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Cronaca

Roccella Ionica | Carabinieri smantellano piantagioni di canapa e arrestano una coppia di coniugi

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L’impegno dell’Arma dei Carabinieri nella lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti continua senza sosta, con operazioni incisive nel territorio calabrese. Nella Locride, i Carabinieri hanno portato a termine importanti operazioni contro il narcotraffico, un fenomeno che rimane una delle principali minacce per la sicurezza pubblica nella regione. Negli ultimi anni, le attività di contrasto si sono intensificate grazie al coinvolgimento di unità speciali e l’uso di tecnologie avanzate.

Nel mese di settembre, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, insieme allo Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria”, hanno scoperto e distrutto due piantagioni di canapa situate nelle zone impervie dei comuni di Grotteria e Caulonia, nel cuore dell’Aspromonte. Queste coltivazioni erano abilmente nascoste tra la fitta vegetazione e destinate a rifornire il mercato illegale su larga scala.

Grazie a un’attività di sorveglianza accurata, i militari sono riusciti a individuare le piantagioni e a distruggere centinaia di arbusti. Durante una delle operazioni, una coppia di coniugi del posto è stata arrestata mentre tentava di estirpare le piante per eliminare le prove della coltivazione prima dell’intervento dei Carabinieri. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha consentito di bloccare la coppia, che è stata arrestata sul posto. Oltre alle piante, i militari hanno trovato semi pronti per avviare nuove coltivazioni e circa 3 kg di arbusti essiccati e ricoperti di infiorescenze, pronti per essere immessi nel circuito dello spaccio.

Questi successi si inseriscono in una più ampia strategia di contrasto al traffico di droga nella provincia reggina, un’area storicamente cruciale per il traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La conformazione geografica del territorio, caratterizzata da zone montuose e difficilmente accessibili, ha favorito la proliferazione di piantagioni illegali e lo sviluppo di reti criminali dedite alla coltivazione, trasformazione e distribuzione della droga.

Le operazioni condotte dai Carabinieri rappresentano un segnale forte contro il narcotraffico e sottolineano l’importanza della vigilanza e del controllo del territorio per garantire la sicurezza pubblica. Tuttavia, si sottolinea che i provvedimenti adottati rientrano nell’ambito delle indagini preliminari e che i soggetti coinvolti sono considerati presunti innocenti fino a una eventuale condanna definitiva.

L’Arma dei Carabinieri, con il costante impiego di risorse e tecnologie, continua a lavorare per smantellare le strutture criminali che sfruttano il territorio calabrese per la produzione di sostanze stupefacenti, contribuendo alla sicurezza e alla legalità nelle comunità locali.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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