai eseguiti su immobili nelle province di Vicenza, Verona e Padova. In molti casi, i proprietari non erano nemmeno a conoscenza dei falsi interventi edilizi, mentre in altri i crediti erano stati generati utilizzando indebitamente dati raccolti per semplici preventivi.
Le Fiamme Gialle avevano già bloccato nel 2023 la compensazione di 450.000 euro da parte di una delle società coinvolte. Successive analisi sui flussi finanziari hanno evidenziato che circa 500.000 euro, ottenuti dalla monetizzazione dei crediti falsi, erano stati reinvestiti nelle attività degli indagati.
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