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Cronaca

Tragedia a Vibo Valentia: La Comunità Piange Ivano Purita, Vittima di un Tragico Incidente

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Una domenica che doveva essere di tranquillità e riposo si è trasformata in un giorno di dolore profondo per la comunità di Vibo Valentia. Nel pomeriggio di ieri, poco dopo le 16:30, un gravissimo incidente stradale ha spezzato la vita di Ivano Purita, 50 anni, agente assicurativo molto conosciuto e stimato nella zona. La tragedia si è consumata lungo Viale Affaccio, all’altezza del bivio per Triparni, dove la moto su cui viaggiavano Purita e il suo figlio tredicenne si è scontrata con un furgone per cause ancora da accertare.

L’impatto è stato devastante, non lasciando scampo al centauro. Nonostante l’arrivo tempestivo dei sanitari del 118, per Ivano Purita non c’è stato nulla da fare. Il figlio, che viaggiava con lui, è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, con ferite e traumi in diverse parti del corpo. Le sue condizioni restano critiche, ma la speranza che possa superare questo momento drammatico è forte.

L’intera comunità è sconvolta. La notizia della morte di Purita si è diffusa rapidamente, lasciando amici, colleghi e conoscenti sgomenti. Ivano era una figura nota, non solo per la sua professione, ma anche per il suo impegno e la sua presenza costante nelle dinamiche sociali del territorio. Un uomo descritto come generoso, disponibile e sempre pronto a tendere una mano a chi ne aveva bisogno.

In molti si stanno stringendo attorno alla famiglia, increduli di fronte a una perdita così improvvisa e dolorosa. Parole di cordoglio arrivano anche dalle istituzioni locali, che hanno espresso la loro vicinanza alla famiglia e ai colleghi di Purita. In questo momento di dolore, la comunità di Vibo Valentia si unisce nel lutto, in attesa di conoscere maggiori dettagli su quanto accaduto.

Le forze dell’ordine stanno lavorando per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente. Al momento, non sono ancora chiare le cause che hanno portato la moto a collidere con il furgone, ma ulteriori indagini e rilievi sono in corso per ricostruire esattamente come si sia svolto il tragico evento.

Un’altra vita spezzata troppo presto sulle strade, un’altra famiglia segnata da una tragedia che nessuno potrà dimenticare. Oggi, Vibo Valentia piange una delle sue anime più care e prega per il piccolo che lotta in ospedale.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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