Cronaca
Crotone | 31 arresti e dinamiche interne della ‘Ndrangheta allo scoperto
I Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, con il supporto delle unità di Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno eseguito un’importante operazione antimafia, portando all’arresto di 31 persone. Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), prevede per 15 indagati la custodia cautelare in carcere, per 7 gli arresti domiciliari e per 9 l’obbligo di dimora. Gli individui coinvolti sono accusati di vari reati, tra cui associazione mafiosa, estorsione, usura, traffico di stupefacenti e reati legati alle armi e agli esplosivi.
Le indagini, avviate nell’ottobre del 2020 a seguito di un episodio estorsivo nei confronti di un imprenditore di Cutro, hanno progressivamente rivelato le dinamiche interne alla ‘ndrangheta nella zona di Cutro, con particolare riferimento alla famiglia Martino, legata al boss Nicolino Grande Aracri. Questa famiglia, attiva dopo l’arresto del boss, si contrappone alla cosca Ciampà-Dragone, tentando di affermarsi come un gruppo autonomo all’interno della ‘ndrangheta.
L’inchiesta si inserisce nel solco delle precedenti operazioni antimafia “Kyterion” e “Aemilia”, trovando conferme anche nelle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. Gli investigatori hanno documentato l’esistenza di una rete di traffico di droga che operava principalmente lungo la direttrice Cutro-Cosenza-Catanzaro, con particolare attenzione al capoluogo calabrese. I proventi delle attività criminali servivano a sostenere economicamente gli affiliati e le famiglie dei detenuti.
L’indagine ha messo in luce il controllo capillare del territorio attraverso intimidazioni, estorsioni ai danni di imprenditori e attività usuraie. Sono stati inoltre scoperti due sequestri di armi avvenuti nel 2021 e nel 2022, confermando la disponibilità di armamenti da parte degli indagati. Anche le intercettazioni telefoniche e ambientali, unitamente alle operazioni di pedinamento e osservazione, hanno giocato un ruolo cruciale nella raccolta di prove.
Durante l’esecuzione delle misure cautelari, sono state condotte perquisizioni personali e domiciliari nei confronti degli indagati, aggiungendo ulteriori elementi all’inchiesta in corso.
Cronaca
Neve abbondante sulle montagne del Piemonte. A Sestriere 30 cm. Guarda il video!
Le abbondanti nevicate della notte tra domenica 9 e lunedì 10 marzo hanno trasformato ancora una volta il paesaggio delle montagne olimpiche, con accumuli di neve che hanno raggiunto anche le zone a bassa quota delle Langhe. Nonostante il forte maltempo, le strade, come quelle di Sestriere, sono già state ripulite e sono praticabili. Ecco una panoramica dei fenomeni meteo più significativi di oggi.
Durante la notte tra domenica 9 marzo e lunedì 10 marzo, il Piemonte è stato investito da forti nevicate che hanno interessato anche le zone di bassa quota. La neve è caduta abbondantemente a Cuneo città, Limone Piemonte, Sant’Anna di Vinadio e altre località delle Langhe.
Le nevicate hanno interessato le zone di medio-bassa collina delle Langhe, con accumuli che localmente hanno raggiunto i 350-400 metri di altitudine. A Bossolasco, nel comune di Cuneo situato a 747 metri s.l.m., sono stati registrati fino a 15 cm di neve fresca.
A Cuneo città, la neve ha coperto le strade e i tetti, mentre a Limone Piemonte gli accumuli hanno raggiunto circa 55 cm di neve fresca in quota. Le Valli di Lanzo si sono imbiancate, e a Cantoira pochi centimetri di neve hanno trasformato il paesaggio.
Nella zona di Borgo San Dalmazzo, la neve ha imbiancato i tetti e il paesaggio montano circostante, con i pendii della valle Vermenagna che hanno accumulato oltre 30 cm di neve. Anche nella Val Germanasca e a Salza di Pinerolo si sono registrati circa 20 cm di neve fresca.
Attenzione particolare va prestata sull’autostrada A6 TO-SV, soprattutto all’altezza di Ceva, intorno ai 400 metri di altitudine, dove una fitta nevicata ha provocato accumuli sul manto stradale, creando difficoltà alla circolazione.
Previsioni e pericolo valanghe – Con il proseguimento delle nevicate nelle prossime ore, il grado di pericolo valanghe è destinato ad aumentare, raggiungendo il livello 3 (Marcato) nelle zone a quota superiore ai 2200-2100 m, specialmente sui settori sud-occidentali e meridionali.
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Cronaca
Tragedia sul Monte Guglielmo: Laura Barbieri perde la vita dopo una caduta di 50 metri
Un errore fatale, un solo passo sbagliato, e la caduta nel vuoto. Così ha perso la vita Laura Barbieri, 47 anni, residente nel quartiere San Polo di Brescia, mentre stava affrontando un’escursione sul Monte Guglielmo insieme al marito. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di sabato, intorno alle 16, a 1.700 metri di quota, su un versante che affaccia sul Lago d’Iseo.
Nonostante fosse un’esperta escursionista e il percorso non le fosse sconosciuto, Laura ha commesso un passo falso che le è costato la vita. Un piede in fallo, la perdita di equilibrio e poi il volo di circa 50 metri lungo il pendio. La scena, vissuta dal marito che era con lei, è stata devastante.
Subito è scattato l’allarme: la centrale operativa del 118 ha inviato un’eliambulanza sul luogo dell’incidente. Tuttavia, quando i soccorritori sono giunti sul posto, per Laura non c’era più nulla da fare. I traumi causati dalla caduta sono stati fatali, e l’équipe medica non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Il corpo è stato recuperato e trasportato all’ospedale di Esine in attesa dei funerali.
Laura Barbieri era una grande appassionata di montagna e motori. La sua passione per il trekking era evidente dai numerosi scatti che condivideva sui social durante le sue escursioni, ma anche la sua passione per le moto era altrettanto forte. In sella alla sua Ducati, aveva affrontato numerosi viaggi su passi di montagna. La notizia della sua morte ha sconvolto la comunità di San Polo, dove Laura era cresciuta e recentemente era tornata a vivere. Il dolore per la sua scomparsa è stato espresso anche sui social, dove amici e conoscenti hanno lasciato messaggi di cordoglio.
“Amavi il rischio, ma la vita è strana: a portarti via è stato solo un passo sbagliato su un sentiero di montagna. Io so che ora, ovunque sei, sei alla ricerca di qualcosa di bello”, si legge in uno dei tanti messaggi di ricordo, che testimoniano l’affetto e l’amore che Laura aveva suscitato in chi la conosceva.
La tragica fatalità di un passo sbagliato su un sentiero che sembrava familiare per Laura ha posto fine alla sua vita, lasciando un vuoto incolmabile tra chi l’amava e la comunità che la conosceva.
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Cronaca
Morto Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto coinvolto nell’inchiesta sui dossieraggi di Equalize
Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto coinvolto nell’inchiesta sui dossieraggi illegali della società Equalize, è morto a 67 anni. L’uomo, che era agli arresti domiciliari a Garbagnate Milanese da ottobre, è deceduto per cause naturali, con un’ipotesi di infarto, anche se l’autopsia sarà eseguita per confermare le cause del decesso.
Gallo, noto per la sua lunga carriera in polizia, era considerato una figura di spicco nelle operazioni contro la mafia calabrese e aveva guadagnato il soprannome di “superpoliziotto” per il suo coinvolgimento in casi delicati, come i rapimenti di Cesare Casella e Alessandra Sgarella. Si era anche occupato del caso del delitto Gucci e dell’inchiesta che portò al pentimento di Saverio Morabito.
Nel 2015, aveva coordinato la sicurezza durante l’Expo di Milano e, fino alla sua morte, ricopriva l’incarico di vicedirigente del commissariato di Rho-Pero. Tuttavia, Gallo era finito nell’inchiesta della Dda di Milano, accusato di associazione a delinquere e accesso abusivo a sistemi informatici. L’inchiesta riguardava la presunta gestione di dossieraggi illegali da parte della società da lui fondata insieme ad Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera. Nonostante Gallo avesse ammesso di aver effettuato accessi abusivi ai database della polizia, aveva negato ogni responsabilità nella gestione di dossieraggi illeciti.
Il suo decesso giunge poco prima dell’udienza fissata per il 19 marzo, durante la quale Gallo e gli altri indagati dovevano comparire davanti al tribunale del Riesame per la discussione di un ricorso presentato dalla procura di Milano.
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