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Attualità

Massiccio raid aereo israeliano su postazioni Hezbollah in Libano, colpiti 150 obiettivi

I caccia israeliani hanno condotto questa mattina un massiccio attacco aereo contro postazioni Hezbollah nel sud del Libano e nella Bekaa. L’IDF annuncia in questi minuti di aver lanciato attacchi “diffusi” contro obiettivi di Hezbollah in Libano. Afferma che ulteriori dettagli saranno forniti in seguito. Nel frattempo, sono risuonati allarmi missilistici in arrivo nelle città di confine di Sasa e Netùa in Galilea. L’IDF conferma che un drone è stato lanciato durante la notte dall’Iraq verso Israele tramite la Siria, aggiungendo che è stato intercettato con successo dagli aerei da guerra dell’aeronautica militare. L’esercito afferma che gli allarmi sono risuonati in diverse comunità del Golan in conformità con il protocollo standard e che non ci sono vittime. Dopo diversi allarmi notturni di sospetta infiltrazione aerea sulle alture del Golan, la Resistenza islamica in Iraq afferma di aver preso di mira con i droni la base di osservazione israeliana di Golani nei “territori palestinesi occupati”. L’IDF ha affermato che “l’incidente è finito”, senza fornire spiegazioni. Ieri la Resistenza islamica ha affermato di aver lanciato cinque attacchi simili con i droni durante il giorno. Almeno alcuni sono stati apparentemente intercettati e nessuno sembra aver colpito il bersaglio.

Da questa mattina, l’aeronautica militare israeliana ha colpito più di 150 obiettivi di Hezbollah in Libano. Lo afferma l’IDF in una nota. Secondo l’esercito israeliano, decine di caccia da combattimento di tutti gli squadroni dell’IAF hanno partecipato agli attacchi. Gli attacchi sono stati lanciati dopo che l’IDF ha affermato di aver identificato i preparativi di Hezbollah per effettuare importanti attacchi missilistici su Israele
– foto Ipa –

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Rinnovato l’accordo per la Casetta Alpina di Pradeboni: i ricercatori presentano i risultati sul lupo

Il Comune di Peveragno ha recentemente rinnovato l’accordo con l’ente Aree Protette Alpi Marittime per la gestione della casetta alpina di Pradeboni, una struttura fondamentale per i ricercatori universitari impegnati nello studio del territorio. Questo spazio, che funge da foresteria per gli studiosi, ha permesso di condurre una serie di ricerche cruciali per comprendere meglio la fauna locale.

In particolare, uno degli obiettivi principali di queste ricerche è stato lo studio del lupo, animale che, negli ultimi anni, ha fatto il suo ritorno nelle nostre valli. Il 13 marzo, al Centro Polifunzionale A La Sousta, si terrà un incontro aperto alla popolazione, durante il quale verranno presentati i risultati di questo importante lavoro.

Questa presentazione rappresenta un’opportunità unica per tutti i cittadini di Peveragno e delle zone limitrofe di conoscere meglio il lupo, le sue caratteristiche e le sue abitudini. I ricercatori forniranno informazioni dettagliate su come l’animale si sta adattando al nostro territorio e sulle strategie adottate per monitorarlo.

La serata, che sarà interamente dedicata alla divulgazione scientifica, è una grande occasione per avvicinarsi a questo affascinante predatore che, seppur temuto, gioca un ruolo essenziale nell’ecosistema montano.

Il focus dell’incontro sarà proprio sull’evoluzione della presenza del lupo nelle Alpi Marittime, un fenomeno che negli ultimi anni ha suscitato molta curiosità e anche qualche preoccupazione. Non mancheranno momenti di confronto con i ricercatori, che risponderanno alle domande del pubblico.

Un evento da non perdere per chi desidera scoprire le dinamiche della fauna locale e comprendere meglio come proteggere il nostro ambiente naturale.

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Elezioni presidenziali in Romania, 13 agenti feriti durante le proteste contro l’esclusione di Georgescu

Oltre 500 persone hanno partecipato ieri sera alle proteste a favore di Calin Georgescu dopo che l’Ufficio elettorale centrale ha ufficializzato il rigetto della sua candidatura alle elezioni presidenziali. Secondo quanto riferito dall’emittente Digi24, negli scontri con i manifestanti 13 agenti sono rimasti feriti e 4 di loro sono stati ricoverati negli ospedali cittadini.

Secondo quanto reso noto da un portavoce delle forze dell’ordine, sono state presentate accuse penali per 11 reati, tra cui il ribaltamento di un’auto. “Finora sono state identificate oltre 500 persone nell’area della protesta e, in base alle riprese video, le persone che hanno commesso dei reati saranno individuate e perseguite”, ha precisato il portavoce in conferenza stampa.

Le motivazioni dell’ufficio elettorale centrale

L’Ufficio elettorale centrale della Romania ha pubblicato le motivazioni che hanno portato al rigetto della candidatura di Calin Georgescu alle elezioni presidenziali. Secondo le motivazioni, Georgescu ha violato “l’obbligo di rispettare la democrazia”. Nella sua decisione, dunque, l’Ufficio non invoca questioni procedurali, bensì questioni legate al rispetto della Costituzione.

“Le sentenze della Corte costituzionale nella Decisione n. 32 del 6 dicembre 2024 (sull’annullamento delle elezioni presidenziali), decisioni vincolanti anche per l’Ufficio elettorale centrale, portano a concludere che, per quanto riguarda la candidatura del signor Georgescu Calin, essa non soddisfa le condizioni di legalità poiché il candidato, non rispettando le norme della procedura elettorale, ha violato l’obbligo stesso di difendere la democrazia, che si basa proprio sulla votazione giusta, onesta e imparziale”, si legge nella delibera dell’Ufficio, che sottolinea inoltre che “le decisioni e le sentenze della Corte costituzionale fanno parte dell’ordinamento costituzionale e sono generalmente vincolanti, imponendosi erga omnes, quindi anche alle autorità pubbliche chiamate a organizzare e monitorare il regolare svolgimento del processo elettorale per l’elezione del presidente della Romania, compreso l’Ufficio elettorale centrale”.

– foto IPA Agency –

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Alluvione in Argentina, almeno 16 vittime e 900 sfollati

Sono almeno 16 le vittime per le alluvioni che hanno colpito le aree di Bahia Blanca e Cerri, nella parte sud-occidentale dell’Argentina. Secondo quanto riferiscono i media di Buenos Aires, si contano circa 900 sfollati e un centinaio di dispersi.

Il presidente argentino Javier Milei ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. Un comunicato diramato dalla presidenza precisa che il governo nazionale, insieme alle autorità locali, resta impegnato nell’assistenza alla popolazione colpita, che sta già ricevendo tramite voli dell’aeronautica militare i beni di prima necessità. Sempre secondo la nota della presidenza, il ministero dell’Economia ha approvato un aiuto finanziario al Comune di Bahia Blanca del valore di 10 miliardi di pesos (circa 8,7 milioni di euro) per far fronte alla situazione provocata dalla calamità naturale.

IL CORDOGLIO DELLA PREMIER MELONI

– foto IPA Agency –

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