Attualità
Chirurgia, i rischi e le complicanze della colecistectomia laparoscopica
Quali sono i rischi e come prevenirli negli interventi di colecistectomia laparoscopica? L’intervento chirurgico mininvasivo per l’asportazione della cistifellea è sempre più diffuso, ma non esclude possibili complicanze.
Quelle complicanze sono state studiate dal professor Gianfranco Gualdi, luminare della medicina e direttore scientifico del servizio di “Diagnostica per immagini” dell’Istituto di Medicina e Scienze dello Sport CONI, che ha raccolto le sue conclusioni in una approfondita relazione. La relazione del professor Gualdi sarà presentata tra il 13 e il 16 ottobre nel corso del 126° Congresso Nazionale della SIC-Società Italiana di Chirurgia, dedicata alla “colecistectomia laparoscopica: skills, prevenzione e trattamento multidisciplinare”.
Nel suo intervento il professor Gualdi approfondirà le possibili complicanze della colecistectomia laparoscopica con immagini dimostrative delle raccolte fluide, degli ascessi e dei sanguinamenti che possono verificarsi durante o a distanza dell’intervento. Oltre a questo saranno analizzate anche le possibili resezioni delle vie biliari e le lesioni vascolari che possono complicare gli interventi.
– Foto Agenzia Fotogramma –
Attualità
8 marzo, Tajani “Impegno italiano a tutela diritti delle donne”
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani ribadisce “il costante e prioritario impegno dell’Italia nella tutela e promozione dei diritti delle donne nel nostro Paese e nel mondo”. E’ quanto si legge in una nota della Farnesina. Per celebrare questo importante appuntamento, il Ministro Tajani incontrerà oggi 8 marzo a Fabriano la Comunità Papa Giovanni XXIII, coordinata da Don Aldo Bonaiuto, impegnata contro i fenomeni della prostituzione coatta lottando per restituire dignità alle tante donne sfruttate dalle organizzazioni criminali e che offre una pronta accoglienza per le vittime della tratta e prostituzione. Dal suo insediamento, sottolinea la nota, il Ministro Tajani ha attribuito massima attenzione ai temi dell’uguaglianza di genere, dell’emancipazione femminile e del contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne. Come simbolo di tale azione, dal 2024 sono state istallate su suo impulso, presso la Farnesina e le Ambasciate italiane nel mondo, delle panchine rosse, testimonianza del posto vuoto lasciato nella società da una donna vittima di femminicidio. L’Italia, prosegue la nota della Farnesina, è inoltre in prima linea nelle Nazioni Unite e in tutti i principali organismi internazionali per i diritti umani per la tutela delle donne. Il nostro Paese prenderà parte ai lavori della 69^ Sessione della Commissione ONU sulla Condizione Femminile (CSW69), che si aprirà a New York il 10 marzo. L’evento sarà un’occasione speciale per riaffermare l’impegno globale verso l’uguaglianza di genere. Attraverso le attività di cooperazione allo sviluppo, l’Italia sostiene inoltre numerose iniziative volte a rafforzare la parità di genere e l’empowerment femminile e a favorire l’inclusione economica, finanziaria e sociale delle donne, in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, con progetti specifici in Africa e negli altri Paesi partner. Inoltre, nell’ambito dell’Agenda ONU “Donne, Pace e Sicurezza”, il nostro Paese promuove il ruolo delle donne come agenti di pace e sviluppo. L’impegno per la promozione delle libertà fondamentali delle donne e per l’uguaglianza di genere rappresenta, infine, un pilastro della candidatura dell’Italia al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite per il triennio 2026-2028, conclude la nota della Farnesina.
-Foto Ipa/Agency-
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Attualità
8 marzo, Paesi Bassi, Italia e UK i Paesi che hanno più donne avvocato
“Nel 1985 le donne avvocato in Italia erano appena il 7%, adesso sono poco più del 48% e in alcune regioni sono anche più degli uomini, anche se rimane purtroppo un gap salariale medio del 50%, questo nonostante le ottime capacità di mediazione che riescono a mettere spesso in campo”. Antonello Martinez (nella foto), presidente dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa, fa un punto della situazione del contributo delle donne alla professione forense. Le percentuali più alte di avvocati donna sono nei Paesi Bassi (50%) seguiti da Italia e UK (48%). Le differenze di retribuzioni sono, invece, meno marcate in Canada (10%), Germania (10/15%) e Francia (15%).
“Anche in altri Paesi del Mondo – aggiunge Martinez, fondatore dello Studio Martinez&Novebaci – le donne avvocato guadagnano mediamente meno rispetto agli uomini. In Italia la situazione è peggiore in parte perchè c’è una concentrazione delle donne in studi legali di dimensioni medio-piccole, con una retribuzione inferiore, rispetto agli uomini, che tendono a ricoprire ruoli di responsabilità in studi più grandi o di partner”.
Negli Stati Uniti – rileva l’analisi dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa – le donne rappresentano circa il 38-40% degli avvocati iscritti all’Ordine, una percentuale in costante aumento rispetto al 26% registrato nel 2000 (America Bar Association). Le donne avvocato negli Stati Uniti però guadagnano mediamente circa 80% di quanto guadagnano i colleghi uomini. Il divario salariale può oscillare tra 10.000 e 20.000 dollari l’anno in più per gli uomini rispetto alle donne in posizioni simili.
Secondo il Law Society of England and Wales, nel Regno Unito le donne rappresentano circa il 48% del totale degli avvocati. La parità di genere è quasi raggiunta tra i giovani avvocati, ma diminuisce nelle posizioni senior. Le donne avvocato in UK guadagnano mediamente 25% in meno rispetto agli uomini, a parità di esperienza. Il divario salariale può variare a seconda dell’area geografica e della specializzazione.
In Canada, la Canadian Bar Association stima che circa il 38% degli avvocati siano donne. La percentuale di donne nel settore legale è in crescita, specialmente nelle scuole di diritto, dove oggi le matricole femminili superano quelle maschili. Anche in Canada si riscontra un divario salariale tra avvocati maschi e femmine, con le donne che guadagnano circa il 10% in meno rispetto ai colleghi uomini con esperienze e qualifiche analoghe.
Secondo la Law Council of Australia, le donne rappresentano circa il 43% degli avvocati, e la partecipazione femminile è in costante crescita. Le donne sono ora numericamente superiori nei programmi di diritto, ma la loro presenza diminuisce nelle posizioni di leadership.
In Australia, le donne avvocato guadagnano mediamente il 17% in meno rispetto agli uomini. La differenza salariale è più marcata per le posizioni senior.
Nei Paesi Bassi, circa il 50% degli avvocati sono donne, un dato che evidenzia la parità di genere nel settore legale. Tuttavia, la rappresentanza femminile diminuisce nelle posizioni di partner o senior lawyer. In Olanda, le donne avvocato guadagnano in media 20% in meno rispetto ai colleghi uomini, soprattutto nelle grandi aziende legali.
In Germania, circa il 40% degli avvocati sono donne, ma la percentuale diminuisce nelle posizioni di leadership e nei ruoli di partner. Le donne avvocato in Germania guadagnano in media 10-15% in meno rispetto agli uomini. Il divario salariale è presente soprattutto nelle grandi città, dove le donne sono meno rappresentate nei ruoli senior.
In Francia, la National Bar Council stima che le donne rappresentano circa il 45% del totale degli avvocati, con una presenza significativa anche nelle scuole di diritto. Qui le donne guadagnano mediamente 15% in meno rispetto agli uomini. Il divario è visibile soprattutto nelle pratiche legali indipendenti, dove le donne sono più concentrate nelle posizioni meno retribuite.
“Se guardiamo alle regioni italiane – spiega Martinez – quelle a maggioranza femminile sono nell’ordine Emilia-Romagna (54,8%), Piemonte (54,6%), Umbria (54,3%) e Friuli Venezia Giulia (54%). Sono in quota maggioritaria anche in Lombardia (53,8%), Toscana (53,8%), Veneto (53,7%), Marche (51,6%). In Sardegna sono quasi alla pari (49,7%) mentre la Campania è la regione con la percentuale più bassa in assoluto: 42%. A livello reddituale – conclude – Martinez – il reddito medio tra donne e uomini è più marcato in Lombardia (-59,6%), Lazio (-57,6%) e Liguria (-54,2%) e meno marcato in Valle d’Aosta (-33%) e Sardegna (-39,7%)”.
– Foto Studio Martinez&Novebaci –
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Attualità
8 marzo, Crosetto “Donne della difesa ispirazione per le nuove generazioni”
“Donne della Difesa, in occasione della ‘Giornata Internazionale della Donna’ desidero rivolgermi a Voi ringraziandovi per quanto fate ogni giorno, senza clamore e lontano dai riflettori, e esprimervi il mio personale riconoscimento per il contributo alla sicurezza del nostro Paese e al buon funzionamento della nostra istituzione, che garantite con entusiasmo, passione, sensibilità e professionalità. Siete fondamentali non solo per la Difesa ma per il nostro Paese, quando operate in Italia e all’estero in missioni internazionali e operazioni di pace, per aiutare i più deboli, coloro che vivono l’atrocità dei conflitti e sognano un futuro migliore. Non si tratta solo di competenze e responsabilità, ma della capacità di affrontare le sfide e contribuire alle attività delle Forze Armate con determinazione, perseveranza e spirito di servizio”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel messaggio in occasione della Giornata Internazionale della donna. “La Difesa, grazie alla vostra presenza e al vostro prezioso contributo – sottolinea il Ministro -, è ancora più forte, più moderna e inclusiva nel garantire sicurezza ai cittadini italiani, ai popoli che non vivono in uno Stato di Diritto e nel proteggere chi rischia di essere vittima innocente di sfruttamento e violenze. Essere parte di questa grande famiglia significa lavorare insieme con rispetto reciproco, sapendo che ognuno porta con sé un modo unico di vedere le cose. Prospettive diverse significano approcci diversi, soluzioni nuove e una capacità più ampia di affrontare le sfide. È proprio questa varietà di sguardi, esperienze e sensibilità a renderci più forti e a dare ancora più valore a ciò che facciamo, insieme e con maggiore efficacia ed empatia. A voi, donne della famiglia della Difesa, spetta un’ulteriore responsabilità: essere d’ispirazione per le nuove generazioni che vorranno percorrere il vostro stesso cammino al servizio del Paese, per fare sempre la differenza e per guidare il nostro operato per un futuro di rispetto, professionalità e collaborazione. Buon 8 marzo a voi e a tutte le donne”, conclude Crosetto.
-Foto Ipa/Agency-
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