Cronaca
Frosinone | Cervaro ricorda l’80° anniversario del sacrificio del Carabiniere Vittorio Marandola: una cerimonia solenne per un eroe
Nella splendida cornice di piazza Casaburi, a Cervaro, si è tenuta questa mattina una solenne cerimonia per commemorare l’80° anniversario del sacrificio del Carabiniere Vittorio Marandola, insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria”. La commemorazione, arricchita dalla Fanfara del 4º Reggimento Carabinieri a Cavallo e da un Picchetto d’Onore dei Carabinieri della Compagnia di Cassino, ha visto la partecipazione dei gonfaloni delle città di Cassino e Mignano Montelungo e dei labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, riuniti per onorare l’eroismo di Marandola, uno dei “martiri di Fiesole”.
Il 12 agosto 1944, Vittorio Marandola, insieme ai colleghi Alberto La Rocca e Fulvio Sbarretti, si trovò di fronte a una scelta drammatica: salvarsi o consegnarsi ai nazisti per evitare la fucilazione di dieci ostaggi innocenti. Con straordinario coraggio e spirito di sacrificio, i tre giovani Carabinieri decisero di immolarsi per il bene comune, affrontando con stoica determinazione il plotone di esecuzione tedesco, un gesto che li rese immortali nella memoria collettiva.
Alla cerimonia odierna hanno preso parte le massime autorità civili e militari, tra cui il Prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, il Generale di Divisione Maurizio Ferla, in rappresentanza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, e numerosi rappresentanti delle istituzioni regionali e locali. Tra gli ospiti di rilievo, il Generale di Divisione Pasquale Muggeo, Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, e il Colonnello Gabriele Mattioli, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Frosinone. Il Sindaco di Cervaro, Ennio Marrocco, ha reso gli onori di casa, ricordando l’importanza del sacrificio di Marandola per la comunità.
Durante la cerimonia, è stata letta la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa a Marandola, che ricorda il suo gesto altruistico e il suo supremo atto di coraggio, simbolo di fedeltà alla patria e di straordinarie virtù civili e militari. I partecipanti, visibilmente commossi, hanno reso omaggio con la deposizione di una corona e un omaggio floreale ai piedi del monumento dedicato al Carabiniere, situato in piazza Casaburi.
La cerimonia si è conclusa con la scopertura di una targa commemorativa dedicata a Vittorio Marandola, opera in ceramica realizzata dal Professor Enrico Todisco, posta all’ingresso del Palazzo Comunale. Presenti all’evento, oltre ai familiari di Marandola, anche i parenti di Alberto La Rocca e numerosi sindaci e rappresentanti di comuni della Ciociaria e di Nocera Umbra, terra natia di Fulvio Sbarretti.
La partecipazione della cittadinanza è stata forte e sentita, con numerosi cittadini che hanno assistito con commozione a questa cerimonia, simbolo di memoria e gratitudine per il sacrificio dei “martiri di Fiesole”.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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