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Attualità

Maltempo, Musumeci “L’assicurazione non è obbligatoria per le famiglie”

“L’obbligatorietà” della polizza assicurativa contro i rischi naturali “è un’iniziativa non mia ma del governo, votata dal Parlamento: si tratta di una norma già inserita nella Legge di Bilancio 2024. E riguarda le imprese, escluse le aziende agricole. Ho proposto che questo processo non può non riguardare i privati e le famiglie, gradualmente: nessuno ha parlato di obbligo. Può essere una scelta assolutamente volontaria”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, intervistato a Weekend Agorà su Rai 3. “Se decido di sottoscrivere una polizza lo Stato mi viene incontro perchè mi paga la parte rimanente che la compagnia assicuratrice non mi paga. Se non voglio mettere in sicurezza la mia casa, sono liberissimo di non sottoscrivere l’assicurazione – ha spiegato -. Noi immaginiamo un partnenariato pubblico-privato con le compagnie, che a loro volta vanno caute perchè la loro esposizione è particolarmente alta e quindi bisogna trovare la giusta soluzione”. Musumeci ha precisato che “Giorgetti, insieme a Urso, stanno esaminando il decreto attuativo sulla legge già vigente sulle imprese. Superato questo aspetto, si passerà a valutare come intervenire a favore dei privati: si tratta di mettere in garanzia gli immobili dei privati”. “Lo Stato ogni anno tira fuori tra i 3,5 e i 6 miliardi, anche per ricostruire case a due metri dall’alveo di un fiume”, ha continuato
“Sciacallaggio politico da parte mia? E’ una polemica politica sostenuta e alimentata a due mesi da voto regionale. Vorrei capire di cosa sono accusato. Mi hanno parlato di prevenzione e ho detto che su questo la Regione Emilia-Romagna in 10 anni ha avuto dai governi nazionali circa 600 milioni di euro. Come sono stati spesi non lo sappiamo, vorremmo saperlo e forse vorrebbero saperlo i cittadini” ha precisato Musumeci. “Ho sentito parlare del commissario Figliuolo in relazione all’alluvione di questi giorni” in Emilia Romagna. Ma “non c’entra assolutamente niente. E’ stato nominato per la scorsa alluvione. Figliuolo è un militare, non è di destra nè di sinistra. Per Ischia abbiamo nominato Legnini, che non è di centrodestra. Quindi non è una polemica legata all’appartenenza politica”, ha sottolineato poi il ministro.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

Attualità

L’Iran agli Usa, “Non negoziamo sotto intimidazione”

L’Iran afferma di non negoziare sotto “intimidazione”, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha cercato di aumentare la pressione su Teheran ponendo fine a una deroga alle sanzioni che aveva consentito all’Iraq di acquistare elettricità dal suo vicino sciita.

La missione dell’Iran presso le Nazioni Unite aveva reso noto ieri che Teheran potrebbe essere aperta a colloqui volti ad affrontare le preoccupazioni degli Stati Uniti sulla potenziale militarizzazione del suo programma nucleare, anche se non a porre fine completamente al programma.

Le parole di Araghchi

Eppure oggi, il capo della diplomazia iraniana Abbas Araghchi sembra chiudere a tali discussioni, affermando che il programma nucleare di Teheran era e sarà sempre completamente pacifico e quindi “non esisteva una cosa come la sua ‘potenziale militarizzazione’”. “Non negozieremo sotto pressione e intimidazione. Non lo prenderemo nemmeno in considerazione, non importa quale sia l’argomento”, afferma il ministro degli Esteri Araghchi sulla piattaforma di social media X.

– foto IPA Agency –

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Attualità

Ripartono i lavori alla Variante Tremezzina: un’opera strategica per il Lago di Como. Le foto!

Ripartono i lavori alla Variante Tremezzina: un’opera attesa da anni

Finalmente sono ripartiti i lavori per la Variante alla Tremezzina, una delle opere infrastrutturali più attese nella zona del Lago di Como. Il progetto, che prevede il miglioramento della viabilità sulla sponda occidentale del lago, è stato rilanciato grazie all’intervento del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

La Tremezzina è una delle aree più densamente popolate e turistiche della provincia di Como, con una forte concentrazione di traffico, soprattutto nei mesi estivi. La Variante alla Tremezzina rappresenta una soluzione fondamentale per alleggerire il flusso veicolare e migliorare i collegamenti sia per i residenti che per i turisti.

Dal 24 febbraio 2025, sono riprese diverse attività cruciali, tra cui:

  • Scavo della galleria principale Comacina sul lato di Colonno;
  • Realizzazione del concio di attacco della galleria principale Tremezzina, lato Menaggio;
  • Getto dell’arco rovescio della galleria di servizio Comacina, sempre lato Colonno;
  • Costruzione della paratia di imbocco della galleria principale Tremezzina, lato Menaggio.

L’obiettivo di questo intervento è quello di costruire un nuovo asse stradale che, per gran parte in galleria, consentirà di bypassare i centri urbani più congestionati, con notevoli benefici sulla fluidità del traffico e sulle connessioni di lunga percorrenza.

Il rilancio dei lavori è stato possibile grazie all’impegno del Governo, che ha superato una serie di ostacoli tecnici e burocratici. Tuttavia, resta ancora in fase di definizione la questione dello smaltimento delle rocce contenenti idrocarburi e arsenico. Questo aspetto sarà affrontato e risolto nei prossimi mesi con l’aiuto del Collegio Consultivo Tecnico.

L’auspicio è che questa importante infrastruttura possa essere completata al più presto, migliorando in modo sostanziale la vivibilità della zona e l’accessibilità alle principali destinazioni turistiche del Lago di Como.

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Tajani “Con la difesa europea un salto di qualità”

 “I cambiamenti in atto ci sono, e oggi ci sono le condizioni, anche in parte obbligate, per dar vita a quel grande progetto prima di De Gasperi, poi di Berlusconi e ora nelle sue grandi linee presentato da von der Leyen, con il nostro sì: una grande difesa europea. La contingenza, gli Usa che spingono in questa direzione, ci offrono una grande occasione”. Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, invitando a non avere paura di un rafforzamento della difesa europea, che però dovrà avvenire assieme a quello politico ed economico. “Non bisogna preoccuparsi, ma occuparsi” di mantenere vivo il rapporto storico di alleanza transatlantica tra Usa ed Europa perchè “siamo indispensabili gli uni agli altri”, e soprattutto di “far fare alla Ue un salto di qualità”.

“E’ questo il momento – afferma-. Dobbiamo far valere la nostra forza di primo mercato di scambio del mondo, e non agire in difesa come fossimo dei don Abbondio terrorizzati”. “La difesa – prosegue – è missioni di pace e protezione che servono a proteggere il nostro export. Dobbiamo necessariamente andare verso una spesa per la difesa del 2% del Pil, con lo scorporo di queste spese dal patto di Stabilità. Dovremo utilizzare un meccanismo simile al Recovery Fund, dal quale però non abbiamo intenzione di distrarre fondi”, prosegue.

E ribadisce: “I nostri militari non andranno al fronte in Ucraina, né con una missione Nato né europea. Altro sarebbe una missione Onu che possa fare da forza di interposizione dopo essere arrivati alla pace”.

-foto Ipa Agency –

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