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Cronaca

Avellino | Estorsione, tentata estorsione e rapina aggravata, due arresti

La Polizia di Avellino ha eseguito un’importante operazione che ha portato all’arresto di due persone di Montemiletto, indagate per reati di estorsione, tentata estorsione e rapina aggravata. I due individui, identificati come I.V. e S.P.A., rispettivamente del 1979 e 1998, sono stati posti in custodia cautelare in carcere su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari, dopo un’attenta indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino.

L’inchiesta ha rivelato un elaborato schema criminale: i sospettati utilizzavano un sito di incontri online, “bakekaincontri.it”, per adescare le vittime. Dopo aver stabilito un contatto iniziale, spesso tramite scambi di video e messaggi, i due passavano rapidamente a minacciare le persone con cui avevano interagito. Le minacce consistevano nel promettere di divulgare contenuti privati, come screenshot e foto intime delle chat, se non fosse stato loro pagato un riscatto in denaro.

La strategia si spingeva oltre, con i sospettati che ricercavano sui social media informazioni sui familiari delle vittime, in particolare coniugi o parenti stretti. Attraverso questa conoscenza, intensificavano le intimidazioni, insinuando collegamenti con la criminalità organizzata per aumentare la pressione psicologica sulle vittime. In alcuni casi, le minacce riuscivano a spingere le persone coinvolte a pagare ingenti somme di denaro per evitare che la loro vita privata venisse resa pubblica.

L’operazione rappresenta un successo significativo nella lotta contro il crimine estorsivo online, sottolineando come l’uso di internet e dei social media possa essere manipolato da individui senza scrupoli per sfruttare e intimidire le vittime. Grazie al lavoro investigativo della Procura e delle forze dell’ordine, questi individui sono stati arrestati, prevenendo ulteriori danni e ponendo fine al loro racket di estorsione.

Cronaca

Incidente a Erba, vigili del fuoco estraggono persona da auto con il taglio della portiera

Erba (Como), 12 marzo 2025 – Un intervento dei vigili del fuoco ha avuto luogo questa sera, poco dopo le 20:30, in via Milano a Erba, dove si è verificato un incidente stradale che ha coinvolto due auto.
Un uomo è rimasto bloccato all’interno di uno dei veicoli, costringendo i soccorritori a utilizzare attrezzature speciali per il taglio della portiera al fine di liberarlo. Dopo l’estrazione, l’uomo è stato immediatamente trasportato all’ospedale per le cure necessarie.

Sul posto sono intervenuti anche gli agenti della polizia locale, che hanno effettuato i rilievi di rito e regolato la circolazione per evitare ulteriori disagi al traffico.

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Cronaca

Pistoia, sequestrati beni per oltre 600mila euro a un imprenditore nullatenente

PISTOIA – Un cinquantasettenne di origine siciliana, residente in provincia di Pistoia, viveva nel lusso, pur risultando completamente sconosciuto al fisco. Nonostante apparisse come nullatenente, era in grado di permettersi uno stile di vita elevatissimo: auto di lusso, abiti firmati e orologi di pregio, mentre i suoi redditi dichiarati non giustificavano in alcun modo tale tenore di vita.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pistoia, hanno svelato un complesso sistema di truffe ai danni di imprese e di fallimenti pilotati. L’uomo, ritenuto socialmente pericoloso per la sua “pericolosità economico-finanziaria”, aveva accumulato un patrimonio illecito, ma per eludere il controllo fiscale aveva intestato i suoi beni ai familiari. Grazie agli approfondimenti della Divisione Anticrimine della Questura e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Pistoia, è stato possibile ricostruire la provenienza criminale dei suoi beni.

Il Tribunale di Firenze, su proposta della Procura e del Questore di Pistoia, ha disposto il sequestro preventivo di 3 fabbricati, 13 terreni, 2 autovetture e 3 polizze vita, per un valore complessivo di 126.000 euro. Ma le indagini non si sono fermate qui: nel corso di perquisizioni effettuate nelle province di Pistoia, Prato, Pisa, Livorno e Latina, sono stati sequestrati beni di lusso per oltre 600mila euro, tra cui denaro contante, armi da collezione, impianti HI-FI audio-video e un’altra auto di pregio.

L’uomo e quattro suoi familiari sono indagati per riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. L’operazione, frutto di una stretta collaborazione tra le forze di polizia e l’autorità giudiziaria, dimostra come le sinergie istituzionali siano fondamentali per contrastare i crimini economico-finanziari e recuperare le risorse illecitamente accumulate. Le indagini sono in corso, ma il sequestro dei beni rappresenta un chiaro segno della lotta alla criminalità economica e a chi tenta di inquinare l’economia legale.

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Cronaca

Teramo, maxi-inchiesta su truffe e immigrazione clandestina 44 denunciati

TERAMO – Un’articolata indagine della Procura della Repubblica di Teramo ha portato alla denuncia di 44 persone, accusate di truffe ai danni dello Stato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e reimpiego di proventi illeciti.

L’inchiesta ha svelato un complesso sistema fraudolento orchestrato da un faccendiere, amministratore di fatto di società intestate a prestanome, con la collaborazione di professionisti contabili della provincia. Il sistema prevedeva la falsa assunzione di lavoratori per ottenere indebitamente permessi di soggiorno, erogazioni previdenziali e persino pene alternative alla detenzione.

Le indagini hanno evidenziato che 20 cittadini extracomunitari hanno ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno grazie a rapporti di lavoro inesistenti, mentre 18 soggetti hanno percepito indebitamente 92.444 euro in prestazioni assistenziali. Inoltre, un individuo ha beneficiato di misure alternative alla detenzione proprio in virtù di un contratto di lavoro fittizio.

L’analisi dei tabulati telefonici e delle intercettazioni ha permesso di ricostruire le responsabilità dei coinvolti, confermando la consapevolezza della natura fraudolenta delle operazioni. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di documenti e dispositivi informatici, consolidando il quadro probatorio.

L’inchiesta prosegue e, nel rispetto della presunzione di innocenza, la colpevolezza degli indagati sarà accertata solo con sentenza definitiva.

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