Attualità
Parmigiano Reggiano, al G7 un documento contro il protezionismo
Un documento contro il protezionismo e gli ostacoli al libero commercio. A consegnarlo ai ministri dell’Agricoltura presenti al G7 di Siracusa è stata Origin, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazione Geografiche della quale il Consorzio Parmigiano Reggiano fa parte. Ad evidenziare l’importanza del documento è intervenuto il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli. “In un momento in cui i paesi del mondo si stanno proteggendo per questioni geo-politiche – spiega Bertinelli- c’è il rischio che si mettano dazi su prodotti a identificazione geografica come il Parmigiano Reggiano”.
Nel quadro delle merci di interesse “globale”, l’ambito agroalimentare e i prodotti di elevata qualità come il Parmigiano Reggiano sono quelli potenzialmente più a rischio di essere colpiti e danneggiati da questa deriva. Non si parla solo dei rischi legati al mercato USA. Di recente si sono infatti aperti indirettamente spazi di ritorsione anche in Cina, e sicuramente questa lista è destinata ad allungarsi. In ambito agroalimentare, le Indicazioni Geografiche sono per definizione prodotti che, in virtù della trasparenza verso il consumatore, della tracciabilità e delle certificazioni, hanno costi di produzione superiori ai prodotti comparabili slegati da tali vincoli.
“La strada del protezionismo – afferma ancora Bertinelli- sarebbe un grave errore perchè i prodotti a identificazione geografica permettono lo sviluppo dei territori, ma anche interrelazioni culturali che portano allo sviluppo dell’agricoltura. Questo- chiude il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano- è un momento delicato, i ministri dell’agricoltura valuteranno il documento”.
-foto ufficio stampa Parmigiano Reggiano-
Attualità
Botta e risposta Usa-Polonia su Starlinks, Rubio “Nessuno minaccia l’Ucraina”
Botta e risposta tra Polonia e Stati Uniti sulla copertura di Starlinks per l’Ucraina. “Starlinks per l’Ucraina è pagato dal Ministero della digitalizzazione polacco al costo di circa 50 milioni di dollari all’anno. A parte l’etica di minacciare la vittima di aggressione, se SpaceX si dimostra un fornitore inaffidabile saremo costretti a cercare altri fornitori”, scrive su X il ministro degli Affari Esteri polacco Radoslaw Sikorski.
“Sono solo invenzioni”, ribatte il segretario di Stato Usa Mark Rubio. “Nessuno – continua – ha minacciato di tagliare fuori l’Ucraina da Starlink. E dite grazie perché senza Starlink l’Ucraina avrebbe perso questa guerra molto tempo fa e i russi sarebbero al confine con la Polonia in questo momento”.
Sikorski aveva scritto su X, dopo che sul social network sull’Ucraina e su Starlink era intervenuto anche Elon Musk. “Il mio sistema Starlink – aveva evidenziato Musk – è la spina dorsale dell’esercito ucraino. Tutta la loro prima linea crollerebbe se lo spegnessi. Ciò che mi disgusta sono anni di massacri in una situazione di stallo che l’Ucraina perderà inevitabilmente. Chiunque ci tenga davvero, pensi se vuole che il tritacarne si fermi. PACE ORA!!”.
-Foto Ipa/Agency-
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Attualità
Dazi, Trump “Usa truffati per anni, ci riprenderemo i nostri soldi”
“Per anni i globalisti hanno truffato gli Stati Uniti. Hanno portato via soldi agli Stati Uniti, e tutto quello che stiamo facendo è recuperarne una parte, e tratteremo il nostro Paese in modo equo”. Lo ha detto il presidente Usa, Donald Trump, nel corso di una intervista a Fox News. “Questo paese è stato derubato da ogni nazione del mondo, da ogni azienda del mondo. Siamo stati derubati a livelli mai visti prima, e quello che faremo è riprenderci” quanto ci è stato tolto, ha aggiunto Trump
Trump ha poi sottolineato che i dazi sui paesi vicini, Messico e Canada, potrebbero aumentare in futuro. “Le tariffe potrebbero aumentare con il passare del tempo”, ha il presidente degli Stati Uniti d’America. Trump, tuttavia, ha temporaneamente esentato la maggior parte dei beni provenienti da Canada e Messico coperti dall’accordo USA-Messico-Canada dai dazi del 25%, ma i dazi saranno ripristinati il mese prossimo: “Siamo un paese molto, molto grande – ha spiegato Trump -, e loro fanno molti affari con noi, mentre nel nostro caso è molto meno significativo”, “volevo aiutare le case automobilistiche americane fino al 2 aprile”.
La Fed prevede un periodo di recessione per gli Stati Uniti: “E’ solo un breve periodo di transizione – ha risposto Trump – perché stiamo facendo grandi cose per riportare l’economia americana in salute”.
-Foto Ipa/Agency-
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Attualità
L’Iran agli Usa, “Non negoziamo sotto intimidazione”
L’Iran afferma di non negoziare sotto “intimidazione”, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha cercato di aumentare la pressione su Teheran ponendo fine a una deroga alle sanzioni che aveva consentito all’Iraq di acquistare elettricità dal suo vicino sciita.
La missione dell’Iran presso le Nazioni Unite aveva reso noto ieri che Teheran potrebbe essere aperta a colloqui volti ad affrontare le preoccupazioni degli Stati Uniti sulla potenziale militarizzazione del suo programma nucleare, anche se non a porre fine completamente al programma.
Le parole di Araghchi
Eppure oggi, il capo della diplomazia iraniana Abbas Araghchi sembra chiudere a tali discussioni, affermando che il programma nucleare di Teheran era e sarà sempre completamente pacifico e quindi “non esisteva una cosa come la sua ‘potenziale militarizzazione’”. “Non negozieremo sotto pressione e intimidazione. Non lo prenderemo nemmeno in considerazione, non importa quale sia l’argomento”, afferma il ministro degli Esteri Araghchi sulla piattaforma di social media X.
– foto IPA Agency –
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