Cronaca
Reggio Calabria | Shock a bordo: Hostess muore per un infarto prima del decollo all’aeroporto di Reggio Calabria
Tragedia all’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria, dove una hostess di volo di 56 anni, originaria di Sabaudia (Latina), è morta per un infarto improvviso a bordo dell’aereo che l’avrebbe dovuta riportare a Roma. La donna, dipendente di Ita Airways, si era sentita male già durante l’imbarco, nel primo pomeriggio di sabato, ma aveva scelto di proseguire il volo, come riportato da Latina Oggi.
Purtroppo, poco dopo l’ingresso in cabina, il malore è tornato a manifestarsi, questa volta in maniera molto più grave. Nonostante l’immediato intervento dell’equipaggio e l’allarme lanciato alle autorità sanitarie, che ha portato all’arrivo di medici a bordo, i tentativi di rianimazione non sono stati sufficienti a salvare la vita della donna, che è deceduta pochi minuti dopo.
L’intero equipaggio e i passeggeri presenti sull’aereo sono rimasti sconvolti dall’accaduto. Molti di loro hanno assistito impotenti alle manovre di soccorso, vivendo momenti di grande ansia e tensione. Il volo è stato inevitabilmente cancellato, e l’evento ha lasciato un profondo senso di tristezza tra i colleghi della hostess e tutti coloro che erano a bordo.
L’improvvisa scomparsa della donna ha generato un’ondata di dolore anche nella sua città natale, Sabaudia, dove era molto conosciuta e apprezzata. Un episodio che ha scosso profondamente l’ambiente lavorativo e umano della compagnia, nonché la comunità locale.
Cronaca
APRILIA (LT): ARRESTATO UN CITTADINO ALBANESE CON OLTRE 100 KG DI COCAINA NEL BAGAGLIAIO
APRILIA – Un’importante operazione antidroga è stata portata a termine dalla Polizia di Stato di Latina con l’arresto di un cittadino albanese, trovato in possesso di oltre 100 kg di cocaina. L’arresto è avvenuto nell’ambito di un intensificato controllo del territorio, in risposta ai recenti gravi episodi di criminalità verificatisi ad Aprilia.
Gli investigatori della Squadra Mobile di Latina, durante i consueti servizi di controllo, hanno fermato un’autovettura che stava procedendo con un’andatura sospetta. Alla guida dell’auto si trovava un uomo di origini albanesi, classe 1983, incensurato, che ha mostrato un comportamento particolarmente nervoso durante gli accertamenti. Questo atteggiamento ha insospettito ulteriormente gli agenti, che hanno deciso di estendere la perquisizione, includendo anche il veicolo.
Nel vano bagagliaio dell’auto, gli agenti hanno rinvenuto tre borsoni contenenti numerosi panetti incellofanati. I successivi test effettuati dalla Polizia Scientifica hanno confermato che si trattava di cocaina, per un totale di 105 kg di stupefacente.
Il sequestro di questa ingente quantità di droga rappresenta uno dei maggiori colpi inflitti al traffico di stupefacenti in provincia di Latina negli ultimi anni. La cocaina sequestrata sarebbe stata destinata a rifornire il mercato illecito di Aprilia e delle zone limitrofe.
L’uomo, accusato di detenzione di droga ai fini di spaccio, è stato arrestato e condotto presso il carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’attività investigativa è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica facente funzioni di Latina, la dottoressa Luigia Spinelli.
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Cronaca
ROMA E FIRENZE: SEQUESTRATI OLTRE 71 MILIONI DI EURO IN FRODE FISCALE NELL’IMPORTAZIONE DI PRODOTTI DALLA CINA
Un’importante operazione contro la frode fiscale è stata condotta dalla Guardia di Finanza su delega della Procura Europea di Roma, con il sequestro di beni per oltre 71 milioni di euro. L’operazione ha interessato 17 persone, di cui 13 di origine cinese e 4 italiane, accusate di essere coinvolte in un ampio schema criminoso finalizzato a evadere l’imposta sul valore aggiunto (IVA) attraverso l’importazione di prodotti dalla Cina.
Il sequestro, disposto dal Giudice per le indagini preliminari di Firenze, riguarda i beni dei sospetti indagati, tra cui numerosi imprenditori cinesi ben integrati nel tessuto economico italiano. La frode fiscale si è estesa su un’ampia rete di società, localizzate principalmente nelle province di Firenze, Prato e Roma, utilizzate per importare illegalmente prodotti come abbigliamento, calzature, borse e accessori, provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese.
La modalità di frode utilizzata si basa sull’abuso del cosiddetto “regime doganale 42”, che permette l’immissione in libera pratica di beni in uno Stato membro dell’Unione Europea, senza il pagamento di dazi doganali e IVA. Tuttavia, i prodotti venivano “sdoganati” principalmente in Paesi come Bulgaria, Ungheria e Grecia, e successivamente trasferiti in Italia per essere immessi nel mercato. Le operazioni venivano mascherate da cessioni intracomunitarie tra società fittizie, supportate da fatture per operazioni inesistenti, per occultare il reale flusso della merce.
Il meccanismo prevedeva che le società coinvolte terminassero il loro ciclo di vita in un breve periodo (circa due anni), per poi essere sostituite da nuove entità giuridiche, create appositamente per perpetuare la frode. Questa dinamica ha permesso al sodalizio criminale di evadere l’IVA su una grande quantità di beni importati.
Oltre a questa attività fraudolenta, le indagini hanno rivelato che l’associazione criminale offriva anche servizi finanziari occulti alla comunità cinese stabilmente residente in Italia. In particolare, venivano effettuati trasferimenti di denaro verso la Cina, dietro pagamento di una commissione sulle somme trasferite, eludendo così i canali bancari ufficiali e le normative fiscali.
L’operazione è stata condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma e dal 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Firenze, e ha portato a un significativo colpo al sistema di frode fiscale internazionale, con un recupero di oltre 71 milioni di euro in beni sequestrati. L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica facente funzioni di Roma, ha messo in luce la pervasività di questa rete criminale, che ha operato a livello transnazionale, con la cooperazione di 9 Stati membri dell’Unione Europea.
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Cronaca
TORRE ANNUNZIATA (NA) – OPERAZIONE ANTIDROGA: 51 ARRESTI E SEQUESTRATI 19 KG DI COCAINA
In una vasta operazione antidroga condotta oggi, i militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali nei confronti di 51 persone accusate di detenzione e spaccio di cocaina. Le misure, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica, riguardano 15 arresti in carcere, 17 arresti domiciliari e 19 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’operazione ha interessato una vasta area, coinvolgendo diversi comuni della provincia di Napoli e Salerno, tra cui Torre Annunziata, Boscoreale, Castellammare di Stabia, Lettere, Sant’Antonio Abate, Trecase, Angri, Agropoli, Capaccio Paestum, Battipaglia, Scafati, e Catania. Inoltre, sono stati eseguiti provvedimenti anche presso le Case Circondariali di Parma, Vibo Valentia, Sulmona, Benevento e Viterbo.
Le indagini, durate diversi mesi, hanno portato alla luce un ingente traffico di cocaina, con un giro d’affari stimato in circa 8 milioni di euro. L’attività investigativa, svolta tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, ha permesso di ricostruire le modalità di gestione di ben 15 piazze di spaccio attive nelle suddette località, con il sequestro di oltre 19 kg di cocaina e oltre 500.000 euro in contante.
Un aspetto particolarmente allarmante emerso dalle indagini è l’utilizzo di persone incensurate, spesso anziani, per occultare ingenti quantitativi di droga nelle loro abitazioni. Inoltre, alcuni degli indagati avrebbero sfruttato la presenza di neonati per eludere i controlli delle forze dell’ordine. L’approvvigionamento delle piazze di spaccio avveniva tramite corrieri, che utilizzavano auto dotate di compartimenti segreti per nascondere la cocaina.
Durante l’operazione, sono stati effettuati anche 7 arresti in flagranza di reato e sono stati rinvenuti alcuni soggetti in possesso di armi detenute illegalmente. Nonostante alcuni degli indagati siano ancora ricercati, tra cui due all’estero, il colpo inferto alla rete di spaccio ha interrotto uno dei principali canali di distribuzione di cocaina nella regione.
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