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Attualità

Economia | Esenzione bollo auto storiche 2024, il veicolo deve avere almeno 20 anni

Chi possiede un’auto con almeno vent’anni di età potrebbe avere diritto a significativi vantaggi fiscali, come la riduzione o l’esenzione dal pagamento del bollo auto, a condizione che il veicolo sia riconosciuto come di interesse storico o collezionistico. Questi benefici sono regolati da norme specifiche che stabiliscono requisiti chiari per la classificazione di un’auto come storica.

Perché un’auto sia considerata storica, deve avere almeno 20 anni e risultare iscritta in uno dei registri storici previsti dall’articolo 60 del Codice della Strada. Tra questi vi sono l’ASI (Automotoclub Storico Italiano), il Registro Storico Fiat, Lancia e Alfa Romeo, oltre allo Storico FMI (per le moto). L’iscrizione certifica che l’auto ha mantenuto le sue caratteristiche originali, senza modifiche rilevanti, e che è in ottimo stato di conservazione. Solo così si apre la strada ai benefici fiscali.

Le auto storiche vengono suddivise in due categorie: auto d’epoca e veicoli di interesse storico. Le prime sono vetture che non possono più circolare normalmente poiché cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e possono essere utilizzate solo per partecipare a manifestazioni o eventi speciali. Le auto di interesse storico, invece, possono ancora circolare regolarmente e sono soggette a revisione periodica.

Per le auto immatricolate da almeno 30 anni, l’esenzione dal pagamento del bollo auto è automatica, indipendentemente dall’iscrizione in un registro storico. Tuttavia, se l’auto viene usata regolarmente, è prevista una tassa di circolazione ridotta, che varia da regione a regione, con un costo medio di circa 30 euro. Per le auto che hanno tra 20 e 29 anni, è possibile ottenere una riduzione del 50% sul bollo, a patto che il veicolo sia iscritto in un registro storico e che il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) sia riportato sul libretto di circolazione.

Il CRS attesta che un veicolo ha mantenuto le sue caratteristiche originali. Questo certificato è fondamentale per accedere agli sconti sulla tassa automobilistica per le auto che hanno tra 20 e 29 anni. Inoltre, il CRS può anche dare accesso a condizioni assicurative più favorevoli, con premi ridotti.

Per il 2024, le auto con oltre 30 anni di vita continueranno a beneficiare dell’esenzione dal bollo, mentre quelle con un’età compresa tra 20 e 29 anni potranno ottenere una riduzione del 50% sulla tassa, a patto di soddisfare i requisiti necessari. In alcune regioni, come la Lombardia, l’esenzione dal bollo è estesa anche ai veicoli con meno di 30 anni, purché iscritti al Registro ACI Storico.

In sintesi, il possesso di un’auto storica offre non solo vantaggi economici, ma anche la possibilità di preservare un pezzo di storia dell’automobilismo, mantenendo viva la tradizione e il valore culturale dei veicoli d’epoca.

Attualità

Pioggia, nubifragi e neve in montagna: in arrivo il maltempo in Italia

Un breve assaggio di primavera che presto lascerà il posto a un’ondata di maltempo. A partire dalla serata di domenica 9 marzo, l’anticiclone che ha regalato giornate calde e soleggiate sulla Penisola inizierà a cedere il passo a un vortice atlantico che porterà un drastico cambiamento delle condizioni meteorologiche, soprattutto al Nord.

Le previsioni per domenica 9 marzo

Il maltempo si farà sentire sin dalle prime ore della giornata, in particolare nel Nord Ovest, dove inizieranno le prime piogge già dal mattino. Piogge intense si registreranno tra Piemonte e Liguria, con un rischio concreto di nubifragi, mentre le Alpi centro-occidentali vedranno abbondanti nevicate al di sopra dei mille metri.

Anche al Centro, le nuvole diventeranno sempre più presenti, specialmente nelle regioni tirreniche e nell’alta Toscana, dove non mancheranno rovesci temporaleschi. Piogge forti sono previste anche su Umbria, Marche e Lazio. Al Sud, il maltempo interesserà in particolare la Sardegna, dove tra pomeriggio e sera sono previsti temporali. Nel resto del Meridione, il tempo sarà variabile, con possibili rovesci, e un peggioramento è atteso nella notte sull’alta Campania.

Le temperature subiranno un lieve calo al Nord, mentre al Sud continueranno a salire. I mari saranno mossi o molto mossi lungo tutta la Penisola.

Cosa succederà nei prossimi giorni

L’instabilità proseguirà anche nella giornata di lunedì 10 marzo, con precipitazioni intense su tutto il Centro-Nord e fino alla Campania. Tra la serata di lunedì e le prime ore di martedì 11 marzo, una nuova perturbazione atlantica interesserà il Settentrione e gran parte delle zone tirreniche.

Mercoledì 12 e giovedì 13 marzo, l’Italia vedrà un contrasto tra il Nord, che sarà colpito da vortici ciclonici con nuove piogge e instabilità, e il Sud, dove il tempo sarà più caldo e variabile.

Infine, tra venerdì 14 marzo e il weekend, il Nord Italia potrebbe essere interessato da correnti fredde artiche che porteranno un abbassamento delle temperature, mentre le regioni meridionali resteranno più calde.

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Attualità

Maltempo in arrivo sul Piemonte: Allerta gialla per piogge e neve. Ecco dove!

L’alta pressione che ha garantito una settimana di bel tempo primaverile sta cedendo il passo a un’imponente circolazione depressionaria in arrivo dalla Penisola Iberica. Questo cambiamento meteo comporterà un rapido peggioramento delle condizioni atmosferiche a partire dalla domenica pomeriggio, con piogge diffuse, nevicate in montagna e un abbassamento della quota neve. Il tutto si concluderà con un miglioramento già dalla notte su lunedì.

Domenica: maltempo in arrivo

Dopo una domenica mattina parzialmente nuvolosa, le condizioni meteo inizieranno a cambiare drasticamente a partire dal pomeriggio. La nuvolosità si intensificherà rapidamente, e dal Cuneese, Langhe, basso Astigiano e Alessandrino si assisterà alle prime deboli piogge, con nevicate iniziali sulle Alpi a partire dai 1200/1500 metri.

Nel corso della serata, il maltempo si estenderà a tutta la regione, con piogge più intense e diffuse, localmente forti sul basso Piemonte. In particolare, si potrebbero verificare anche fenomeni di instabilità, con alcuni tuoni al confine con la Liguria. Contestualmente, si avrà un abbassamento repentino della quota neve, che potrà scendere fino a 400-500 metri nelle zone di Cuneo, Mondovì e nel Monregalese. Sulle Alpi, le nevicate potranno superare i 20-40 cm sopra i 1400 metri, con punte massime fino a 50 cm oltre i 1500 metri nelle Alpi Liguri, Marittime e Pennine.

Lunedì: miglioramento ma ancora alcune precipitazioni

Le precipitazioni inizieranno ad esaurirsi già dalla tarda nottata di domenica, con un progressivo miglioramento delle condizioni meteo che raggiungerà il Piemonte dal Sud. L’esaurimento delle piogge sarà completo entro la mattinata di lunedì, portando a un ritorno di condizioni più stabili. Nelle Alpi, tuttavia, sono attese nuove nevicate, con accumuli locali ancora fino a 20 cm sopra i 1400 metri.

Allerta gialla:
ARPA Piemonte ha emesso un’allerta gialla per il deciso peggioramento delle condizioni meteo, con precipitazioni che interesseranno prima il settore meridionale della regione e poi si estenderanno al resto del Piemonte in serata. I fenomeni saranno particolarmente intensi e persistenti al confine con la Liguria, con neve oltre i 1100-1300 metri e in calo fino a 600-700 metri nel Cuneese.

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Carceri italiane al collasso: sovraffollamento al 132%

Le carceri italiane sono sempre più sovraffollate, con numeri allarmanti che evidenziano una situazione critica. Secondo i dati del Garante, l’istituto penitenziario con il più alto indice di sovraffollamento è Milano San Vittore (218,09%), seguito da Foggia (208,36%), Brescia Canton Mombello (202,75%) e Taranto (198,55%).

A livello regionale, le condizioni peggiori si registrano in Puglia (169,17%), Molise (153,20%), Lombardia (152,42%), Veneto (150,46%), Friuli Venezia Giulia (148,42%) e Lazio (141,42%). Il Garante sottolinea come questi dati siano determinati dal divario tra il numero di detenuti presenti e i posti effettivamente disponibili.

L’aumento dell’indice di affollamento ha avuto un picco nel 2023 e continua a crescere nel 2024 e nel 2025. La situazione richiama alla memoria la condanna inflitta all’Italia dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2013, quando il sovraffollamento era al 139,67%. Nonostante le riforme che avevano abbassato l’indice al 131%, oggi il problema si è ripresentato con una popolazione carceraria salita a 62.130 detenuti e un tasso di sovraffollamento pari al 132,50%.

L’emergenza nelle carceri italiane è ormai un problema strutturale che richiede interventi urgenti per garantire condizioni di detenzione dignitose e conformi ai diritti umani.

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