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Confartigianato | In Calabria crescono gli ultrasessantenni alla guida delle aziende, solo l’8% di ricambio generazionale
La Calabria si trova di fronte a una sfida cruciale: la crisi demografica che affligge la regione non è solo una questione di numeri, ma minaccia di erodere le fondamenta stesse dell’economia locale, in particolare il settore artigianale. Mentre la popolazione invecchia e i giovani continuano a emigrare, il tessuto produttivo della regione mostra segni preoccupanti di cedimento, con un incremento della percentuale di imprenditori over 60 che gestiscono le aziende.
Secondo Confartigianato, l’organizzazione che rappresenta le piccole e medie imprese, il passaggio generazionale nelle imprese sta diventando una questione fondamentale. Con un numero crescente di imprenditori senior, il rischio è che l’assenza di un ricambio possa portare a una stagnazione del settore, in quanto le nuove generazioni potrebbero non essere pronte a subentrare o potrebbero scegliere di non farlo.
Il rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato, intitolato “La ricerca del lavoro perduto”, evidenzia una vera e propria “glaciazione demografica” in corso. Questo fenomeno è causato da tassi di natalità in calo e da un significativo invecchiamento della popolazione. Le proiezioni stimano che, tra il 2024 e il 2050, la forza lavoro in Italia potrebbe diminuire di 7 milioni di unità, con un impatto diretto anche sulla Calabria, dove la diminuzione della popolazione attiva è già evidente.
I dati parlano chiaro: tra il 2016 e il 2022, solo l’8% delle imprese calabresi ha affrontato un passaggio generazionale. Questa transizione è fondamentale non solo per la sopravvivenza delle singole attività, ma anche per l’intero sistema economico regionale, che è già fragile e segna il passo rispetto ad altre aree del Paese. Le difficoltà che le imprese artigiane stanno affrontando si traducono in bilanci sempre più in rosso, creando un contesto di instabilità che rischia di compromettere il futuro del settore.
Per affrontare questa crisi, Confartigianato ha programmato un incontro di formazione per il 2 ottobre, con l’obiettivo di sensibilizzare e preparare gli imprenditori e i futuri manager a gestire il passaggio generazionale in modo efficace. È una tappa fondamentale per garantire che le aziende possano continuare a operare e prosperare, mantenendo vive tradizioni e competenze preziose per la Calabria. La lotta contro l’invecchiamento e l’assenza di ricambio generazionale è una battaglia che la regione non può permettersi di perdere, se vuole sperare in un futuro economico più florido e sostenibile.
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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”
MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario
ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”
ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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