Tecnologia
ChatGPT: Dieci migliori opzioni gratuite
Negli ultimi anni, i chatbot alimentati dall’intelligenza artificiale hanno guadagnato un’importanza sempre maggiore nelle nostre vite quotidiane. Tra questi, ChatGPT ha sicuramente spiccato per le sue capacità avanzate, riuscendo a semplificare una vasta gamma di compiti, dalla scrittura alla traduzione. Tuttavia, la crescente popolarità di questo strumento ha portato a un sovraccarico di richieste, generando occasionali interruzioni e messaggi di errore che possono frustrarne gli utenti.
Per chi cerca alternative valide, ci sono numerosi strumenti disponibili, alcuni dei quali offrono funzionalità simili o addirittura superiori a ChatGPT. Ecco una panoramica delle dieci migliori opzioni gratuite che possono rispondere a diverse esigenze.
1. Perplexity AI
Un ibrido tra un chatbot e un motore di ricerca, Perplexity AI è in grado di sintetizzare ricerche e fornire risposte dettagliate, citando anche le fonti utilizzate. Ideale per chi cerca informazioni precise senza dover navigare tra diversi link.
2. Microsoft Copilot
Questo strumento integra le potenzialità di Bing con un’interfaccia conversazionale simile a quella di ChatGPT. Consente di effettuare ricerche e di interagire con l’AI per ottenere risposte complete e personalizzate.
3. Gemini
Ex Google Bard, Gemini offre la possibilità di cercare informazioni online, riassumere articoli e tradurre testi. È progettato per adattarsi a diverse esigenze, rendendolo un’opzione versatile.
4. Claude
Sviluppato da Anthropic, Claude è in grado di generare testi e analizzare immagini. Sebbene offra una versione gratuita limitata, è molto potente per le sue funzionalità di sintesi e analisi.
5. Notion AI
Integrato nell’app di gestione del lavoro Notion, questo strumento è ottimo per generare e migliorare contenuti, organizzare progetti e analizzare appunti.
6. Copy AI
Particolarmente utile per marketer e imprenditori, Copy AI offre una varietà di strumenti per scrivere testi pubblicitari, post sui social media e contenuti di vario tipo, con un’ampia libreria di prompt a disposizione.
7. Codestral
Una soluzione specializzata nella scrittura di codice, sviluppata da Mistral. È facile da utilizzare e si integra con altre funzionalità di chatbot.
8. HuggingChat
Questa opzione open-source è basata su modelli di intelligenza artificiale e offre funzionalità di ricerca, traduzione e assistenza in vari compiti, anche se può soffrire di “allucinazioni” tipiche di molti chatbot.
9. Scrittura Magica di Canva
Canva ha ampliato le sue funzionalità introducendo uno strumento di generazione di testo che consente di creare contenuti a partire da prompt, utile per chi cerca ispirazione o testi per i social.
10. HeyGen
Questa piattaforma si distingue per la sua capacità di tradurre e modificare video, permettendo agli utenti di ottenere contenuti video personalizzati in diverse lingue, con un incredibile livello di realismo.
Con queste dieci alternative, gli utenti possono esplorare nuove possibilità e trovare la soluzione più adatta alle loro esigenze, superando le limitazioni occasionali di ChatGPT. La varietà di strumenti disponibili offre opzioni per ogni tipo di utilizzo, dal lavoro creativo alla gestione di progetti, garantendo che tutti possano trovare un AI che si adatti alle loro necessità.
Tecnologia
Mase, insediato tavolo Ecodesign per valorizzare innovazione
Si è insediato oggi presso il Mase il Tavolo Ecodesign, istituito nell’ambito della Strategia nazionale per l’economia circolare per rafforzare le politiche di progettazione sostenibile.
Un passaggio chiave per l’Italia, che punta a orientare in modo proattivo le scelte comunitarie e a valorizzare le innovazioni già avviate nel sistema industriale nazionale, senza penalizzare le filiere produttive e della ricerca.
Il Tavolo, che riunisce istituzioni, enti di ricerca e associazioni industriali, supporterà l’attuazione del Regolamento (UE) 2024/1781 che introduce regole per rendere i prodotti più ecologici e ridurre il loro impatto ambientale. Tra le novità, il passaporto digitale di prodotto, che non sarà solo un sistema di controllo, ma anche un modo per rendere i prodotti europei piu’ competitivi. “Questo strumento potrà avere un impatto positivo in molti settori, ad esempio nel settore del tessile e della moda, aiutando a contrastare il fast fashion, gli sprechi e a tutelare un settore chiave per l’Italia” ha commentato il Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile Laura D’Aprile.
-Foto Ipa/Agency-
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Tecnologia
Torna il Govtech Forum, a Milano gli esperti mondiali per la trasformazione digitale
Prende il via il 13 marzo a Milano il GovTech Forum 25 – Rethink, la seconda edizione della convention italiana dedicata ai temi sviluppo dell’ecosistema nazionale e internazionale dell’innovazione pubblica. La manifestazione, organizzata da Feel, è patrocinata da Comune di Milano, Regione Lombardia, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Anci, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Assemblea Parlamentare del Mediterraneo e Anitec-Assinform.
Per due giorni, negli spazi di Milano Luiss Hub, riunirà oltre 200 esperti e rappresentanti istituzionali da tutto il mondo sui temi dell’innovazione aperta e della trasformazione digitale nelle politiche pubbliche e nei servizi di pubblica utilità. Tra le voci più autorevoli: Sir Geoff Mulgan, esperto di innovazione nei servizi pubblici, ex Chief Executive di Nesta e responsabile della strategia dei governi Blair; Stephen Goldsmith, docente presso la Harvard Kennedy School e direttore del Bloomberg Center for Cities’ Data-Smart City Solutions; Talla Kebe, membro della task force sulla digitalizzazione e innovazione dell’Africa delle Nazioni Unite.
Il programma prevede nove tavoli di lavoro dedicati alle politiche pubbliche GovTech, che spaziano dal mercato unico europeo alla crescita del Mediterraneo e dei Paesi in via di sviluppo, dai servizi pubblici inclusivi e governi efficaci nell’era dell’IA all’innovazione aperta nel settore pubblico, fino agli ecosistemi digitali urbani, economie locali e alle economie locali tra turismo e made in Italy.
Obiettivo di GovTech Forum è passare dalla fase di ‘scoperta e validazione’ a macchia di leopardo del GovTech italiano ed europeo ad una adozione coordinata e massiva attraverso policy workshop, panel con esperti globali e un confronto diretto tra istituzioni, aziende ed innovatori. Questa edizione del Forum contribuirà a delineare un’agenda condivisa per una trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione aperta, interoperabile, scalabile e orientata allo sviluppo economico, sociale e ambientale dell’Europa e del Mediterraneo.
“In un contesto geopolitico ed economico in profonda e vorticosa trasformazione, in cui i tradizionali punti di riferimento si ridefiniscono, l’Europa non può limitarsi al ruolo di regolatore interno e spettatore della corsa verso l’innovazione di Stati Uniti e Cina. È necessario che assuma un ruolo maggiormente attivo e strategico nella trasformazione digitale del settore pubblico, sia come abilitatore dei singoli Stati nazionali che come market shaper a livello unitario, rafforzandosi come hub per l’innovazione aperta e lo sviluppo tecnologico – ha commentato Marcello Coppa, CEO e fondatore di Feel.
“Le grandi città – ha sottolineato Layla Pavone, coordinatrice del Board per l’Innovazione Tecnologica e Trasformazione Digitale del Comune di Milano – sono le prime interpreti delle opportunità che l’innovazione offre per uno sviluppo inclusivo e sostenibile. Strategie e strumenti di governance orientati a migliorare spazi e servizi pubblici, sono già in campo e ci spingono a sostenere iniziative come il Govtech Forum, un’opportunità unica per scambiare idee, costruire collaborazioni e partecipare a uno sforzo collettivo che, solo riunendo tutti i livelli istituzionali, il pubblico e il privato, può ancorare la tecnologia al servizio del bene comune”.
“Negli Stati Uniti, il Defense Innovation Unit (DIU) e il modello DoD (Department of Defense) hanno favorito l’adozione di tecnologie avanzate tramite procurement militare e mission-oriented policies. In parallelo, il DOGE sta promuovendo una radicale riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi federali. L’Europa deve sviluppare un modello di innovazione pubblica proprio, che non sia una semplice replica delle strategie d’oltreoceano”, afferma Andrea Landini, Head of Platforms e fondatore di Feel.
La manifestazione sarà aperta domani alle 14 con gli interventi di Layla Pavone e Marcello Coppa. È realizzata con il supporto di Mastercard, PagoPA e Apolitical. Negli ultimi anni l’Italia ha vissuto un’accelerazione della trasformazione digitale in una molteplicità di servizi pubblici, quelli del territorio (tipologie e modalità di servizi di trasporti, prenotazioni, fascicolo sanitario, gestione dei rifiuti e delle acque, sistemi di sicurezzaà) e quelli centrali (identità digitale, sistemi di pagamento pubblicià). È l’effetto della messa a terra degli investimenti Next Gen EU (PNRR) e non solo.
La ricerca di Feel, condotta con il supporto di Bilendi, dà indicazioni sul vissuto, le percezioni e le aspettative degli italiani. Secondo la Banca Mondiale, l’Italia ha raggiunto uno dei livelli di maturità più avanzati nel GovTech. Tuttavia, il 53% degli Italiani ritiene erroneamente che il nostro Paese abbia sviluppato infrastrutture e servizi pubblici digitali a livelli inferiori o molto inferiori agli altri Paesi occidentali. Sono più consapevoli coloro che hanno una esperienza internazionale.
“Gli Italiani devono sapere, essere informati meglio. Bisogna superare un senso di inferiorità rispetto all’innovazione del Paese. Aumentare l’immagine di innovazione del brand Italia, può essere motivo di orgoglio nazionale, avrebbe ricadute materiali a beneficio della capacità di trattenere i talenti, di attrarre investimenti ed imprese innovative”, commenta Simone De Battisti, Head of Insights e fondatore di Feel.
L’innovazione e la digitalizzazione dei servizi pubblici portano efficienza ed accessibilità dei servizi per il 77% degli italiani; mentre per il 59% comportano un senso di sorveglianza e controllo da parte dello Stato o del sistema pubblico. Il 23% degli italiani è entusiasta della trasformazione digitale dei servizi pubblici – considerano gli aspetti positivi preponderanti rispetto al rischio di sorveglianza – questa posizione è più diffusa nel nord del Paese, tra i giovani e gli adulti (fino a 39 anni), tra i più istruiti e tra coloro che vivono in zone ad alta urbanizzazione.
Di converso, il 22% è preoccupato considerano il rischio di sorveglianza superiore ai benefici – questa posizione è più diffusa nel nord est del Paese, tra i più senior (oltre 50 anni) e con livelli di istruzione medio bassi. È positiva l’aspettativa generale verso una (ulteriore) maggiore trasformazione digitale ed innovazione del sistema pubblico perché può contribuire positivamente a migliorare l’efficacia delle politiche pubbliche (61%) – in particolare nella sanità e nell’istruzione; una maggiore crescita economica per tutti (56%) – in particolare supportando la crescita delle imprese, migliorando la trasparenza ed una migliore distribuzione del valore tra lavoratori e cittadini; la democrazia (48%) – in particolare nella qualità dell’informazione e delle procedure di voto.
La seconda sfida è accompagnare al cambiamento le persone, soprattutto quelle meno istruite, capaci, in là negli anni. Il digital divide è in primis nelle capacità delle persone. Non sono le tecnologie o le sole competenze tecniche l’oggetto del problema, quanto le capacità di comprendere ed usare consapevolmente. L’indagine campionaria è composta da 800 interviste, rappresentativa della popolazione maggiorenne residente in Italia per età, genere, regione realizzata dal 4 al 7 marzo 2025 (rilevazione tramite panel web Bilendi. Margine di errore +/- 3.5%, al 95% di probabilità).
– foto IPA Agency –
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Tecnologia
Zangrillo a Palermo per una tappa di “Facciamo semplice l’Italia”
“Gli enti territoriali sono il motore della Pubblica amministrazione. Abbiamo il compito di dotarli degli strumenti necessari per affrontare le sfide complesse che sono all’orizzonte. Partendo dalle persone e dalla loro valorizzazione possiamo modernizzare la spina dorsale del Paese”. Così il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, a Palermo, per la diciassettesima tappa di “Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori”.
Il progetto ideato dal Dipartimento della funzione pubblica è dedicato al dialogo e al confronto con le amministrazioni territoriali, le associazioni di categoria e il tessuto produttivo. L’incontro si è svolto nella sede della Presidenza della Regione Siciliana in via Magliocco, alla presenza del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, del vicepresidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulè, del senatore di Fratelli d’Italia, Raoul Russo, del prefetto di Palermo, Massimo Mariani, e del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
I due panel sono stati dedicati all’attrattività, al reclutamento e alle nuove sfide tra semplificazione e digitalizzazione. Al centro la consultazione pubblica “La tua voce conta” aperta a tutti gli utenti per raccogliere il loro punto di vista e rendere più veloce l’azione amministrativa. “Questa iniziativa ci permette non solo di raccontare le iniziative che il Dipartimento della funzione pubblica sta mettendo in campo ma soprattutto di confrontarci e raccogliere le proposte dei territori per offrire servizi sempre più efficienti ai nostri utenti. Con spirito di squadra possiamo generare valore pubblico”, aggiunge il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.
“La Regione Siciliana ha ripreso negli ultimi anni, grazie all’impegno del mio governo, l’imprescindibile ricambio generazionale, dopo decenni di blocco delle assunzioni – sottolinea il governatore Renato Schifani -. Attraverso concorsi e selezioni, sono entrati giovani capaci e meritevoli, che conferiscono nuova linfa alla pubblica amministrazione regionale, sebbene il cammino verso la modernizzazione sia ancora lungo. Senza professionalità e merito, la burocrazia diventa un freno per istituzioni e società, alimentando inefficienza e immobilismo. Il ricambio ai vertici della burocrazia regionale è stato garantito di recente anche attraverso nuove nomine dirigenziali, portando energie fresche e competenze. Questa trasformazione è essenziale per rendere la Pa più innovativa. Un sistema amministrativo che dimentica rendimento e qualità dei servizi resi, alla lunga infatti, pregiudica anche se stesso, facendo prevalere le spinte all’improduttività e all’appiattimento”, precisa il presidente della Regione Siciliana.
“Rivolgo il mio ringraziamento al Ministro per la Pubblica amministrazione Zangrillo per la virtuosa iniziativa che sta portando avanti con il Governo e che punta a semplificare la vita degli utenti. Una collaborazione proficua tra Governo ed enti locali è quantomai necessaria perché questi ultimi rappresentano il primo interfaccia diretto dei problemi e delle necessità dei cittadini”, aggiunge il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
“Il contributo offerto dal Dipartimento della funzione pubblica nella complessa opera di semplificazione è fondamentale per valorizzare i nostri territori. Per questo motivo ringrazio il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, per l’ascolto e il confronto avviato al fianco delle amministrazioni locali”, puntualizza il vicepresidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulè.
– foto xd8/Italpress –
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